Acabnews Bologna

#sMontiamoLaCrisi, in rete il tamtam per contestare il premier [comunicati in aggiornamento]

Monti, invitato da Repubblica, in città il 16 giugno. Studenti, centri sociali, insolventi, collettivi: h15 all’angolo Indipendenza / VIII agosto per un “cacerolazo”: contestazione rumorosa con pentole e fischietti. Tpo e Sadir danno appuntamento al Nettuno.

07 Giugno 2012 - 19:12

Su Facebook si sta diffondendo rapidamente il passaparola in vista dell’arrivo di Monti, ospite del quotidiano Repubblica all’Arena del Sole il prossimo sabato 16 giugno. L’appuntamento è per le ore 15 all’incrocio tra via Indipendenza e Piazza VIII Agosto. La modialità quella del “Cacerolazo”, ovvero la battitura di pentole e stoviglie che ha fatto da colonna sonora nei tumultuosi giorni della crisi argentina del 2001. Chiaro l’intento: “Cacciamo Monti con tutto il rumore di cui sono capaci i movimenti”

A creare l’evento sono stati i profili di Cua, Cas, Santa Insolvenza, Vag61 e Bartleby ma già in poche ore è rimbalzato sulle pagine degli studenti medi del Coordinamento Collettivi Antagonisti, del sindacato inquilini Asia-Usb, del collettivo femminista Mujeres Libres, del Coordinamento Operatori Sociali Bologna, del progetto LabCom, e continua a diffondersi viralmente.

Ieri sera si è parlato dell’arrivo di Monti anche all’assemblea pubblica promossa da Tpo e Sadir in Piazza San Francesco. La proposta del centro sociale di via Casarini è un corteo alle 14 da Piazza del Nettuno, l’intenzione quella di ottenere un intervento dal palco del quotidiano romano, mentre sarà presente il Presidente del Consiglio. C’è già l’adesione dei Giovani Comunisti e del comitato No People Mover. All’assemblea sono intervenuti anche esponenti di Sel e Verdi.

> Il manifesto del Cacerolazo:

SABATO 16 GIUGNO tutti e tutte in Via Indipendenza angolo Piazza VIII agosto alle ore 15, per cacciare il presidente MARIO MONTI da BOLOGNA portando il nostro grande NO alla crisi e alle becere misure che il governo tecnico ci impone, per cacciarlo con tutto il rumore di cui sono capaci i movimenti, per la dignità e la giustizia sociale!

CACEROLAZO!
Portiamo in piazza pentole, padelle e fischietti e facciamogli sentire tutto il nostro sdegno.

NO AL GOVERNO DELLE BANCHE E ALLA DITTATURA DEL DEBITO.

NO ALLA RIFORMA LACRIME E SANGUE DELLA FORNERO E ALLA PRECARIZZAZIONE TOTALE DEL LAVORO E DELLE VITE.

NO AL SISTEMA VESSATORIO DI EQUITALIA ED ALLE SUE RAPINE.

NO ALLE SCUOLE-UNIVERSITA’ FABBRICHE DI PRECARIETA’ E DI UN SAPERE RIDOTTO A MERCE.

NO ALLE GRANDI OPERE INUTILI, NO ALLA TAV, A FIANCO DEI TERREMOTATI.

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.

NO ALL’AUSTERITY E A UNA TASSAZIONE INIQUA CHE COLPISCE IL 99% PER PAGARE LA CRISI PRODOTTA DALL’1% DI SPECULATORI.

NO ALL’ IMU SULLA PRIMA CASA E AD UN SISTEMA DI TASSAZIONE CHE COLPISCE PRIMA DI TUTTO I POVERI.

NO ALLA REPRESSIONE CONTRO CHI NEI POSTI DI LAVORO E NEI TERRITORI ALLA LA VOCE E LOTTA CONTRO LE INGIUSTIZIE!

> Dal profilo facebook del Collettivo Universitario Autonomo:

Dall’Imu passando per i fondi per le popolazioni terremotate, dai miliardi destinati alla TAV allo smantellamento dell’art. 18, la tabella di marcia di Monti e del suo governo prosegue senza intoppi e a passo spedito, senza alcun ostacolo di natura partitica o sindacale. Invertiamo la tendenza, tracciamo la rotta!


> Il countdown di Santa Insolvenza:

Apprendiamo la notizia dell’arrivo del presidente Monti mentre la terra emiliana continua a tremare e vivissimo è il ricordo dell’ultima misura indetta dai “tecnici-banchieri” qualche giorno prima del sisma tesa ad affidare ad un’assicurazione privata le spese per le ricostruzione; una fatale coincidenza che contribuisce a svelare cosa guida i vari provvedimenti, riforme, misure indette dal Governo Monti: riversare gli effetti e i costi di questa crisi totalmente su noi student@, precar@, impigat@ pubblici, pensionat@, nativ@, migrant@, terremotat@ per salvaguardare e risollevare, questo sì, dalle proprie macerie il sistema capitalistico finanziario che questa stessa crisi ha creato.

