Pubblichiamo il comunicato, giunto in redazione, del Coordinamento Studenti Medi Bologna.

La lotta delle scuole superiori prosegue!

La mobilitazione nei licei prosegue ed il coordinamento delle scuole ribadisce, atttraverso un comunicato, i motivi della protesta e rilancia i prossimi appuntamenti di lotta.
14 ottobre 2008

…Ed è solo l’inizio…

La scuola pubblica italiana sta vivendo come ogni anno una situazione di grave crisi.
Le politiche dei vari governi si sono rivelate disastrose e le presunte migliorie apportate al servizio scolastico si dimostrano uno specchietto per le allodole.
Mentre il decreto Gelmini viene approvato a colpi di fiducia e l’attenzione dei media si concentra sul grembiulino o sul voto in condotta sono quasi completamente oscurati gli 8 miliardi di euro di tagli previsti in finanziaria per il settore scuola dal 2009 al 2012; si accenna debolmente alla catastrofe che sta colpendo i lavoratori della scuola ,con 87.000 insegnanti e 47.000 ATA in meno, e vengono taciuti i tagli di ore alle sperimentazioni, l’accorpamento degli indirizzi tecnici e professionali, l’abbassamento dell’obbligo scolastico a 14 anni e la chiusura delle scuole con meno di 500 studenti iscritti, per non parlare della morte effettiva del tempo pieno per le scuole elementari.
E questi sono solo alcuni dei problemi peggiori, questa è la “razionalizzazione”.
L’idea di fondo che guida questi provvedimenti è quella della scuola (e dell’università) azienda/fondazione, una scuola dove gli enti privati divengono partners degli istituti pubblici laddove lo stato non ha interesse ad agire e tende a dirottare finanziamenti sugli enti privati.
La scuola pubblica è considerata un onere, non una risorsa e si sta sempre più impoverendo, non solo dal punto di vista economico, ma, conseguentemente ad esso, anche sotto l’aspetto della preparazione che fornisce agli studenti.Questo fa comodo a chi ha tutto l’interesse di smantellarla.
La pubblica istruzione, invece, dovrebbe essere ai primi posti nelle liste dei finanziamenti, dovrebbe essere tutelata e migliorata con riforme serie, con un adeguamento della stessa alle esigenze didattiche delle nuove generazioni e ciò non si ottiene comprando migliaia di lavagne digitali dal costo esorbitante, nè tantomeno riproponendo modelli d’insegnamento vetusti,ma, come minimo punto di partenza, ascoltando le sue esigenze e cercando il dialogo con coloro che ogni giorno la vivono e ci lavorano, a tutti i livelli: per migliorare veramente la scuola pubblica è necessario partire dal confronto fra tutte le parti in causa.
Questo confronto è costantemente impedito da una maggioranza arrogante e ostentatamente maldisposta verso l’opposizione civile,una maggioranza che definisce “estremisti” insegnanti e genitori delle scuole elementari che esprimono il loro dissenso alle sue politiche, una maggioranza i cui esponenti si permettono di lanciare uova su bimbi, maestri e genitori in manifestazione, una maggioranza che legifera su un bene pubblico escludendo a prescindere un qualsiasi dibattito inter partes in parlamento e fuori di esso.
Per questo abbiamo deciso di dimostrare in maniera forte la nostra opposizione a queste modalità di procedere e a questo ennesimo attacco alla pubblica istruzione e continueremo a farlo assieme agli studenti delle università e ai lavoratori della scuola in diverse iniziative di protesta coordinate, come la notte bianca proposta dalle elementari per il giorno 15 d’ottobre e lo sciopero dei lavoratori del 17.Per questo ribadiamo e rivendichiamo la forte valenza democratica dell’opposizione civile, anche se a qualcuno è invisa.Avere una coscienza politica che spinge all’attivismo è il fondamento stesso della democrazia, non una particolare devianza di “estremisti” facinorosi, e questo è bene che sia chiaro per il governo.La democrazia viene a mancare , al contrario, quando si scavalcano il dialogo e il confronto, cosa che pare essere divenuta prassi in particolare nei confronti della scuola.
Attualmente ci sembra di trovarci davanti a una grande emergenza democratica e civile e a questa emergenza è proporzionata la forza del nostro dissenso.
Ci rendiamo conto di infrangere, con le nostre occupazioni, alcune norme dello Stato, ma ricordiamo ciò che di più importante abbiamo appreso proprio a scuola: il nostro stesso paese è rinato sotto il segno di coloro che si permisero l’ “estremismo” di dissentire, sotto questa stella speriamo in una rinascita della scuola pubblica.

Coordinamento Studenti Medi Bolognesi

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