Trentennale dell'assassinio di Peppino Impastato

La mafia è una montagna di merda [report e foto]

Abbiamo messo per titolo al nostro servizio dalla Sicilia una delle frasi più celebri che Peppino Impastato urlava dai microfoni di radio Aut. Questo concetto molto efficace è rimbalzato alcuni giorni fa in tutti i luoghi toccati dal Forum Sociale Antimafia che si è tenuto dall’8 all’11 maggio a Cinisi, il paesino a pochi chilometri da Palermo dove Peppino era nato. Lo abbiamo sentito negli slogan urlati nel corteo, come frase “forte” nel comizio finale della manifestazione del 9 maggio, negli incontri che si sono succeduti, quasi ad oltranza, nella sala comunale da poco ristrutturata.

13 maggio 2008 - gli inviati di Zic e Vag61 a Cinisi

Radio Aut - Forum Sociale Antimafia 2008
“La mafia è una montagna di merda”, una delle frasi più celebri che Peppino Impastato urlava dai microfoni di radio Aut, è rimbalzata quest’anno in tutti i luoghi di Cinisi toccati dal Forum Sociale Antimafia che si è tenuto dall’8 all’11 maggio nel paesino a pochi chilometri da Palermo dove Peppino era nato: negli slogan urlati nel corteo, come frase “forte” nel comizio finale della manifestazione del 9 maggio, negli incontri che si sono succeduti, quasi ad oltranza, nella sala comunale da poco ristrutturata.
Sarà per l’effetto “decennale”, ma i trent’anni dell’assassinio di Peppino Impastato (avvenuto il 9 maggio 1978) sono stati l’occasione per produrre una grande partecipazione ai forum, al corteo e ai concerti serali come non si era mai vista negli anni precedenti.
Il merito di aver riempito le strade e le piazze di un paese, purtroppo ancora lontano da questa “pacifica invasione”, si deve alla tenacia e all’impegno inesauribile del fratello Giovanni e della cognata Felicetta, degli amici Salvo, Andrea, Paolo della vecchia Radio Aut, del Centro di Documentazione di Umberto Santino e Anna Puglisi, delle ragazze e dei ragazzi (tutti giovanissimi) dell’Associazione Radio Aut.
La stessa ostinazione la si riscontra anche nelle parole con cui è stato convocato il Forum: “Abbiamo affrontato un lungo percorso di fatica e di sofferenza che ci ha portato anche a sperimentare l'amarezza e la rabbia quando abbiamo toccato con mano le collusioni tra la politica, le istituzioni e la mafia. Abbiamo diffuso il pensiero, le idee di Peppino e la sua esperienza di militante comunista che, anticipando i tempi, lavorò a un processo di crescita e di presa di coscienza rispetto al pericolo costituito dalla mafia, fino ad allora volutamente sottovalutato. Il lavoro di memoria e le attività portati avanti in questi anni sono stati difficili, ma non certo inutili: hanno contribuito a sviluppare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni che hanno recepito positivamente il nostro messaggio”.

Per queste ragioni il Forum è stato costruito, nel nome di Peppino e sulla strada da lui indicata, come uno spazio d'incontro, di analisi e di coordinamento operativo tra i nuovi movimenti di lotta sui territori e le esperienze più significative della cooperazione internazionale, per dare vita a un progetto che metta in rete le varie resistenze, coniugando la liberazione dalle mafie alla lotta per rapporti sociali “altri” rispetto quelli oggi in essere.
Il Forum 2008 è stato anche la verifica del lavoro dal basso della “antimafia sociale”, molto distante da quella istituzionale, da quella dei partiti, che in queste giornate hanno ben guardato dal farsi vedere dalle parti di Cinisi. Si è rivista, in proporzione, la cosiddetta “eccedenza” del movimento di Genova o di quello contro la guerra.
Casa Memoria, la vecchia abitazione di mamma Felicia trasformata in questi anni in un piccolo museo sulla vita e sull’attività politica e sociale di Peppino Impastato, è diventata il luogo di riferimento, l’infopoint per tutte le persone che, da diverse parti d’Italia, sono venute al Forum. Al piano terra le foto, le targhe, i manifesti, i ritagli di giornale di questi trent’anni di iniziative, al primo piano la novità del 2008: un piccolo media center, organizzato dai ragazzi del portale www.kom-pa.org e di Radio Resistor (la web-radio fatta da studenti di scienze politiche di Palermo).
E poi, la cosa più commovente… che ha lasciato tracce di una grande umanità… ci riferiamo ai racconti su Peppino, sulla sua capicità di coinvolgere e di spronare gli altri, fatti da narratori molto coinvolti come i suoi compagni Andrea, Salvo, Paolo: Peppino da ragazzo e i primi problemi con la cosca mafiosa di Cinisi, le lotte con i contadini contro l’impatto dell’aeroporto di Punta Raisi, l’esperienza della radio, le trasmissioni dissacranti come “Onda anomala” in cui il boss Tano Badalamenti veniva soprannominato Tano Seduto e Cinisi veniva chiamata Mafiopoli… ed infine l’ultima sera di Peppino, le dinamiche dell’omicidio, i depistaggi della polizia, il fango su di lui… fino al giorno della verità ventidue anni dopo la sua morte.

