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Virus, per spesa e medicinali arriva la “Colonna solidale autogestita”

Lo annuncia il Circolo anarchico Berneri. Il collettivo femminista Mujeres Libres aderisce a un appello per l’implementazione dell’aborto farmacologico senza ricovero in ospedale. In rete le foto di Noi restiamo per lo sciopero dell’affitto, campagna a cui aderisce anche lo Sportello antisfratto di Imola. Bollettino regionale dell’epidemia: tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva.

05 Aprile 2020 - 20:22

Ancora 11 deceduti e 80 nuovi contagi di Covid-19 accertati nel territorio metropolitano, dove la conta dei secondi raggiunge quota 2207, di cui 314 nell’imolese. Complessivamente in Emilia Romagna risultano 17.089 casi, 549 in più rispetto a ieri, a fronte di 69.986 tamponi (+2911), e 2051 decessi (+74). I ricoverati in terapia intensiva sono 374, 16 in più, mentre scendono a 3.816 (-43) quelli in altri reparti. In isolamento domiciliare ci sono 7487 persone (+312), mentre quelle guarite sono 2201 (+161), di cui 830 negative in due test consecutivi (+142). I posti aggiuntivi passano a 5.099 (+25), di cui 573 di terapia intensiva (+4).

I casi nelle altre province: Piacenza 2.892 (50 in più), Parma 2.275 (74 in più), Reggio Emilia 3.066 (158 in più), Modena 2.609 (58 in più), Ferrara 488 (14 in più), Ravenna 708 (20 in più), Forlì-Cesena 977 (26 in più), Rimini 1.553 (30 in più).

“Anche grazie all’Unione Sindacale Italiana, stiamo per avviare la Colonna Solidale Autogestita di mutuo appoggio con cui faremo solo attività che possano essere svolte rispettando le esigenze socio-sanitarie in essere: consegna a domicilio della spesa, di medicinali e di prodotti dello Spaccio Popolare Autogestito, autoproduzione e distribuzione disinfettanti e dispositivi di protezione individuale, sportello di consulenza medico-sanitaria, e ‘spesa sospesa’ per chi è in difficoltà. Non solo pane: per chi vorrà riattiveremo, sempre nelle modalità sicure, anche la distribuzione dei libri e della stampa anarchica. In giorni di quarantena una buona lettura aiuta”. Lo ha scritto oggi nella sua newsletter settimanale il Circolo anarchico Berneri, precisando che “chi partecipa alle attività sarà munita di tutti i dispositivi di protezione individuale, inoltre il circolo sarà inaccessibile e la distribuzione avverrà su appuntamento nello spazio davanti all’entrata, seguendo le indicazioni di sicurezza e aspettando il proprio turno a debita distanza”, annunciando a breve maggiori dettagli e invitando a scrivere alla mail berneri at indivia.net per chi volesse contribuire.

Aggiunge il Berneri: “Alcune di noi sono attive nella solidarietà con i detenuti. Assieme all’Associazione Bianca Guidetti Serra e all’Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di Espressione, abbiamo trovato alcuni luoghi nei quali ospitare detenuti che possono usufruire degli arresti domiciliari per via del decreto ‘sfolla carceri’ seguito alle proteste nelle carceri. Come detto nell’ultimo comunicato, siamo vicine a tutte le persone che sono senza casa o stanno nei dormitori, alle donne che a casa trovano mariti e compagni violenti, alle/ai migranti, a chi non ha lavoro o a chi è sfruttata, così come a chiunque soffra le costrizioni del momento. Siamo vicine al personale sanitario costretto a lavorare in condizioni estreme e non sicure a causa di criminali politiche sanitarie volte al profitto e non alla salute delle persone. Forse finita l’emergenza, questa narrazione di ‘responsabilità collettiva’ contro un nemico comune cambierà; ci diranno che la curva decresce, che dovremo tornare a lavorare disciplinati e supini – se un lavoro ce lo abbiamo ancora – e accettare stipendi ribassati, che dovremo abituarci, come successo negli ultimi decenni, ai nuovi dispositivi di polizia che limitano la libertà di tutte; vista l’emergenza ci chiederanno ancora più sacrifici. Il mutuo appoggio è la pratica che scegliamo per intervenire nel momento attuale, ma resistere e riorganizzarci oggi significa anche non perdere il filo delle relazioni umane ed essere pronte così a rispondere al meglio al futuro che ci aspetta e evitare che il riassetto dei poteri volga a nostro danno”.

Intanto, il collettivo femminista Mujeres Libres aderisce all’appello per l’implemento del ricorso all’aborto farmacologico lanciato da “Pro-choice Rete italiana contraccezione aborto”. Si legge nell’appello: “Con l’aumentare delle necessità di assistenza ai malati di Covid-19, sono state gradualmente sospese tutte le prestazioni differibili nei i reparti ostetrico-ginecologici degli ospedali. Tra le prestazioni non differibili ci sono le interruzioni volontarie della gravidanza (IVG) per legge obbligate entro precisi spazi temporali e fino ad oggi garantite in Italia solo all’interno degli ospedali. Le linee guida delle società scientifiche di molti paesi europei prevedono la possibilità per la donna, dopo una consulenza e prescrizione medica iniziale, di utilizzare i farmaci previsti anche a casa propria”. Come avviene in Francia e Inghilterra, “sarebbe quindi estremamente vantaggioso, in questa fase della pandemia, che anche per le donne italiane fosse autorizzata questa possibilità, con la necessità di una sola visita, presso il Consultorio collegato all’ospedale o l’Ambulatorio ospedaliero dedicato. La situazione attuale, prevede invece per l’aborto volontario farmacologico dai 2 ai 4 accessi in Ospedale (valutazione iniziale con ecografia ed esami ematici, assunzione del primo farmaco, assunzione dopo 48 ore del secondo farmaco, controllo dopo 14 gg circa). Di fatto, l’IVG con metodo farmacologico (offerta in modo disomogeneo e insufficiente sul territorio nazionale), in questo periodo, è stata sospesa in molti nostri ospedali”.

Proseguono infine le iniziative per lo sciopero dell’affitto: Noi Restiamo ha pubblicato le foto che vedete in pagina, mentre arriva l’adesione dello Sportello antisfratto di Imola: “Anche in questo periodo di crisi sanitaria, che si inserisce dentro una più profonda crisi economica e del sistema sociale in cui viviamo, i decreti del governo non considerano i bisogni sociali dei lavoratori e delle lavoratrici, dei/delle precari/e, dei disoccupati e delle disoccupate. Pretendiamo la messa a disposizione di fondi straordinari da parte del governo centrale. Questi dovranno prima di tutto prevedere una forma di integrazione al reddito di nuclei famigliari e singoli, che tenga conto anche dei canoni d’affitto e del costo delle utenze. Chiediamo inoltre l’integrazione del Fondo Affitto della regione Emilia Romagna. Finché non verremo ascoltati, noi sospendiamo immediatamente il pagamento dei canoni di locazione! Il Sindacato degli Inquilini ha predisposto un modulo di autotutela da presentare loro nel momento in cui dichiareremo di non essere in grado di pagare: solo così garantiremo la copertura sindacale nel caso in cui il proprietario si permetta di minacciarci o di fare pressioni” Lo sportello diffonde per chi ne avesse bisogno il numero di telefono +39 377 444 2572, invitando inoltre a scrivere alla propria pagina Facebook o alla mail antisfratto at autistici.org.