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“Zona arancione”, al via controlli di polizia in stazioni, aeroporti e lungo le strade

La direttiva del Viminale: gli agenti possono fermare i viaggiatori esigendo autodichiarazioni sui motivi dello spostamento. Una nuova ordinanza regionale, invece, chiude in tutte le province piscine, palestre e centri anziani. Sarebbero sei i morti al carcere di Modena. Intanto, una piattaforma dota finalmente i riders di mascherine. Sgb: “Molti dubbi” su educatori a domicilio.

09 Marzo 2020 - 12:47

Nel corso della giornata di ieri è andata chiarendosi riderscosa accadrà nella “zona a contenimento rafforzato” del contagio da Covid-19 del Nord Italia, che in Emilia-Romagna riguarda le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini. Un’ordinanza del capo della Protezione civile ha specificato che le limitazioni agli spostamenti si applicano alle sole persone fisiche (non alle merci) e che non sono vietati gli spostamenti “per motivi di lavoro, di necessità o per motivi di salute”. Tali motivi, ha stabilito una direttiva del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, potranno essere attestati mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia incaricate dei controlli, fermo restando che “un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus”

Polizia stradale, Carabinieri e polizie municipali saranno dispiegate per controllare i viaggiatori lungo strade a autostrade, mentre nelle stazioni Polfer, personale ferroviario, autorità sanitarie e Protezione civile metteranno in atto “la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni” per acquisire le autodichiarazioni e verificare  “lo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi ‘termoscan'”. Negli aeroporti, chi è residente o domiciliato in “zona arancione” (come è informalmente definito il territorio in questione) dovrà rendere le autodichiarazioni contestualmente al controllo del titolo di viaggio, se in partenza, o allo sbarco.

La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli. Il ministro mette inoltre nero su bianco che “la sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità’: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica)”. Qui la pena può arrivare a 12 anni di reclusione.

A proposito di reclusione: sarebbero sei decessi alla casa circondariale di Modena. L’innalzamento della tensione in questa e altre carceri, nasce da una delle disposizioni del decreto varato ieri, che sospende fino al 22 marzo i colloqui con i congiunti, pur aumentando le possibilità di effettuare telefonate o videochiamate online.

Intanto, Trenitalia e Italo hanno significativamente ridotto il servizio sulle direttrici dell’alta velocità che transitano da MIlano e Venezia, saranno conseguentemente molti meno anche i collegamento da Bologna per Roma e oltre e viceversa, così come quelli diretti e provenienti dalle regioni adriatiche. Regolari, invece, le attività degli uffici pubblici.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha detto di aver firmato un’ordinanza che “estende la sospensione dell’attività di palestre, piscine, attività ricreative anche alle zone che il governo aveva escluso e che quindi varranno in tutto il territorio regionale”. Con la stessa ordinanza vengono chiusi anche i centri diurni per anziani.

A ieri, in Emilia-Romagna erano complessivamente 1.180 i casi di positività al Coronavirus, 170 in più rispetto all sabato, a fronte di 4.344 i campioni refertati. Risultavano 475 i pazienti in auto-isolamento, 75 i ricoveri in terapia intensiva (+11), 56 i decessi (+8) 27 le guarigioni, 26 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi. In dettaglio, i casi erano 528 a Piacenza (+49), 276 a Parma (+47), 113 Rimini (+9), 97 a Modena (+15), 70 a Reggio Emilia (+22), 62 a Bologna (+13), 15 a Forlì-Cesena (+8), 13 a Ravenna (+3), 6 a Ferrara (+4).

Sul fronte sindacale, Riders Union fa sapere che “in seguito alla richiesta avanzata negli scorsi giorni alle aziende per dotare i colleghi e le colleghe dei dispositivi di sicurezza, richiamandoci a quanto previsto dalla Carta dei Diritti del lavoro digitale in contesto urbano di Bologna, le aziende Sgnam/MyMenu e Domino’s si sono attrezzate per fornire i lavoratori e le lavoratrici di mascherine idonee da utilizzare durante il turno. Questo passo in avanti non può prescindere da una copertura retributiva che accompagni la messa in sicurezza dei lavoratori, in modo da garantire una continuità salariale rispetto a chi ha subito nell’immediato e con scarso preavviso un taglio dei turni assegnati”. Nessun segnale della altre piattaforme.

Sgb torna sulle ragioni della protesta delle educatrici e degli educatori prevista alle 14 in piazza Maggiore: “Il comune di Bologna, e non solo, volendo rimanere coerente con gli accordi di programma per l’inclusione scolastica vuole attivare interventi educativi fuori dagli spazi scolastici, ovvero interventi svolti presso il domicilio degli alunni, o usufruendo di spazi pubblici come biblioteche o ludoteche. A tal proposito si presentano molti dubbi”, tra cui “come garantire la sicurezza dei lavoratori e anche dei bambini. Il sindacato chiede dunque al Comune “l’equiparazione dei lavoratori in appalto, agli insegnanti statali e  comunali”, con “diritto allo stipendio al 100% senza recupero delle ore fino a fine emergenza”, il “pagamento diretto dei servizi in appalto da parte dei commitenti, in questo caso Comune di Bologna”, la cencellazione dai contratti d’appalto della clausola che prevede che “in caso di chiusure straordinarie della scuola, il servizio sarà pagato solo per il primo giorno” e infine di “chiarire l’impossibilità attuale di riprogettare il servizio scolastico in educativa domiciliare per motivi pedagagici e di sicurezza dei lavoratori e dell’utenza”.È stato invece annullato il presidio previsto domani in Regione.