«Se non verrà individuata una sede ci opporremo allo sgombero»

Quale futuro per il Lazzaretto Autogestito?

Al momento non è prevista una soluzione alternativa per permettere lo svolgimento delle attività dello spazio sociale. A causa di un titanico piano di urbanizzazione dell'area, è prevista entro fine anno l'alienazione e successivamente la demolizione dello stabile occupato dal 1996, e che circa dieci anni dopo ottenne la convenzione con il Comune. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato che riassume la situazione dello spazio
3 settembre 2009 - Lazzaretto Autogestito

Ha avuto luogo ieri mattina un incontro tra l’assessore all'Associazionismo, Volontariato e Anziani Luisa Lazzaroni e i rappresentanti del Centro Sociale “Lazzaretto Autogestito”.
L’incontro aveva lo scopo di individuare una soluzione al problema relativo alla sede del centro sociale. L’area che la ospita infatti, rientra nel progetto di riqualificazione urbana della zona Lazzaretto Bertalia, un progetto che prevede la costruzione di un nuovo quartiere della superficie di 45 mila mq.
La struttura dovrà essere demolita dopo l’alienazione prevista entro il 31 dicembre 2009.
A tutt’oggi non è stata individuata nessuna soluzione alternativa che consenta all’esperienza del Lazzaretto di continuare ad esistere.
Il centro sociale rappresenta una delle realtà di aggregazione giovanile più attive in città, ben 103 concerti negli ultimi 11 mesi e tutti interamente auto-gestiti e auto-finanziati, oltre a numerosi laboratori di musica e teatro, proiezioni e mostre.
L’assessore Lazzaroni dopo avere espresso vivo apprezzamento per le attività svolte all’interno del centro sociale ha dichiarato di non voler ricorrere allo sgombero coatto dello spazio, e promesso che si adopererà per individuare al più presto una nuova sede.
Il Lazzaretto ha comunque già avviato la mobilitazione e ripreso la programmazione culturale con un fitto calendario di eventi.
Sono state già raccolte in solidarietà e in pochi giorni di tempo più di mille firme.
Oltre alla raccolta di firme e alla raccolta di attestati di solidarietà da parte del mondo associazionistico bolognese sono previsti presidi informativi in vari punti della città.
Il Lazzaretto ha sempre dichiarato di essere disponibile a trasferirsi altrove, purchè in un luogo adatto alle proprie attività ma non è disposto a rinunciare alla gestione di una sede. In caso questa non venga individuata si opporrà allo sgombero e difenderà lo spazio che occupa dal 1996.
Un prossimo incontro è previsto per il 15 settembre e ci auguriamo che per quella data il Comune possa avanzare proposte concrete a una realtà che, assieme agli altri centri sociali bolognesi, è diventata un punto di riferimento culturale e sociale per il territorio.
Bologna offre ormai pochissimo sul piano delle proposte culturali e aggregative a basso costo, penalizzando soprattutto le fasce giovanili studentesche e non che vengono colpite dalla precarietà sociale.

LAZZARETTO AUTOGESTITO
lazzaretto@gmail.com
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