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“Stop gentrificazione”, impacchettati i container di piazza Verdi

Noi Restiamo contro l’installazione collocata dal Comune: “Un corpo estraneo nella zona universitaria, ultimo passo di un progetto che punta all’espulsione fisica dei soggetti indesiderati da chi punta a costruire una città vetrina”.

22 Gennaio 2018 - 15:55

“Pd, la vostra gentrificazione la rispediamo al mittente!”. E’ all’insegna di queste parole d’ordine che è stata ‘impacchettata’ l’installazione di container che da qualche settimana campeggia in piazza Verdi. Lo rende noto Noi restiamo: “Il nuovo anno è iniziato con l’installazione di “un corpo estraneo nel cuore della zona universitaria. L’ultimo passo di un progetto che ufficialmente si pone l’obiettivo di combattere il degrado in piazza Verdi ma che in realtà è finalizzato all’espulsione fisica dei soggetti indesiderati da chi punta a costruire una città vetrina a uso e consumo dei turisti. Guasto village, installazione dei tornelli, le nuove scuderie in salsa ‘startappara’, la cancellazione degli storici murales in via Zamboni 38, il regolamento per la richiesta degli spazi sempre più rigido, la modifica del Codice Etico usato come strumento per reprimere il dissenso degli studenti… tutto questo va di pari passo con la creazione di Fico, il potenziamento della Fiera e la gentrificazione di interi quartieri periferici che stanno venendo monopolizzati da Airbnb e speculatori. Tramite queste trasformazioni le amministrazioni Pd e Unibo stanno cambiando i connotati alla città per aderire a un modello che considera abitanti e studenti solo come utenti e che mira a allontanare (ma non a risolvere) il disagio sociale. Un modello che si inserisce perfettamente nelle logiche classiste che hanno portato all’emanazione del decreto Minniti sul ‘decoro urbano’ e alla sua concreta applicazione locale con il daspo dato a dieci senzatetto. Per questo abbiamo deciso di lanciare un messaggio chiaro all’amministrazione, impacchettando il simbolo di questo processo per rispedirlo al mittente. La città è di chi la vive, riprendiamoci tutto!”.