Processato l’antiproibizionismo

Chieste pesanti condanne a cinque attivisti del Livello57

Il PM al processo contro l’ex Centro Sociale di via Muggia ha calato il pugno di ferro. Se passasse la tesi dell'accusa un'intera esperienza di antiproibizionismo e di riduzione del danno nei confronti dei consumatori di sostanze verrebbe criminalizzata.

3 luglio 2009

Durante l’udienza di oggi, il PM Giuseppe Di Giorgio ha chiesto cinque condanne e un’assoluzione nei confronti di sei attivisti del Livello 57. Le accuse che vengono rivolte ai cinque livellini sono spaccio di stupefacenti e agevolazione dello spaccio. I fatti risalgono al 25 maggio 2006, quando i Carabinieri perquisirono all’alba il centro sociale di via Stalingrado, eseguendone poi la chiusura su mandato dell’autorità giudiziaria.
Nello specifico, le richieste sono di quattro anni e tre mesi e 20 mila euro per Rosario Piccolo, Alessandro Pancaldi e Michele Manca, tre anni e dieci mesi e 14 mila euro per Maria Pia Scarciglia e Alessandro Sponsiello.
Maria Pia Scarciglia, che fu arrestata la mattina della perquisizione, dopo diversi mesi di arresti domiciliari, fu assolta nel gennaio 2007 dall’accusa di aver gettato dalla finestra un panetto di hascisc.
Per tutti gli imputati gli avvocati difensori hanno chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
La sentenza è stata annunciata dal presidente del Tribunale per il 24 luglio.

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