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Tpo: “No a Casapound, sabato volantinaggio in quartiere”

Sabato 5 marzo’011 alle 18 in piazza Aldrovandi. “Noi uniti contro la crisi, loro per la guerra tra poveri”.

03 Febbraio 2011 - 20:18

NO AI NAZI DI CASAPOUND NE´ IN VIA GUERRAZZI NE´ ALTROVE
NOI UNITI CONTRO LA CRISI, LORO PER LAGUERRA TRA POVERI!

Casapound apre la sede in via Guerrazzi. Questa è la brutta notizia che apprendiamo dai media. Due anni fa un clima ostile ha fatto si che questa organizzazione xenofoba e razzista, se ne andasse dal quartiere Santo Stefano.
Pensiamo sia ancora più sconvolgente l’apertura della sede nel cuore della zona universitaria.

Casa Pound non è un insieme di reduci e nostalgici: è un movimento di destra moderno, ampio, dal linguaggio contemporaneo ed in rapidissima espansione. Ed è pericoloso, anche per le violentissime e ripetute aggressioni contro migranti, militanti di sinistra estudenti.
Per questo Casa Pound va chiusa, a Bologna e ovunque. Ora. Prima che i danni della sua presenza siano materialmente troppo evidenti per essere fermati, prima che la sua diffusione divenga metastasi.
In un momento di crisi come questo, lì dove la governance prova a dividere, operai da una parte studenti dall’altra, regolari da una parte clandestini dall’altra, una grossa parte del nostro paese sta dicendo che invece, no, non è così che si esce dalla crisi, ma lo si fa tutti uniti, perchè l’attacco è contro tutti noi!

E invece Casapound si piega alle richieste del Governo Berlusconi e da buoni servi chiede diritto al lavoro, ma solo per gli italiani, diritto alla casa ma solo per gli italiani, diritto a vivere ma solo per gli italiani, gli altri possono anche morire, magari respinti in mare dalle politiche del ministro Maroni, ME NE FREGO, dicono come recita la frase sul manifesto che pubblicizza l’inaugurazione della nuova sede bolognese, invitando ad entrare insquadra(ccia).
Il passato della nostra città è stato costellato dalle iniziative assassine di fascisti e nazisti; talvolta,inoltre, Bologna è stata usata come laboratorio per la sperimentazione delle pratiche reazionarie.

Ma Bologna è stata anche la città che ha saputo fondarsi sulla capacità di lottare e sconfiggerli ed è nel nostro codice genetico la capacità di liberarci. Da questo dipende anche lapossibilità di costruire una città diversa, libera, senza razzisti e senza gli incubi del passato.
Chiudere Casapound. E’ tempo di farlo, prima che sia troppo tardi.

SABATO 5-02-2011, ORE 18.00, VOLANTINAGGIO IN QUARTIERE
Appuntamento in PIAZZAALDROVANDI

Tpo