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Su via Libia “il Comune balbetta”, gli anti-cemento vanno avanti [foto]

Il Comitato B.e.c.c.o. dopo il “partecipato e vivace” Consiglio di Quartiere di giovedì sera: “Nessuno tra assessori, consiglieri del Pd o tecnici ha saputo spiegare perchè serve un altro supermercato”. Martedì nuova assemblea.

30 Settembre 2017 - 15:00

Sul futuro dell’area ex Atc di via “il Comune balbetta… Noi no: basta cemento!”. E’ la sintesi che il Comitato Bologna Est Contro il Cemento e per l’Ossigeno (B.E.C.C.O.), nato per portare avanti la mobilitazione in Cirenaica contro il progetto del nuovo supermercato, fa della riunione aperta del Consiglio del San Donato – San Vitale che si è svolta giovedì sera. Scrive il Comitato: “Perchè in via Libia deve sorgere un altro supermercato? Domanda semplice semplice, ma nessuno tra assessori, consiglieri del Pd o tecnici del Comune è stato in grado di spiegarlo, ieri sera, in occasione del Consiglio di Quartiere aperto dedicato al comparto ex Atc. Un’assemblea affollata e vivace nel corso della quale tantissime/i cittadine/i hanno ribadito un chiaro NO all’ennesimo intervento di speculazione e cementificazione. L’amministrazione, nei casi migliori, ha risposto con interventi inconsistenti e continuamente contraddittori. Nei casi peggiori c’ha messo dell’arroganza: eh no, capogruppo Mazzanti, è troppo comodo liquidare il dissenso che sta aumentando nel quartiere come ‘solo chiacchiere’, perchè non tutto è un congresso del Pd…”. Per il Comitato, comunque, “di certo non finisce qui: invitiamo chi ancora non l’ha fatto a firmare la petizione e a partecipare alle prossime iniziative che il Comitato Bologna Est contro il Cemento e per l’Ossigeno (B.E.C.C.O.) metterà in campo. Stop speculazione, per una vera rigenerazione! Ci vediamo per una nuova assemblea martedì 3 ottobre alle 19 al mercato biologico di CampiAperti (via Paolo Fabbri 112)”.

Erano oltre un centinaio i cittadini presenti al centro Scipione dal Ferro di via Sante Vincenzi, che ha ospitato la seduta, ed è stato molto serrato il ritmo degli interventi e delle decine di domande rivolte all’assessore all’Urbanistica Valentina Orioli, al presidente del quartiere Simone Borsari e ai vari funzionari del Comune presenti.

Orioli, sottolineando che si tratta di un progetto già approvato in Consiglio (1550mq l’area che occuperà il market della Lidl) ha difeso ilprogetto che a suo dire segna la “riconquista” di uno spazio in abbandono e non consuma suolo. Ha riconosciuto che “a Bologna ci sono troppi supermercati”, citando anche la mappa pubblicata da questo giornale ma non mancando di sottolineare “anche noi abbiamo le mappe”, ma ha sostanzialmente scaricato la responsabilità su fattori esterni direttiva Bolkenstein (la liberalizzazione della circolazione dei servizi approvata nel 2006 dalla Ue), sul patto di stabilità, ma perfino sulle giunte precedenti di Comune e Provincia, come se non avessero lo stesso colore politico di quelle attuali.

L’architetto Francesco Evangelisti, direttore del dipartimento Riqualificazione urbana, ha parlato della pista ciclabile che da via Scipione dal Ferro raggiungerebbe via Sabatucci, costeggiando il supermercato. Quel che resta dell’area verde è la fascia alberata che costeggia il percorso per le biciclette. Il coordinatore del dipartimento del Territorio Giancarlo Sgubbi ha negato che il traffico dei clienti del discount si possa sovrapporre agli orari di punta dei lavoratori, ha difeso l’utilità dell’area parcheggio (“utile anche a chi porta i bambini a scuola”) e minimizzato le conseguenze sulla qualità dell’aria.

A irritare particolarmente i cittadini, come traspare anche dalle parole scritte dal Comitato Becco, l’intervento del capogruppo Pd in Comune Mazzanti, evasivo e al limite della strafottenza. Ma non sono state meglio accolte le esposizioni dei tecnici, che spesso sono apparsi meno preparati della platea che li incalzava. Complessivamente, le preoccupazioni dei cittadini escono rafforzate, soprattutto in quanto a ripercussioni sulla viabilità e sulla qualità dell’aria.