La repressione per le manifestazioni del luglio 2001 contro il G 8

Processo ai 25 di Genova 2001: due secoli e mezzo di carcere

Si è conclusa la requisitoria del processo per i fatti di Genova. E sono arrivati i primi numeri, quelli degli anni di carcere che l’accusa propone per i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio. Pene dai sei ai sedici anni per un totale di 225 anni di reclusione per chi nei giorni del 19, 20 e 21 luglio del 2001 era per le strade di Genova a contestare il G8. Gli avvocati della difesa sono rimasti sbalorditi dalle richieste, che prevedono pene esemplari. Il reato di devastazione e saccheggio viene contestato per la prima volta per degli scontri di piazza: secondo l’accusa i manifestanti avrebbero messo in crisi l'ordine pubblico e danneggiato beni, anche tramite “compartecipazione psichica”, una sorta di complicità stabilita dalla semplice vicinanza fisica con chi sta devastando. Pubblicando due comunicati (il primo di Supporto Legale, il secondo del Comitato Verità e Giustizia per Genova) con le prime prese di posizione sulle richieste dei Pubblici Ministeri.

24 ottobre 2007


Genova G8 Robokop 1 IL COMUNICATO DEL SUPPORTO LEGALE
224 anni e mezzo di carcere sono le richieste dei PM nei confronti dei manifestanti sotto processo per i fatti legati al G8 del 2001 a Genova.
"Vogliamo pene severe ma non esemplari": questa la frase clou rivolta al collegio giudicante. Una lezioncina in puro stile Canepa-Canciani anche ai giudici. E come se non bastasse anche un po' di morale gratuita per finire sui giornali ricordando che "vorrebbero" pene severe anche per le forze dell'ordine imputate per l'irruzione alla Diaz e per le torture a Bolzaneto. Chissà perché però le loro energie si concentrano dal 2001 in avanti, solo ed esclusivamente contro i manifestanti?
Chissà come i Pm hanno deciso di analizzare i fatti, senza considerarli nella loro interezza: senza considerare la militarizzazione della città, l'utilizzo di reparti speciali (oltre al ben noto e famigerato Tuscania), l'uso di spranghe al posto dei manganelli, la completa incapacità a gestire i manifestanti da parte delle forze dell'ordine giunti in piazza solo “per menare i rossi”. Niente, per i Pm non conta niente ciò che ci fu prima e dopo quelle giornate. Tutti devastatori e saccheggiatori.
Conta solo l'ottusa accusa nei confronti di chi scelse di opporsi alla sopraffazione dell'azienda mondo.
I Pm inoltre, in un impeto di moralismo, paragonano i fatti di strada al massacro della Diaz, senza ricordare che alla Diaz i poliziotti sono imputati solo per lesioni, falso e calunnia e non per il massacro che fu realizzato, oltre a fornire alle difese dei poliziotti imputati, straordinari assist.
Due secoli di carcere che ululano alla storia, che chiedono un posto nei libri, il proprio nome a fianco di un evento epocale come fu Genova 2001, ma la storia siamo noi, non voi.


Genova G8 Zona rossa IL COMUNICATO DEL COMITATO VERITÀ E GIUSTIZIA PER GENOVA
Le richieste della pubblica accusa al processo contro 25 persone per i fatti del G8 di Genova, ci paiono del tutto sproporzionate, sia rispetto agli episodi cui si riferiscono (nessuna persona è stata colpita), sia rispetto alle pene previste per i reati e le violazioni costituzionali compiuti da appartenenti alle forze dell'ordine durante gli stessi giorni.
Gli abusi compiuti alla caserma di Bolzaneto e alla scuola Diaz, come noto, sono puniti con sanzioni molto inferiori, tanto che i processi contro più di 70 agenti, funzionari e dirigenti si concluderanno quasi certamente con la prescrizione.
Ci aspettiamo che il tribunale giudichi con razionalità e buon senso, senza cercare sentenze esemplari che non giovano alla giustizia e alla credibilità delle istituzioni e che rischierebbero di somigliare a una forma di inaccettabile e pericolosa vendetta.

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