Veniamo, a questo punto, alla cronaca delle 4 giornate.

FORUM: “IMPEGNO DEI DIRITTI DELLA DONNA, DALLA LEGGE 194 ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA”
8 - Forum Sociale Antimafia 2008 Giovedì 8 maggio 2008
Il Forum Sociale Antimafia si è aperto con l’incontro tra collettivi femministi. Si è trattato di un’occasione per condividere riflessioni sulle battaglie “storiche” del movimento, battaglie tornate di grande attualità con l’espandersi dei pensieri “teo-dem” e “clerico-fascista”.
Diversi interventi di donne hanno ripercorso le fasi principali del movimento femminista degli anni ’70, con una particolare attenzione all’esperienza del Collettivo “Musica e Cultura”, nato a Cinisi proprio in quegli anni. Si è parlato, poi, di come oggi sia in atto un tentativo di schiacciare il diritto all’autodeterminazione delle donne, con i richiami morali, con gli anatemi del Vaticano, con le “provocazioni” di Giuliano Ferrara,
Alcuni interventi hanno affrontato la questione della legge 194 dal punto di vista sanitario e della prevenzione: di come, cioè, il business della medicina prediliga la cura alla prevenzione e come siano escluse dalla prevenzione soprattutto le donne appartenenti alle fasce sociali più deboli.
Infine, il collettivo MaleFimmine di Palermo ha presentato la campagna “obiettiamo gli obiettori” e l’inchiesta sull’obiezione di coscienza alla Interruzione Volontaria di Gravidanza e alla pillola del giorno dopo.

FORUM “INFORMAZIONE E CONTROINFORMAZIONE, IERI E OGGI”
Venerdì 9 maggio 2008
La seconda giornata del Forum Sociale Antimafia si è trasformata in una affollata assemblea di movimento, stile anni Settanta, del resto il tema era quello dell’informazione dal basso, partendo dalla Radio Aut di Peppino Impastato, passando da Radio Alice di Bologna alle altre emittenti di movimento nate, alla fine degli anni Settanta, in diverse città italiane, per arrivare a Radio Onda Rossa di Roma che, dopo 31 anni, resiste grazie all’autofinanziamento e al sostegno dei suoi ascoltatori.
Il dibattito è stato introdotto da Salvo Vitale, compagno di Peppino ai tempi di Radio Aut e, dopo gli interventi sulle radio libere, si è passati a discutere delle piccole realtà editoriali siciliane. Renato Orioles ha raccontato del giornale Casablanca (vittima di pressioni e boicottaggi che rischia di scomparire per i forti indebitamenti).
Si è poi parlato delle realtà più recenti che operano sul web (in Sicilia c’è un rifiorire di esperienze interessanti). Da quella esperienza si è appreso che il lavoro dei movimenti antimafia, per un'informazione alternativa, non è mai cessato ed è animato dalla volontà di operare nei territori, di indagare, svelare e far prendere coscienza alle persone.
Il messaggio finale di questo incontro è stato sintetizzato nelle parole uscite negli interventi di Umberto Santino e Salvo Vitale: “Il problema della libera informazione è trasversale alle forma di comunicazione: oggi subiamo il peso di una informazione malata, al servizio dei poteri forti, che livella, camuffa e banalizza la complessità delle realtà e sviluppa accordi sotterranei, affari e collusioni. Oggi come ieri, è indispensabile coordinare e mettere in rete le conoscenze, i saperi, gli strumenti; occorre creare spazi di informazione indipendente”.

