Scuola / Effetti dei tagli della Gelmini e repliche surreali del clero

Niente fondi per le attività alternative. Ma la diocesi lamenta: «Discriminato chi fa religione»

L'Ufficio diocesano per l'insegnamento della religione risponde all'allarme diffuso negli scorsi giorni da alcuni licei cittadini.
7 settembre 2009 - gi.ast.

Righi, Sabin e Copernico: sono i tre istituti dove docenti e dirigenti scolastici avevano lanciato l'allarme, nei giorni scorsi, per l'impossibilità di garantire attività alternative per i (non pochi) studenti che scelgono di non avvalersi dell'ora di religione cattolica. E' arrivata oggi, sul supplemento di Avvenire, la curiosa replica di Raffaele Buono, direttore dell'Ufficio diocesano per l´Insegnamento della Religione Cattolica: «I veri discriminati sono quelli che si avvalgono dell'insegnamento della religione»: denuncia «pressioni» esercitate sulle famiglie, che sarebbero avvenute al Liceo Fermi e ad altre scuole, perché scegliessero l'uscita anticipata da scuola. Le ore di religione sarebbero «confinate» a fine orario. Dito puntato anche contro gli studenti «smistati in altre classi» che godrebbero di un'ora in più di insegnamento negata ai giovani devoti.
Il nostro commento, se i lettori e le lettrici ci consentono un linguaggio schietto, può comprendersi in un sempre pur valido vecchio adagio partenopeo: come al solito, la Chiesa chiagn'e fotte!