Acabnews Bologna

Sommersi dallo smog? Il monitoraggio ora si fa partecipato

Nasce la campagna Aria pesa: mentre “le scelte dell’amministrazione rischiano di far aumentare il traffico”, chiunque potrà partecipare finanziando e installando uno dei 200 rilevatori di biossido di azoto previsti dal progetto.

28 Novembre 2017 - 19:36

Anche il monitoraggio della qualità dell’aria può essere partecipato e autogestito. E’ la sfida lanciata dala rete e dalla campagna Aria pesa, composta da associazioni e comitati accomunati dalla “vocazione alla difesa del territorio, dell’ambiente e della salute”. L’obiettivo è disseminare almeno 200 “nasi elettronici” in città per creare una “mappa partecipata” della qualità dell’aria ed aumentare i dati a disposizione su cui misurare le scelte amministrative che hanno un impatto sull’ambiente. La campagna è stata presentata oggi con una conferenza stampa. In prima fila ci sono l’associazione Amo Bologna (attiva sul fronte della mobilità sostenibile), il comitato Becco (che sta per Bologna est contro il cemento e per l’ossigeno, nato per opporsi ad un nuovo supermercato in Cirenaica), il comitato No allargamento dell’asse Autostrada-Tangenziale (che si batte contro il cosiddetto Passante di mezzo) e il comitato Rigenerazione no speculazione (costituitosi per intervenire sulla riqualificazione dell’area che va dallo stadio ai Prati di Caprara). Quella in procinto di partire vuole essere per Bologna “la prima campagna di monitoraggio partecipato” sulla presenza nell’aria di NO2, cioè biossido di azoto, “un inquinante particolarmente nocivo e insidioso che proviene per la maggior parte dalla combustione da traffico automobilistico”, spiegano i promotori. Il progetto vuole “mettere insieme scienza e cittadini”, mettendo in campo un’esperienza di “scienza popolare” chiamata ad occuparsi di un tema, l’aria, “più problematico rispetto al consumo di suolo, perchè si vede meno e agisce sul lungo periodo”.

Chi vorrà partecipare, con 20 euro potrà ricevere un rilevatore da installare a casa, vicino al luogo di lavoro o a una scuola o a qualsiasi punto ritenuto interessante, oppure “adottarlo” per donarlo alla rete così da monitorare luoghi di particolare rilevanza collettiva. Le rilevazioni si svolgeranno dal 25 gennaio al 25 febbraio, contemporaneamente ad iniziative analoghe in altre città. Si punta a 200 kit “perchè eventuali difetti di misurazione vengono ridotti dal numero”, spiega la rete Aria pesa. Alla fine sarà prodotta una mappa con diversi colori a seconda del grado di inquinamento, partendo dalla città ma senza escludere rilevazioni sul territorio metropolitano. E, in futuro, l’indagine potrebbe ampliarsi ad altri inquinanti nonchè diventare un monitoraggio di lungo periodo. “E’ una rivoluzione civile e civica che ci pare doveroso mettere in atto e il territorio, quanto meno fra le persone, sta rispondendo bene”. Questo mentre “le scelte urbanistiche che l’amministrazione di Bologna sta conducendo per la città rischiano di aumentare le situazioni di sovraccarico da traffico per diversi quartieri, peggiorando una qualità dell’aria già pessima a causa dell’inquinamento”.

Per partecipare o contribuire al monitoraggio, si possono consultare le informazioni disponibili sul sito della campagna (Ariapesa.org) oppure partecipare all’iniziativa in programma venerdì 1 dicembre dalle 16,30 in Montagnola: “Ci sarà musica, festa, e anche la merenda. Ci conosceremo, ci divertiremo e impareremo insieme come costruire la prima mappa della qualità dell’aria realizzata interamente dai cittadini di Bologna”.