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Venti a processo per aver contestato Salvini nel 2014

L’8 novembre di 5 anni fa la visita al campo sinti di via Erbosa del segretario leghista, che torna in città proprio oggi. Alle 18 il concentramento di collettivi e centri sociali in piazza San Francesco, nel frattempo spunta un tazebao in piazza Verdi e viene danneggiato un manifesto del carroccio.

14 Novembre 2019 - 17:31

Il gup ha rinviato a giudizio 20 persone accusati a vario titolo di violenza privata, danneggiamento e lesioni in relazione alla visita di Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni ed altri esponenti leghisti al campo sinti di via Erbosa a Bologna, nel novembre 2014. L’imputazione di lesioni, che riguarda otto degli imputati, si riferisce alla presunta aggressione a un giornalista del Resto del Carlino. Il processo inizierà il prossimo 13 maggio. Contestualmente all’udienza, all’esterno si è tenuto un presidio solidale di Potere al Popolo.

Bologna non si lega (foto Cua)Questo è avvenuto nello stesso giorno del comizio di Salvini medesimo al Paladozza, rispetto al quale inizieranno tra poco le contromanifestazioni.

Nel rilanciare l’appuntamento delle 18 in piazza San Francesco, Cua e Noi Restiamo pubblicano la foto di un Tazebao con scritto “Bologna non si lega, Bologna è partigiana”.

Hobo segnala invece di aver sanzionato con un pennarello rosso un manifesto che pubblicizza l’arrivo del segretario del Carroccio: “Tinto di rosso chi ormai si è macchiato di ridicolo”. Scritte anche su una sede del Pd: “Sono due facce della stessa medaglia”.