Acabnews Bologna

Zaky, la detenzione rischia di protrarsi a lungo

Ieri oltre 200 sul crescentone per chiedere la liberazione dello studente, oggi nuovo presidio in piazza Scaravilli. Nei verbali delle forze di polizia egiziane nessuna traccia delle prime 20-24 ore di fermo.

10 Febbraio 2020 - 13:17

I 15 giorni di fermo disposti “sono prolungabili all’infinito e Patrick rischia per la sua incolumità fisica”. È quanto è stato spiegato da un’attivista di Amnesty durante il presidio di ieri sera in piazza Maggiore, partecipato da oltre 200 persone nonostante fosse stato convocato solo poche ore prima.

È intervenuta anche una compagna di corso dello studente: “Ci stiamo muovendo in Italia, in Spagna, in Egitto”, elencando gli obiettivi della mobilitazione, ossia “il rilascio di Patrick, il ritiro delle accuse nei suoi confronti, la possibilità di rientrare in Italia e proseguire i suoi studi, la garanzia dal governo egiziano che non verrà perseguitato né lui né la famiglia e che venga accertato cosa è successo nelle ore successive all’atterraggio al Cairo”. Nel verbale delle forze di polizia egiziane, infatti, Patrick risulta esere stato prelevato nella mattina di sabato, 20-24 ore più tardi di quando effettivamente avvenuto.

Una nuova manifestazione si terrà oggi pomeriggio, dalle 18 in piazza Scaravilli, convocata dagli studenti di Link e volta a fare pressione sulla comunità accademica dell’Alma Mater e degli altri atenei italiani perché si attivino per la liberazione del giovane.