Acabnews Bologna

Tavolo sul caro-mensa “o scatterà un’autoriduzione al giorno”

Messaggio del Cua dopo altri 270 pasti scontati ottenuti ieri. Noi Restiamo: “TerzoPiano, dopo aver unito temi studenteschi e diritto all’abitare, non muore con lo sgombero”. Primi avvisi fine indagine per la giornata anti-Salvini.

13 Maggio 2016 - 19:27

cua“O un tavolo o un’autoriduzione al giorno”. E’ il messaggio che il Cua spedisce al rettorato dopo che nella giornata di ieri “siamo tornati in mensa e abbiamo costruito una nuova autoriduzione conquistando ben 270 pasti completi a 3 euro, cinquanta in più rispetto alla scorsa iniziativa. Un ulteriore passo in avanti della mobilitazione che già da settimana scorsa ha iniziato ad incalzare la dirigenza della mensa (Elior) e l’università per l’apertura di un tavolo”. Forti di questi risultati e “della consapevolezza che solo organizzandoci e unendoci potremo cambiare le cose, chiediamo con ancora più urgenza l’apertura di un tavolo che coinvolga Er.go e Università per far fronte a questa situazione”. C’è bisogno di “una riunione che guardi a quanto prodotto fino ad ora e quali passi fare da qui in avanti. Costruiamo per mercoledì 18 alle 12 un’assemblea studentesca fuori dalla mensa più cara d’Italia”.

Dalla campagna Noi Restiamo, invece, arrivano alcune riflessioni seguite allo sgombero del Centro studi occupati Terzo Piano, che era attivo in via Irnerio 13, nello stesso palazzo delle Case occupate Nelson Mandela. Un’esperienza che ha costituito “un’intuizione ben riuscita, l’organizzazione di uno spazio d’avvicinamento tra due piani – quello studentesco-precario e quello della lotta per l’abitare – che spesso non si toccano ma che solo incrociandosi e conoscendosi possono fare un salto di qualità. Il Cso Terzo Piano smette ora di esistere in quanto tale, nelle varie funzioni che ha avuto in questi anni: un’aula studio (che sebbene senza riscaldamento e con la luce che a volte saltava veniva attraversata ogni giorno da centinaia di studenti), un centro d’aggregazione politica, culturale e sindacale, un punto di riferimento tanto per inquilini resistenti quanto per artisti solidali, fotografi e videomakers, musicisti, attori e scrittori… ma il Cso Terzo Piano non muore qui. Segue a vivere nelle lotte che i suoi attori principali continuano a portare avanti con determinazione e consapevolezza. E non solo. Non può e non deve essere solo uno spazio fisico il fulcro del nostro agire, quanto piuttosto il rilancio di uno spazio di contaminazione sociale che vada oltre le soggettività di partenza e che dall’incontro di due parti, quella organizzata e quella non, sappia partorirne una terza. Con questo obiettivo le realtà politiche e le decine di solidali che non hanno fatto mancare il proprio apporto fino alla fine, hanno già avuto modo di incontrarsi in questi giorni, perché le strutture organizzate sono un elemento ad oggi imprescindibile ma non sufficiente a rappresentare l’eccedenza che in quegli spazi era ben rappresentata. A partire dalla precarietà come elemento esistenziale, al riconoscimento del dovuto sostegno reciproco che le lotte tra diverse componenti sociali della metropoli devono sapersi dare, si apre un nuovo entusiasmante capitolo per continuare ad agire uno strumento di diffusione, di condivisione, di lotta e resistenza. Con un progetto in mente, e un sogno nel cuore, il calore dello slogan ‘Casa, Reddito, Dignità’ è più forte di prima!”.

Per finire si apprende che sono in arrivo sette avvisi di fine indagine, indirizzati ad altrettanti attivisti di Hobo, per il blitz compiuto alla libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana nell’ambito della giornata di mobilitazione contro la recente visita di Matteo Salvini in Ateneo. I magistrati procedono per danneggiamento aggravato.