A pochi giorni dall’approvazione in Senato del ddl Fornero di riforma del mercato del lavoro e dalle proposte di riforma del Ministro Profumo in linea con la precedente riforma Gelmini, che tendono ancor di più a trasformare scuola e università in sistemi chiusi ed elitari, mentre referendum popolari contro la privatizzazione di ciò che dovrebbe essere un bene comune continuano ad essere calpestati dalle altre mille privatizzazioni che si stanno aggiungendo, vogliamo agire e non subire la visita a Bologna, sabato prossimo, del principale responsabile di tutto ciò, il presidente del consiglio Mario Monti.

Invitiamo tutta la città ad accoglierlo con tutto l’entusiasmo che merita per le splendide trasformazioni che sta apportando alle nostre vite, sempre più precarie e ricattabili, facendogli sentire la nostra vicinanza e il nostro caloroso ringraziamento.

Ecco il countdown che, intersecando importanti percorsi di lotta attivi in città, ci poterà all’appuntamento di sabato:

MENO TRE: MERCOLEDI’ 13 GIUGNO H18
Piazza dei Beni Comuni indetta dal Comitato Acqua Bene Comune
@ Piazza Nettuno

Un anno fa due referendum sancivano che l’Acqua è un bene comune e non può essere dato in mano ai privati, né essere fonte di profitto. E’ passato un anno, è cambiato il governo, quella che non è cambiata è la disinvoltura con cui le istituzioni si rifiutano di applicare l’esito di quelle consultazioni mentre nuove e altre privatizzazioni si aggiungono.

MENO DUE: GIOVEDI’ 14 GIUGNO H18
Aperitivo aperto al quartiere e alla città “sMontiamoLaCrisi”
@ Occupazione abitativa di via Achillini 1

Santa Insolvenza non può che benedire ogni esperienza di riappropriazione e risposta dal basso all’emergenza abitativa, che restituisce al tessuto sociale spazi destinati alla speculazione o alla rovina. Senza nemmeno sognarsi di ipotizzare qualsiasi misura di welfare che riconosca un diritto all’abitare, intanto, il governo, con l’Imu, ha ben pensato di mettere all’angolo anche chi una casa la possiede.

Aperitivo dalle 18. Dalle 21 presentazione della giornata contro Monti (16 giugno), lancio dell’iniziativa contro l’IMU (18 giugno), presentazione della campagna “Dal Basso alle Basse” a sostegno delle zone terremotate

MENO UNO: VENERDI’ 15 GIUGNO H11
Presidio
@ Uffici del Ministero dell’Economia Piazza VIII Agosto 26

A 24 ore dall’arrivo del premier (e Ministro dell’Economia ad interim) Santa Insolvenza va nella tana del lupo, a visitare uno dei luoghi dove, anche a Bologna, dimora il Male!

ZERO! SABATO 16 GIUGNO H15
sMontiamoLaCrisi!
Cacerolazo fuori dall’Arena del Sole, dove Monti interverrà a “La Repubblica delle Idee”
@ Via Indipendenza angolo Piazza VIII AGosto

In strada con pentole, padelle e fischetti: facciamogli sentire tutto il nostro sdegno!

> Il comunicato del Circolo Berneri:

Sabato 16 giugno il Presidente del consiglio Mario Monti sarà a Bologna. È stato invitato a intervenire nel pomeriggio all’Arena del Sole di via Indipendenza nell’ambito di un festival organizzato dal quotidiano “La Repubblica”, giornale che ha sempre supportato acriticamente tutte le sue decisioni in materia di politica economica.

Mario Monti non deve parlare. Non ne ha infatti alcuna legittimità. È diventato Presidente del Consiglio senza essere stato votato, ma grazie a un vero e proprio colpo di stato orchestrato dal Presidente della Repubblica Napolitano in accordo con tutti i partiti dell’arco parlamentare, e supportato da varie lobbies economiche italiane e dalle istituzioni europee.

Alle vivaci proteste in varie parti del Paese anche noi ci aggiungiamo: Mario Monti a Bologna non deve parlare.

Sono sempre più infatti le persone che si rendono conto di quale sia il ruolo di Mario Monti: un banchiere, o un “tecnico” che dir si voglia, che ha il compito di fare quello che i politici professionisti non hanno più legittimità di fare, cioè cancellare i diritti della gente e preservare i privilegi di chi ha già tutto: imprenditori, politici, “professionisti” di grido, banchieri come lui, speculatori.

Non accettiamo che la nostra vita sia regolata dallo spread e dall’alta finanza, la vita reale è tutta un’altra cosa. Smontiamo la Borsa!

Mario Monti non deve parlare perché il suo governo di “stimatissimi tecnici” rende sempre più povero chi già lo era e quei pochi ricchissimi sono al riparo, ancora più ricchi.

