Manifestazione ieri a sostegno dei notav arrestati per terrorismo, in una città blindata. Pubblichiamo il report mandatoci da un lettore e gli scatti dei nostri inviati.
Sfilano in tante e tanti per le vie di Torino, a sostegno di Claudio, Mattia, Chiara e Niccolò, i no-tav in carcere con l’assurda accusa di terrorismo e che andranno a processo il 21 Maggio.
Al di là della solita guerra di numeri fra questura e organizzatori, è un dato di fatto che la partecipazione è stata numerosissima, al di sopra delle aspettative di molti. Almeno ventimila persone hanno marciato, secondo gli organizzatori.
Il corteo parte da Piazza Adriano in ritardo, si devono aspettare i compagni e le compagne da Milano bloccati in stazione dalla celere. Ci si muove intorno alle 15.30, sfilando seguendo il percorso stabilito: corso Francia, piazza Statuto, piazza XVI II Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca e infine piazza Castello. Quando la testa del corteo raggiunge piazza Castello stanno marciando ancora in migliaia.
Tutto il corteo si svolge in una una Torino assurdamente blindata. Il Palazzo di giustizia in piazza Adriano è circondato da reti e da centinaia di forze dell’ordine. In tutto più di 1500 agenti sono dislocati lungo il percorso, insieme ad uno spiegamento impressionante di autoblindo. A distanza di ore dalla fine corteo (pur del tutto pacifico) molte vie erano ancora bloccate dai blindati.
Una manifestazione molto tranquilla, dicevamo. I movimenti della valle avevano annunciato che la manifestazione sarebbe stata pacifica, e così è stato. Ha scritto giustamente su twitter il collettivo Spinta dal Bass: “Chi dalla questura soffiava sul fuoco si rassegni,i Notav dicono ciò che fanno e fanno ciò che dicono”.
Gli allarmismi a seguito degli scontri del 1 Maggio torinese si sono infatti rivelati del tutto ingiustificati. Come ricordato nei discorsi dal palco, i movimenti no-tav hanno ancora una volta mostrato una ammirabile capacità organizzativa.
La lista delle associazioni dei movimenti, partiti, associazioni e semplici cittadini che hanno aderitoè lunghissima. In piazza c’erano striscioni e bandiere di ogni tipo.
La strada da fare, comunque, è ancora lunga: dalla valle alla città, ora e sempre No-Tav!
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