"PEPPINO E’ VIVO E LOTTA INSIEME A NOI, LE NOSTRE IDEE NON MORIRANNO MAI"
Venerdì 9 maggio 2008, pomeriggio: la manifestazione.
Alle ore 17, a Terrasini, davanti alla sede storica di Radio Aut, parte il corteo che ricorda il trentennale della morte di Peppino Impastato. Quasi diecimila persone compongono un serpentone colorato che sfila lungo il tragitto che Peppino compì la notte del 9 maggio 1978 nel suo ultimo viaggio prima di essere ammazzato. Tantissimi giovani, fianco a fianco di militanti e attivisti di altre generazioni, hanno camminato ricordando le lotte che Peppino portò avanti e che proseguono ancora oggi nell’impegno di chi non ha dimenticato e si batte per una Sicilia diversa.
Il corteo,molto colorato e variegato, ha “certificato” il radicamneto della “antimafia sociale”. Si tratta di un’eccedenza imprevista su questi valori, che ha travolto gli argini della antimafia istituzionale.
Ha dato una certa carica, una nuova speranza, vedere manifestare insieme, per piu' di sette chilometri, dietro lo striscione di testa dei compagni di Peppino, ragazzi dei centri sociali di Palermo, dei collettivi universitari della Sicilia, rappresentanze sindacali degli edili, dei Cobas, i collettivi antimafia di varie citta italiane, i no dal Molin, i no ponte, militanti della sinistra orfani dei loro gruppi dirigenti oggi completamente assenti.
Il corteo, arrivato a Cinisi, si è fermato davanti alla Casa della Memoria, luogo simbolo della storia della famiglia Impastato, per poi proseguire fino alla piazza del municipio dove si sono tenuti i discorsi conclusivi. E, nella stessa piazza, poco dopo, tutti insieme a cantare, con Cisco (ex Modena City Ramblers) una versione dei “Cento passi” molto ritmica e coinvolgente.

FORUM: LA MAFIA È UNA MONTAGNA DI MERDA
Sabato 10 maggio 2008
La terza giornata comincia, purtroppo, alle 4 del mattino quando alcuni ragazzi, ospiti del campeggio organizzato dalla associazione Radio Aut, si accorgono che lo striscione del campeggio è stato incendiato.
Una minacciosa risposta alla manifestazione del giorno prima o una smargiassata di un cretino?
La differenza sicuramente c’è, ma a chi si è accorto dell’accaduto è subito venuto in mente che questi, per Cinisi, non sono “giorni qualsiasi” e, soprattutto, non stiamo vivendo in un tempo qualunque...
Tornando al Forum, all’incontro della mattina, viene proposta un’analisi della mafia, intesa come modello di accumulazione e di interazione con tutti gli aspetti del potere. Tutto ciò in netta opposizione con chi ritiene che la mafia sia soltanto un gruppo criminale o un generico comportamento, e che la lotta contro di essa non abbia valenza politica, non sia né di destra né di sinistra.
L'esperienza di Peppino, troncata dalla violenza, rivive nelle analisi più serie e conseguenti della mafia e delle mafie, che mettono al centro la loro complessità e lo sviluppo di borghesie mafiose all'interno dei processi di globalizzazione neoliberista, nelle esperienze di movimento, dai No global all'antimafia sociale, non certo nelle generiche manifestazioni di legalità formale e negli appelli a un'antimafia unanimistica. Questo è il punto di vista che viene proposto e che sta alla base di un impegno molteplice, fatto di proposte, denunce, contrinformazione e mobilitazioni.
Anche il forum di questa giornata ha visto una grande partecipazione, sia per quanto riguarda il pubblico che per gli interventi.
L’assemblea si è aperta con la relazione di Umberto Santino che ha tracciato un quadro dell'evoluzione del fenomeno mafioso e una riflessione sulle forme attuali dello stesso. Nell’intervento del magistrato Franca Imbergamo si è parlato del rapporto conflittuale tra magistratura e politica nell'azione di contrasto all'infiltrazione mafiosa. La Imbergamo ha anche introdotto il tema della sicurezza e della paura, in questi mesi al centro di campagne mediatiche che rasentano un vero e proprio delirio securitario. I due temi sono stati affrontati anche dal sindaco comunista di Gela, Rosario Crocetta, che ha parlato degli strumenti a disposizione delle amministrazioni pubbliche nella gestione trasparente degli appalti.
I grandi assenti dell’incontro sono stati i “politici del palazzo”: sia l’ex presidente della Commissione Antimafia nazionale Forgione, sia l’ex presidente della Commissione Antimafia regionale Lumia, hanno dato forfait per “improrogabili impegni”.
La loro assenza, però, a dir la verità, non ha pesato più di tanto: si è parlato ugualmente di politica e con un approccio sicuramente più interessante. Un esempio per tutti: le esperienze di lotte sociali del comitato di lotta per la casa “12 luglio” di Palermo.
La sera Carmen Consoli e i Lautari hanno richiamato tante persone, una buona parte delle quali venute solo per il concerto, ma, anche in quel contesto, una serie di messaggi sono passati, rivolti a giovani che, abitualmente, non frequentano gli appuntamenti politici.

