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Studentato Taksim: “In questo stabile ci siamo entrati e ci vogliamo restare” [foto+video+comunicati]

E’ un ex-convitto gestito da suore e abbandonato da tre anni la struttura occupata questa mattina per rispondere dal basso all’emergenza affitti. Solidarietà da Vag61 e Asia, mentre il Pd subito chiede di liberare l’edificio.

15 Ottobre 2013 - 16:47

Una trentina di stanze, molte già arredate, refettorio, cortile interno, c’è  tutto quello che serve nello studentato occupato questa mattina dagli attivisti del Collettivo universitario autonomo e da altri studenti che nei mesi scorsi hanno preso parte alle mobilitazioni su piazza Verdi.  Si tratta di “un ex convitto gestito da un ordine di suore e abbandonato da almeno tre anni”, riferisce Angelo, uno degli occupanti, che aggiunge: “Ci sono gia’ una ventina di studenti pronti a trasferirsi e nelle prossime ore continueremo a lavorare per rendere lo studentato abitabile al meglio” perchè  “in questo stabile ci siamo entrati e ci vogliamo restare”.

L’ennesima prova della presenza in città di spazi abbandonati nonostante, come sottolineano gli occupanti,  “il costo degli affitti sia sempre piu’ insostenibile e l’abitare sia spesso degradato- recita il volantino- basta pensare che in citta’, a fronte di una popolazione studentesca di oltre 40.000 fuorisede, i posti messi a disposizione sono solo 1.465 e ognuno ha un costo di circa 200 euro”. Per questo “riteniamo giusto e necessario che le case lasciate vuote dalla speculazione vengano occupate e non lasciate al degrado e all’abbandono”, aggiungono gli studenti.

L’iniziativa di oggi si inserisce all’interno della settimana di mobilitazione  transnazionale, che culminerà con la manifestazione nazionale di sabato e che ha portato, nei giorni scorsi, anumerose occupazioni e iniziative di lotta a Roma e in altre città italiane.  In questa cornice in si inserisce anche il corteo lanciato sempre dal  Cua per questo pomeriggio alle 18 in Piazza Verdi che servirà ora anche per ” comunicare in zona universitaria la nascita del nuovo studentato”.

Solidarietà agli occupanti, intanto, arriva da Vag61: “Questa mattina è nato lo studentato occupato Taksim in via Zanolini 40: si trova a pochi passi da Vag61 e da parte nostra non possiamo che dare il benvenuto in quartiere agli occupanti. In questa zona della città e in tutta Bologna c’è sempre più bisogno di soluzioni per il diritto all’abitare: trasformare uno stabile abbandonato in uno spazio autogestito, mentre le istituzioni si perdono in chiacchiere e vuote promesse, è giusto e necessario”.

Immediata, invece, la presa di posizione del Pd che non si smentisce e subito chiede di liberare lo spazio: ad intervenire è il gruppo in Consiglio di Quartiere, che definisce l’occupazione di via Zanolini un atto “dannoso per il territorio e per l’intera comunità”. Gli occupanti “lascino gli spazi pubblici coperti per i tanti poveri”, dice il Pd: peccato che di questa possibilità lo stesso Pd parli solo ora, dopo essere rimasto silente e immobile negli anni in cui lo stabile è rimasto vuoto.

> Guarda le foto:

http://www.flickr.com//photos/zicphoto/sets/72157636578846724/show/

 

> Guarda il video:

> I comunicati di solidarietà:

Benvenuto Taksim!

Questa mattina è nato lo studentato occupato Taksim in via Zanolini 40: si trova a pochi passi da Vag61 e da parte nostra non possiamo che dare il benvenuto in quartiere agli occupanti. In questa zona della città e in tutta Bologna c’è sempre più bisogno di soluzioni per il diritto all’abitare: trasformare uno stabile abbandonato in uno spazio autogestito, mentre le istituzioni si perdono in chiacchiere e vuote promesse, è giusto e necessario.

Vag61 – Spazio libero autogestito

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As.I.A.-Usb e gli abitanti delle Ex-scuole Ferrari occupate di via Toscana 136 esprimono massima solidarietà allo lo studentato Taksim occupato stamattina dagli studenti in via Zanolini 40.

Salutiamo una bella iniziativa di riappropriazione diretta da parte di un settore sociale, quello studentesco, che risente in maniera particolare della crisi in cui ci troviamo, e che vede sempre di più la dismissione delle università e dei servizi agli studenti causa le politiche di austerity messe in atto dai vari governi e dall’Unione Europea.
La città di Bologna infatti, a fronte di 10.000 case vuote lasciate nel totale abbandono dalla speculazione finanziaria ed edilizia, vede una drastica diminuzione delle borse di studio universitarie, oltre che un’ impennata formidabile degli affitti di posti letto negli studentati convenzionati, che al momento si aggirano in media sui 200 euro. Per non parlare degli affitti dei privati, per cui per una camera singola può arrivare ad essere pagata 700 euro mensili.

In un contesto in cui uno studente fuorisede esaurisce l’80% del proprio budget per la casa, dove il 50% circa dei contratti per universitari è totalmente in nero, in cui l’offerta di strutture organizzate o convenzionate rappresenta soltanto il 2% del mercato immobiliare, il diritto allo studio sancito dalla costituzione è messo a dura prova dalla stretta di speculatori e palazzinari. Iniziative come quella messa in pratica oggi a Bologna appaiono sempre di più giuste e necessarie.

Asia-Usb
Ex scuole Ferrari occupate