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Torna lo spettro della Dad, genitori in allarme

Oggi manifestazione della Rete dei comitati genitori di Bologna e provincia (con l’adesione del Coordinamento dei presidenti dei Consigli di istituto dell’Emilia-Romagna e dell’Usb), poi da lunedì presidio permanente all’Usr: “Basta con le carenze di organico”. E l’Sgb lancia altri due giorni di sciopero delle/i educatrici/ori dei servizi per gli alunni disabili.

17 Ottobre 2020 - 16:06

“A un mese dall’inizio dell’anno scolastico quanti sono i docenti e il personale Ata ancora mancanti nelle scuole? Quante ore di didattica si sono già perse per carenza di organico? Perchè questi problemi non sono risolti fin dal primo giorno?”. Sono gli interrogativi posti dalla Rete dei comitati genitori di Bologna e provincia, che oggi ha manifestato in piazza Verdi raccogliendo un appello inizialmente lanciato dalle famiglie dell’Ic19. “Nonostante l’impegno straordinario di tutto il personale in servizio- dicono i genitori- la situazione delle scuole dei nostri figli e delle nostre figlie presenta connotazioni fortemente emergenziali. Tutto il sistema ‘scuola’ soffre da anni di carenze strutturali enormi che l’emergenza sanitaria oggi sta rendendo solo più evidenti”. Per questo i genitori hanno manifestato oggi e continueranno a manifestare tutti i giorni a partire da lunedì, con un sit-in permanente davanti all’Usr per chiedere di “provvedere alla stabilizzazione di personale numericamente proporzionato e qualificato per garantire continuità didattica sin dal primo giorno di scuola” nonchè di “garantire strutture scolastiche sicure, riqualificate ed efficienti”.

Nel frattempo, visto l’aumento dei contagi da Covid, si parla di nuovo di un possibile ritorno alla Didattica a distanza. “Osserviamo con molta preoccupazione- commenta la Rete- perchè crediamo che la Dad debba restare sempre e solo un’ultima soluzione quando nient’altro è possibile”. Altra ipotesi di questi giorni è uno scaglionamento degli orari scolastici, per evitare picchi di presenze sui bus. “Ogni soluzione che può garantire la didattica in presenza- affermano i Comitati dei genitori- deve avere una priorità rispetto al tornare tutti alla Dad, però non possono essere i problemi legati al trasporto che determinano la forma della scuola, semmai il contrario”. In piazza oggi anche il Coordinamento dei presidenti dei Consigli di istituto dell’Emilia-Romagna, che dice: “Vista la normativa e visto anche l’andamento dei numeri sul contagio Covid, è chiaro che ci si attende un ritorno della Dad” e questo soprattutto alle superiori, ma “speriamo davvero che questo non debba avvenire e che sia un’ipotesi davvero molto remota”. Per il Coordinamento “non si può scaricare sulla scuola l’incapacità di garantire un trasporto pubblico consono a questa particolare situazione, bisogna che ognuno faccia la propria parte e la risposta al problema dei trasporti non può essere forzatamente il ritorno alla Dad”.

Alla manifestazione ha aderito l’Usb: “Nonostante siano passati sette mesi dall’emergenza di marzo, permangono tutti i problemi strutturali che mettono a repentaglio il diritto alla salute e all’istruzione. Si è perso tempo prezioso a mettere in campo misure non risolutive”, sostiene il sindacato, “nessuna pianificazione e nessun investimento serio e strutturale e’ stato fatto sulla scuola: gli spazi sono angusti come prima, gli organici scarni e i precari sono anche aumentati, come ha dimostrato il grande ritardo nelle assegnazioni delle supplenze annuali”

Nel frattempo, si profila un nuovo sciopero delle educatrici. Nei giorni scorsi “si è svolta nel cortile di Palazzo d’Accursio l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi educativi e integrativi in appalto nelle scuole di Bologna che il 5 ottobre scorso hanno scioperato chiedendo maggiori diritti e i loro soldi”, racconta l’Sgb: “L’assemblea ha dovuto prendere atto che, nonostante il riuscitissimo sciopero del 5 ottobre, né le cooperative quadrifoglio e Orsa, né l’amministrazione comunale hanno aperto il dialogo con le lavoratrici e i lavoratori, alla ricerca di soluzioni condivise. Intanto la situazione nelle scuole diventa sempre più critica a causa dell’emergenza sanitaria, con il continuo rischio di chiusure parziali o totali, che con le attuali regole andrebbero a tagliare gli stipendi dei lavoratori in appalto. Chiediamo al Comune l’apertura di un tavolo che veda come oggetto un accordo che garantisca continuità lavorativa e salariale e del servizio agli alunni disabili anche in caso di chiusura della scuola, sia essa emergenziale o prevista. Alle cooperative di pagare il dovuto ai lavoratori e di affrontare i tanti problemi che si stanno accumulando per mancanza di volontà da parte delle stesse che, dopo aver messo in tasca l’appalto nei mesi scorsi, pensano forse di poter far dei diritti dei lavoratori carta straccia. L’assemblea, oltre alla decisione di partecipare all’iniziativa che ha caratteristiche nazionali e generali che si svilupperà a Bologna nel pomeriggio di sabato 24 ottobre con un presidio itinerante tra la prefettura, Comune di Bologna e Confindustria, decide di proseguire la mobilitazione delle educatrici e educatori degli alunni disabili con uno sciopero di due giorni il 3 e 4 novembre”.