FORUM: MOVIMENTI ALTERNATIVI DAL '68 AD OGGI
Domenica 11 maggio 2008
La quarta e ultima giornata è quella dedicata ai Movimenti, quelli del '68 e del ’77, il movimento no-global, quelli di oggi a difesa dei territori e dell’ambiente.
In questo ultimo incontro, Salvo Vitale ha riallacciato il filo rosso che lega le lotte di questi ultimi 40 anni. Le lotte delle generazioni precedenti con quelle odierne. Le lotte di Peppino Impastato e quelle dei giorni nostri. Peppino, nel suo percorso politico, ha attraversato alcune formazioni della "sinistra rivoluzionaria" nate prima e dopo la contestazione del '68: dai gruppi marxisti-leninisti alla campagna elettorale per il Manifesto, a Lotta continua, alla candidatura alle elezioni comunali come Democrazia Proletaria. La sua scelta del comunismo rifuggiva dalle dittature burocratiche del "socialismo reale" e si fondava sull'eguaglianza, il soddisfacimento collettivo dei bisogni, la partecipazione dal basso. Tutto questo viene drasticamente piallato o fortemente emarginato dall'iconografia che qualcuno ha voluto costruirgli addosso negli ultimi anni. Nascevano da queste scelte la polemica con il Pci nella stagione del "compromesso storico", l'impegno a fianco dei contadini espropriati per l'ampliamento dell'aeroporto, degli edili disoccupati, con l'obiettivo di coniugare lotte sociali e impegno culturale e politico fuori e all'interno delle istituzioni.
Il dibattito, però, non è stato un semplice esercizio di memoria. In molti interventi è stato detto che tenere viva la nostra storia passata vuol dire innanzitutto costruire basi per la nostra storia futura: le lotte di Peppino continuano a camminare sulle nostre gambe, da Palermo alla Val di Susa, da Cinisi a Vicenza…
Sono stati evidenziati i vari tentativi di riscrittura della storia di questi 40 anni ad uso e consumo dei vincitori. Si è trattato di una velleità di revisione che ha cercato di consacrare l’equazione movimento = terrorismo attraverso la criminalizzazione di chi nel ’68, come nel ’77 e nel 2001 ha lottato per la giustizia sociale e ha rivendicato diritti per i più deboli.
Nell’incontro della mattina si sono confrontati protagonisti dei movimenti di ieri e di oggi, proprio nel tentativo di cucire i nessi che li legano. Sono intervenuti: Renate Siebert, Vincenzo Miliucci, Piero Bernocchi, Totò Cavaleri e Salvo Vitale. Molto bella la “lezione” sul movimento tedesco di Renate Siebert, sociologa di origine tedesca, allieva di Adorno, che insegna Sociologia del mutamento all’Università della Calabria e ama definirsi “donna del sud per scelta”.
Nel pomeriggio si sono confrontati esponenti dei comitati nati in tutta Italia in difesa del territorio contro l’impatto delle Grandi Opere. Sono intervenuti rappresentanti del “presidio permanente No dal Molin”, i No TAV della Val di Susa, i No Ponte siciliani, il Comitato contro l'ampliamento delle base militare di Sigonella, i comitati contro gli Inceneritori.
Alla sera, il concerto degli Assalti Frontali ha salutato gli ultimi ragazzi rimasti, peccato per una pioggia fastidiosa che ha bagnato le ultime ore di quattro bellissime giornate. Sicuramente sarà un segno di buona fortuna per il Forum del prossimo anno.
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