Mobilitazione contro i tagli della Gelmini

L'inaugurazione "atipica" delle elementari Manzolini

I precari della scuola, impegnati in un “picchetto informativo” davanti alla scuola di via Sant’Isaia, incrociano il sindaco Delbono, venuto a inaugurare l’anno scolastico. Ne nasce un vivace contradditorio.

15 settembre 2009

scuola fantasmi Qualche giorno fa l’avevano promesso e questa mattina i precari della scuola hanno scelto le elementari Manzolini per presentare il loro “picchetto informativo” che, nel corso dell’anno scolastico, ruoterà davanti a diversi istituti.
L’inaugurazione "atipica" dell’anno scolastico ha incrociato il sindaco di Bologna Flavio Delbono che si era recato, con l’assessore Simona Lembi, alla scuola primaria di via Sant'Isaia per salutarne la riapertura dopo due anni di lavori di restauro. Molti dei precari che hanno svolto la loro azione comunicativa vestiti di bianco, distribuivano volantini e portavano al collo cartelli (come quello con il logo della trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", con numero di identificazione "precaria 24.998" e la scritta "Scomparsa dalla scuola pubblica l'1 settembre 2009").
L’iniziativa aveva l'obiettivo di informare le famiglie sugli effetti dei tagli e sulla condizione di chi ha perso il posto di lavoro.
Le maestre delle Manzolini hanno invitato i precari ad entrare, dichiarando che tra insegnanti precari e insegnanti di ruolo si deve formare un unico blocco per salvaguardare la qualità della scuola pubblica.
Alle parole di Delbono di solidarietà con le istanze degli insegnanti, i lavoratori precari hanno ribattutto che anche le istituzioni locali possono fare di più, che si può denunciare il rischio che corre la scuola in modo più forte. Il confronto improvvisato si è spostato poi sul terreno delle misure salva-scuola del Comune che, a detta di molti precari, rischiano di mascherare gli effetti dei tagli.
Uno dei precari ha ribadito: “tappare i buchi significa solo prolungare l'agonia”
Per Delbono, “non c'è contraddizione tra la battaglia nazionale per la scuola e, con quei pochi strumenti che si hanno, dare una mano a chi subisce”.
Ultima replica dei precari: “Ci auguriamo che il sindaco traduca in fatti le sue parole e ci aiuti a livello politico”.

 

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