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Social Log: “In due mesi in 183 ci hanno chiesto aiuto”

In presidio davanti al Tribunale durante le udienze sugli sfratti, il collettivo fa il punto sull’emergenza abitativa e sul corteo già annunciato per il 31 gennaio: sarà una “marcia delle periferie”, appuntamento h15 in via Fioravanti.

26 Gennaio 2015 - 15:30

Presidio al Tribunale (foto twitter Social Log)“In meno di due mesi, dal giorno dell’occupazione dell’ex palazzo della Telecom, piu’ di 183 famiglie si sono rivolte ai nostri sportelli perché si trovano in una situazione di emergenza abitativa. Questo, unito al numero degli sfratti e ad un sistema di welfare che non regge, dimostra che c’e’ piu’ che mai bisogno di una moratoria sugli sfratti”. E’ quanto hanno affermato oggi gli attivisti di Social Log in presidio davanti al Tribunale, in concomitanza alle udienze setteimanali relative agli sfratti. E’ l’occasione per promuovere il corteo del prossimo 31 gennaio, che hanno deciso di caratterizzare come “marcia delle periferie”: “Vogliamo fare una cosa diversa, non il solito corteo che parte dal centro cittadino – spiegano – partiremo dalla Bolognina e ci sposteremo rimanendo comunque in periferia, per far parlare le occupazioni, con tutti i problemi dei quartieri popolari e delle periferie”.

La partenza è prevista alle 15 dall’ex palazzina della Telecom di via Fioravanti occupata a Bologna il 4 dicembre.

“Stando ai dati provvisori del ministero – continua Social Log – a Bologna nel 2014 ci sono stati oltre 2.000 sfratti, per un totale di sei sfratti al giorno. E per il 2015 le previsioni danno gli sfratti in aumento. Dal Milleproroghe è stato tolto il ‘blocca-sfratti’, che permetteva di far fronte ai casi più gravi accedendo a un apposito fondo. Ora che non c’è più, a Bologna ci sono dalle 120 alle 150 famiglie che non potranno rientrare nel fondo. Dopo il riuscitissimo corteo di prima di Natale, ci siamo decisi a fare un passo in più. Torniamo dunque in piazza per parlare di occupazioni e rilanciare l’emergenza abitativa che, come dimostrano i numeri, in questa città non è affatto un problema marginale. Cercheremo di coinvolgere non solo gli sfrattati in senso stretto, ma anche chi è sotto sfratto e chi non riesce a pagare il mutuo a fine mese. L’obiettivo principale della manifestazione è chiedere il blocco degli sfratti”.

Tra le rivendicazioni ribadite dal collettivo, “la possibilità di accedere alle case popolari anche per i nuclei familiari a reddito zero” e “la rivalutazione del lavoro di autorecupero fatto nelle occupazioni, che ha dato da vivere a 350 persone”.