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Sostegno scolastico, l’appalto del Comune sotto il minimo sindacale

La direzione provinciale del lavoro chiede chiarimenti a Palazzo d’Accursio. La Società Dolce, che ha perso l’appalto, ha fatto ricorso al Tar. Ieri operatori in Comune, ma non verranno ricevuti prima di lunedì prossimo

02 Settembre 2011 - 12:35

La direzione provinciale del lavoro ha richiesto formalmente al Comune “dettagliati elementi di chiarimento che attestino che l’appalto” triennale per la gestione dei servizi educativo-assistenziali per l’integrazione scolastica degli alunni disabili “potra’ essere svolto nel rispetto degli obblighi contrattuali di legge”

L’appalto in questione, vinto dalla cooperativa il Quadrifoglio, riguarda l’affidamento della gestione dei servizi educativo-assistenziali per l’integrazione scolastica degli alunni disabili. Lo stesso appalto per cui sono in mobilitazione alcuni operatori della Società Dolce, che ha gestito tali servizi fino all’ultimo anno scolastico.

Il 29 agosto si è riunito l’Osservatorio sulla cooperazione sociale del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, rilevando che “la base d’asta è stata calcolata derogando dalle tabelle ministeriali che regolano il costo del lavoro a Bologna e provincia”.

Le ore di lavoro oggetto del bando prevederebbero infatti un costo totale di 13 milioni e 834.207 euro, mentre la base d’asta era di 13 milioni e 672.953 euro: 161.254 euro in meno, senza contare che in virtù di precedenti accordi il costo orario avrebbe dovuto essere maggiorato del 10%.

Inoltre, fino all’anno scorso era la Società Dolce a gestire i servizi integrativi (pre e post scuola, mense) e di sostegno all’handicap nella maggior parte degli istituti; il nuovo appalto del Comune ha scorporato i servizi per la disabilità in questo nuovo appalto, vinto dalla Coop Il Quadrifoglio.

Ieri il previsto presidio degli operatori della Dolce, con i sindacalisti di Usb, ha invaso l’anticamera del consiglio comunale con striscioni come “Fermiamo lo spezzatino, continuità uguale dignità”, oppure “Non mi avrete mai come volete voi”. Nè il sindaco né nessun componente della giunta (ad eccezione dell’assessore alla cultura Ronchi, che però non ha nessuna competenza a riguardo) ha voluto incontrare i manifestanti, che hanno però ricevuto dal capo di gabinetto Marco Lombardelli l’assicurazione che sarebbero stati ricevuti lunedì prossimo dagli assessori a Welfare e Istruzione.
I dipendenti con contratti a termine sono ovviamente quelli più preoccupati dal mancato appalto: “noi la telefonata di licenziamento l’abbiamo ricevuta il giorno prima di smettere di lavorare- dice uno di loro- al sindaco dieci minuti non costano nulla”

I vertici della Dolce, dal canto loro, hanno stigmatizzato la scarsa attenzione per la continuità occupazionale ed educativa e hanno impugnato l’esito della gara d’appalto al tar, annunciando di aver intenzione di arrivare, se necessario, fino al Consiglio di Stato. Il 7 settembre intanto il tribunale amministrativo si esprimerà sulla richiesta di sospensiva dell’esito della gara.