Questa non è la nostra finanziaria

Casa e reddito per tutti!

Il movimento di lotta per la casa interviene sul tema dell’emergenza abitativa e sulle scarse risorse inserite in Finanziaria sul piano nazionale di edilizaia pubblica. Un contributo dalle Reti romane.
17 ottobre 2007

Da giorni se ne discute sui giornali e sulle televisioni, vediamo sfilare le facce della politica, quella con la p minuscola, che ci spiegano perché questa finanziaria sarebbe una prima svolta, perché ridistribuisce ricchezza ai poveri, mentre dall'altra parte si chiede di mandare a casa questo governo per poter tornare a fare i danni che stavano facendo prima.
Si parla di casa, si parla di 2 MILIARDI DI EURO, che verranno suddivisi in un pacchetto da 1,5 MILIARDI di Euro di sgravi fiscali sull'ICI e sgravi sull'affitto, ed in 500 Milioni per l'edilizia popolare.
Ma a guardare meglio questo provvedimento le grane saltano subito agli occhi, gli sgravi fiscali di cui godranno i proprietari di una prima casa, sono una elemosina minima se si pensa ai 30 anni di mutuo che si hanno sulle spalle, e su come questo mutuo incide ogni mese sul reddito delle persone. Quindi sicuramente una buona briciola da portarsi a casa, ma le briciole per vivere non bastano, ed il problema resta, si è stati spesso costretti a comprare una casa, visto che il diritto all'abitare non viene garantito in questo paese, e si è quindi costretti a non avere scelta o comprarsi una casa dando centinaia di migliaia di euro agli speculatori edilizi, oppure un affitto a libero mercato che spesso è anche più alto del mutuo. Inoltre se si è precari non esiste pubblicità che tenga, il mutuo o non viene concesso o ti costringerà ad una vita di merda nel tentativo di recuperare i soldi ogni mese.
Invece per l'affitto e per i bamboccioni, meno che le briciole, uno sgravio fiscale da 300 EURO L'ANNO, MENO DI MEZZO AFFITTO DI UN MESE. Ed anche qui la soluzioni è poco meno che ridicola, è il solito modo di sperperare denaro pubblico senza un senso, è il solito modo di sperperare il denaro pubblico senza giungere ad una soluzione strutturale. Sembra una scena già vista con il contributo all’affitto che va richiesto ogni anno, soldi pubblici che vanno in tasca agli speculatori del mercato immobiliare o che in ogni caso contribuiscono ad alterare il mercato degli affitti. E’ la stessa mentalità che porta l’attuale ministro dell’economia ha definire bamboccioni le migliaia di precari e precarie che per sopravvivere sono costretti a fare i salti mortali da un lavoro all'altro, da un contratto all'altro, da un affitto in nero all'altro.
Infine l'edilizia popolare che non si chiama più, non a caso, pubblica visto che sarà affidata al Demanio che costituirà imprese miste pubblico-privato che costruiranno in 10 ANNI, 80 MILA CASE, 8 MILA CASE L'ANNO, di fronte ad una precarietà abitativa che solo a Roma vede 21MILA persone abitare in baracche e sotto i ponti, 1200 sfratti esecutivi se non vi sarà una nuova proroga e altre 3800 sono le sentenze di sfratto, e decine di migliaia di affitti in nero.
La lotta che da anni portiamo avanti per il diritto all'abitare continua a rimanere inascoltate nei palazzi del potere. I governi di destra e quelli di sinistra con le loro scelte politiche continuano a favorire le solite speculazioni immobiliari, i soliti palazzinari, così come banche e finanziarie, che in questi anni hanno trasformato la proprietà pubblica e le case pubbliche in un territorio di conquista. Siamo ormai a percentuali di edilizia residenziale pubblica che sfiorano il 2% acuendo profondamente il problema abitativo. Ci sentiamo quindi ostinatamente contrari a questa finanziaria di elemosina che sbandiera ai quattro venti la ridistribuzione della ricchezza, per poi dare meno delle briciole e chiudere definitivamente la partite con l'edilizia residenziale pubblica negando ogni finanziamento. Riteniamo per questo che a partire dalle contraddizioni che attraversano la metropoli romana sia utile intraprendere una battaglia contro una finanziaria che nega il diritto all'abitare a tutti e tutte.
Riteniamo inoltre importante discutere di come la condizione di precarietà venga derisa e calpestata da questa finanziaria, che non solo non prevede alcun finanziamento all'edilizia residenziale pubblica, ma ci prende in giro con 300 euro l'anno, da scaricare sulle tasse!
Ovviamente il grande problema della precarietà del lavoro legato a quello della precarietà abitativa, e per i migranti anche la precarietà di cittadinanza, viene omesso da questa finanziaria perché il governo Prodi continua ad avallare finanziarie di stampo neo-liberista che tutelano ed ingigantiscono i diritti dei mercati e negano quelli delle persone, continuando a lasciarci in balia della guerra quotidiana globale per la sopravvivenza, che ci spinge in mano a banche e finanziarie, o in mano alle agenzie immobiliari che continuano sulla nostra pelle a fare affari d'oro.
Come movimenti per il diritto all'abitare proponiamo: che sia abolita l’ICI sulla prima casa, che vi siano impegni concreti per la realizzazione di 1 MILIONE DI CASE PUBBLICHE che non siano una cementificazione selvaggia dei territori ma che si oppongano a questa, e che, partendo dai nostri modelli di convivenza, trans-culturale, aperta e relazionale, sappiano dare una risposta certa ad un diritto negato. 1 MILIONE DI CASE PUBBLICHE fatte principalmente recuperando ed autorecuperando tutti gli immobili sfitti ed abbandonati, sia pubblici che privati.
Vogliamo 1 milione di case pubbliche come redistribuzione della ricchezza che ogni giorno produciamo, da sottrarre al libero mercato dell'edilizia e dell'affitto, il diritto alla casa per tutti e tutte, il blocco degli sfratti, l’abrogazione della nefasta legge 431/98, l’approvazione di una legge che consenta in termini inequivocabili la requisizione, così come hanno fatto a Roma i Presidente di tre municipi, di strutture alloggiative sia pubbliche che private in grado di dare una prima risposta all’emergenza abitativa, l’allargamento e l’istituzione in tutto il territorio nazionale di centri di emergenza temporanei che sappiano garantire il passaggio di casa in casa durante gli sfratti, o in casi di emergenza, e la dignità delle persone.
Chiediamo inoltre che sulla scia delle discussioni che si stanno animando in tutta Europa, venga garantito un reddito per tutti e tutte slegato dal lavoro, sotto forma anche della garanzia di una casa pubblica.
Per questi motivi ci opporremo a questa finanziaria, che approfondirà le discriminazioni e la divisione sociale nel nostro paese e per questo vogliamo discutere con tutti per attrezzarci meglio all’inevitabile conflitto sociale che si determinerà non solo per il diritto all’abitare.

Coordinamento Cittadino Lotta Per La Casa
Comitato Obiettivo Casa

Info: abitare@autistici.org abitare.noblogs.org 3406619963