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Via Toscana, “non sarà uno sgombero a fermarci”

Intervento atteso a settembre. Asia-Usb: “Il bisogno di una casa, la dignità, la nostra lotta non si cancellano con uno sgombero. Questa è la nostra unica certezza. Venerdì 6 settembre’013 saremo nuovamente in piazza per ribadirlo”.

01 Settembre 2013 - 18:05

Non sarà uno sgombero a fermarci

Ormai ci è chiaro che questo settembre sarà la “data di scadenza” che le istituzioni si immaginano per l’occupazione di via Toscana, uno stabile di proprietà della Carisbo che da aprile è la casa di tante persone che altrimenti non avrebbero alcun alloggio. Ma ampliando la visuale, vediamo una città in cui continuano a migliaia i procedimenti di sfratto per morosità e i pignoramenti, in cui  le istituzioni sono impegnate giorno per giorno a portare avanti sgomberi, rendendosi direttamente responsabili dell’aumento dell’emergenza abitativa. Non per ultimo, lo sgombero dei rifugiati a Villa Aldini, segna che l’Amministrazione cittadina non è in grado di applicare quel modello di città includente che continua a proporre. Siamo a pochi giorni dallo sgombero degli inquilini di via della Canapa, altro esempio di un progetto di Integrazione che non ha funzionato e che ora vedrà la fine con la cancellazione dell’unico diritto che queste famiglie avevano, quello di un alloggio.

Di fronte a politiche che continuano a sperperare inutilmente denaro pubblico (come il protocollo contro gli sfratti, i progetti di microcredito e il fondo di rotazione) che tentano di mettere delle “toppe” a un mercato delle abitazioni che non è più in grado, se mai lo è stato, di evitare che le persone rimangano senza questo diritto essenziale, le proposte che AS.I.A. ha sempre portato avanti sono le uniche ad essere razionali. E’ infatti chiaro che il riuso del patrimonio pubblico e privato, assegnandolo a chi non può permettersi gli esorbitanti prezzi del mercato, è l’unica strada percorribile. Ma ovviamente sappiamo i limiti di questo ragionamento: prima di tutto l’Amministrazione e la Prefettura dovrebbero “pestare i piedi” a grandi proprietari (la scuole Ferrari di Via Toscana ne sono l’esempio) o bloccare irrazionali e irrealistici piani di vendita (come quello delle aree militari, e il fatto che dopo quattro mesi di presidio la Caserma Sani sia ancora vuota e abbandonata al degrado ne è la dimostrazione); in secondo luogo non si possono permettere di far passare il concetto che si possa abitare dignitosamente anche senza alti redditi con cui comprare o affittare una casa. Invitiamo tutta la città, e anche la Prefettura, a informarsi e a verificare direttamente, venendo a trovarci, che in via Toscana, un’occupazione abitativa, le persone abitano meglio che in tante soluzioni messe a disposizione dal Comune, senza nessun costo sui bilanci pubblici. Un’occupazione che è diventata punto di riferimento per tante persone, compresi ultimamente gli sgomberati di villa Aldini, che hanno avuto la possibilità di uscire dalle logiche deleterie dell’assistenzialismo e di organizzarsi nell’ASIA lottando per i propri diritti. Questo luogo che ha ospitato al proprio interno assemblee a carattere nazionale e numerosi altri eventi politici, sociali e culturali, vede ogni sabato l’apertura di uno sportello per il diritto alla casa. Un’occupazione in cui gli abitanti, usciti da una condizione di marginalità, hanno consapevolmente portato la loro solidarietà alle famiglie sotto sfratto evitando che le ordinanze venissero attuate e che le persone finissero per strada. Il bisogno di una casa, la dignità, la nostra lotta non si cancellano con uno sgombero. Questa è la nostra unica certezza. Venerdì 6 settembre saremo di nuovo in piazza per ribadirlo.

Asia-Usb