Acabnews Bologna

Una “fotopetizione” per salvare la Consultoria autogestita

“Armati di un foglio o un cartellone e un pennarello e scrivi perché credi sia necessario un presidio transfemminista come la MALAconsilia in Università”, è l’appello diffuso da La Mala educaciòn, che per esprimere dissenso sullo sfratto previsto a fine mese segnala anche una raccolta firme online: 300 le adesioni fin qui registrate.

05 Novembre 2020 - 13:59

Continua la mobilitazione per difendere la MALAconsilia di via Filippo Re dall’intimazione di sfratto spedita dall’Università. “Fra meno di un mese- scrive La Mala educación– la Consultoria Studentesca Autogestita MALAconsilia potrebbe non avere più una casa. In questi mesi ci siamo mobilitat@ per evitare lo sfratto da parte dell’Università di Bologna dai locali di via Filippo Re e, nonostante le difficoltà di questo periodo, continueremo a mettere in campo tutte le forze e le idee che ci sono per difendere l’unico presidio transfemminista presente in UniBo e per riorganizzare la nostra programmazione in questo complicato anno politico. Continuiamo a sostenere la mobilitazione per affermare che la MALAconsilia non si tocca! Facciamoci vedere, facciamo sentire all’Università quanto sia importante per tutt@ noi la Consultoria Autogestita”. L’invito del collettivo è di farlo partecipando ad una “fotopetizione”, in questo modo: “Armati di un foglio o un cartellone e un pennarello e scrivi perché credi sia necessario un presidio transfemminista come la MALAconsilia in università + gli slogan/hashtag della campagna: #saveMALAconsilia #laMALAconsilianonsitocca. Inviaci la tua foto alla pagina @La MALA educación e contribuisci alla nostra mobilitazione!”. Alcuni spunti suggeriti per le frasi da accompagnare alle foto: “MALAconsilia non si tocca!”; “Giù le mani dalla consultoria studentesca!”; “La MALAconsilia si tocca solo per godere”; “L’UniBo ha bisogno della MALAconsilia”; “Costruiamo un’università transfemminista”; “#FacciamociSpazio: la MALAconsilia resta in via Filippo Re”; “Vogliamo spazi transfemministi in università”; “L’educazione sarà femminista o non sarà”.

Inoltre, La Mala educaciòn segnala anche la possibilità di aderire ad una raccolta firme online: “Siamo studentesse, docenti, ricercatrici e studiose, attiviste e militanti- è l’incipit dell’appello, rivolto all’Alma Mater- e chiediamo che l’Università di Bologna non chiuda la MALAconsilia, la prima Consultoria Studentesca Autogestita all’interno di un Ateneo italiano, e che garantisca la sua sopravvivenza negli spazi universitari. Vogliamo che l’Università si attivi concretamente nel contrastare la violenza maschile e di genere, le molestie sessuali e le disuguaglianze, non privando la comunità universitaria di uno spazio politico di autogestione e di mutuo aiuto tra pari”. Circa 300 le adesioni fin qui registrate.

Infine è stato lanciato un flash mob per il 12 novembre: “Ci ritroveremo in piazza Maggiore per urlare tutta la nostra rabbia contro chi vuole cancellare questa esperienza politica di autorganizzazione e di creazione di comunità! La giornata avrà luogo all’interno della cura e dell’attenzione per il distanziamento sociale e per la garanzia della salute di tutt*: munisciti della tua mascherina e aiutaci attivamente a costruire insieme uno spazio safer anche dal punto di vista sanitario!”.