Culture

Strage, c’è un altro indagato

Revocato il proscioglimento del neofascista ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, ora i periti dovranno verificare se il suo volto appaia nel filmato recentemente restaurato dei minuti successivi all’esplosione. Oggi è anche l’anniversario della strage di piazza della Loggia a Brescia: stasera una tavola rotonda a Vag61.

28 Maggio 2019 - 15:33

Un nuovo nome è stato iscritto a registro per il reato di concorso in strage nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti della strage del 2 agosto 1980. O meglio, un vecchio nome è tornato alla ribalta. Il gip ha accolto infatti la richiesta della Procura generale di revocare il proscioglimento disposto in istruttoria nel 1992 nei confronti di Paolo Bellini, ex militante di Avanguardia Nazionale, l’organizzazione di Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher sciolta dal governo nel 1976 per ricostituzione del partito fascista.

A determinare la decisione del giudice l’acquisizione come fonte prova di un filmato girato in stazione da un turista svizzero il giorno dell’attentato, e “rielaborato – si legge nel provvedimento di revoca del proscioglimento – dalle persone offese con estrazione e ingrandimento di alcuni fotogrammi”, in cui compare una persona che potrebbe essere Bellini: una perizia antropometica,  con tecnologie inesistenti ai tempi del primo processo, potrebbe confermare o smentire l’identificazione. Altri due elementi sono emersi invece successivamente al 1992: uno è il collegamento emerso dalla sentenza sulla trattativa stato-mafia di Bellini con Sergio Picciafuoco, ex criminale comune considerato vicino ai Nuclei armati rivoluzionari dove militavano gli esecutori della strage Francesca Mambro, Giuseppe Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini. Infine, c’è l’intercettazione del leader veneto della formazione neofascista Ordine nuovo Carlo Maria Maggi, che il 18 gennaio 1996 diceva a un familiare di essere a conoscenza della riconducibilità della strage di Bologna al gruppo di Fioravanti, aggiungendo che a trasportare la bomba sarebbe stato un aviere: si sospetta sia proprio Bellini, che aveva il brevetto di pilota.

Maggi, morto lo scorso dicembre, fu condannato definitivamente come mandante della strage di piazza della Loggia a Brescia, di cui proprio oggi ricorre l’anniversario e di cui si parlerà stasera a Vag61 nel corso di “Narrazioni antifasciste”, un’iniziativa organizzata insieme a OpenDDB e Smk Videofactory: “Vogliamo tenere viva la memoria parlando dell’attualità, con una tavola rotonda che si propone di avviare un percorso di riflessione sulle pratiche di antifascismo militante (anche a livello simbolico e culturale) in un momento che vede moltiplicarsi in modo preoccupante i terreni di infiltrazione delle formazioni neofasciste nello spazio pubblico. Ciò avviene attraverso un riciclaggio camaleontico che registra attività su vari fronti: associazioni culturali dedite al revisionismo storico, case editrici dalle inquietanti pubblicazioni, oltre che alla continua colonizzazione delle emergenze sociali delle periferie”. In programma “una tavola rotonda con: Wu Ming 1, sulle vicende legate alla presenza (scongiurata) di Altaforte Edizioni al Salone del Libro di Torino 2019; Maddalena Gretel Cammelli, autrice del libro ‘Fascisti del terzo millennio. Per un’antropologia di CasaPound’ (Ombrecorte, 2015); Manuel Colosio, di Radio Onda d’Urto Brescia; Smk, CentroDoc ‘Lorusso-Giuliani’, Vag61”. A seguire: proiezione di “28 Maggio 1974. La strage degli innocenti” di Silvano Agosti.