Non deve parlare perché dietro il consumato “stile” da lord inglese si nasconde un vampiro che succhia il sangue di tutti noi

Perché in Italia il figlio dell’operaio non diventerà mai dottore e non troverà nemmeno lavoro come operaio.

Perché le donne continuano a lavorare più degli uomini e a ricevere salari enormemente più bassi.

Mario Monti non deve parlare perché ci vuole costringere a una vita da schiavi.

Perché sta cancellando le garanzie di mantenere il posto di lavoro e chi si spezza la schiena per 500 o 800 euro e non riesce ad arrivare a fine mese.

Chi doveva andare in meritata pensione ora non ci può più andare, chi prima era precario ora lo è doppiamente, chi era in cassa integrazione ora è in mobilità.

Mario Monti non deve parlare perché gli affitti son sempre più cari, è sempre più difficile onorare il mutuo della casa e ora pagheremo anche l’IMU!

Perché il suo governo porta avanti grandi opere, come il Treno ad Alta Velocità, che vengono spacciate come “progresso” ma non sono altro che devastazione del territorio e arricchimento dei grandi costruttori e della mafia.

Mario Monti non deve parlare perché anche il suo governo rinchiude nei lager chiamati Centri di Identificazione ed Espulsione i migranti.

Perché continua la legislazione xenofoba e razzista dei governi precedenti, per cui per un permesso di soggiorno gli stranieri devono avere un contratto di lavoro ( e la famiglia non conta?!)

Il governo costringe i poveracci nelle galere, li priva della libertà e li costringe a vivere in condizioni disumane.

Mario Monti non deve parlare perché spende i nostri soldi in armamenti e guerre.

L’esercito italiano continua ad ammazzare civili in giro per il mondo.

Mario Monti non deve parlare perché la polizia non fa altro che manganellare i cittadini e i giudici incarcerano chi protesta.

Perché ogni protesta è trattata come un problema di ordine pubblico e ogni rivendicazione sociale è vista come un ostacolo all’operato del suo governo di ricchi signori.

Mario Monti non deve parlare perché ci siamo stufati di essere presi in giro.

Non deve parlare perché ormai ci hanno tolto tutto tranne la dignità, e la nostra dignità non è in (s)vendita!

È ora di riprenderci le strade metro per metro, è ora di riprenderci la nostra vita!

Non ci serve un Presidente del Consiglio, non ci serve uno stato-padrone, di governi e padroni non ne vogliamo più!

Mario Monti non deve parlare perché è un capitalista e per quelli come lui nel mondo di liberi ed uguali che costruiremo non c’è posto.

Sabato 16 giugno alle 15 andiamo tutte/i davanti all’Arena del Sole!

È IL NOSTRO MOMENTO: MARIO MONTI NON DEVE PARLARE!

Circolo Anarchico Berneri

> Il comunicato di Cua e Cas:

Da anni il mondo della formazione bolognese è in prima linea nel contrastare le politiche di tagli, privatizzazioni, attacco ai diritti, grandi opere e speculazione. A fronte di una classe politica che riproduce solo se stessa e che, senza distinzioni tra centro-destra e centro-sinistra, ha portato a fondo gli attacchi contro precari, operai, studenti imponendo la logica dell’austerità e dell’attacco ai salari per uscire da una crisi creata dalle banche e dagli interessi economici dell’1% ribadiamo con forza che anche il governo Monti non è nostro amico.
Un governo di tecnici che gode dell’appoggio di quegli stessi partiti che fanno della corruzione e dell’affarismo la loro comune bandiera e che si trincerano dietro questi professori per attuare politiche impopolari e piegate agli interessi dei poteri forti senza temere il verdetto delle urne, sempre meno specchio della realtà sociale del paese.

Un governo che vanta una filiazione diretta dai vertici della BCE e del Fondo Monetario Internazionale e che non sta esitando ad applicare le peggiori ricette neoliberiste sulla pelle di quei soggetti sociali che hanno già pagato un conto salatissimo a questa crisi. I miliardi buttati nei non-cantieri della TAV e nella militarizzazione della Val Susa, l’introduzione dell’IMU, l’utilizzo spregiudicato di Equitalia per tartassare coloro che non riescono a ripagare i debiti contratti, la volontà di Profumo di applicare fino in fondo la riforma Gelmini, il nuovo patto fiscale, la riforma Fornero, la permanenza delle truppe sui fronti di guerra, la sforbiciata a pensioni e salari, la dialettica del manganello sfoderato indistintamente davanti a fabbriche e facoltà, l’eliminazione dei risarcimenti ai terremotati sono solo alcune delle misure draconiane messe in campo dai professori. E’ il momento di dire basta!

Come a gennaio contestammo Napolitano monarca assoluto che ha benedetto prontamente il governo dei tecnici lacrime e sangue questa volta non permetteremo a Monti di prendere in giro la nostra città illustrando la sua improbabile ricetta contro la crisi. Per questo scaglieremo tutta la potenza del sapere vivo, della determinazione a rifiutare il debito che pende sulle nostre teste e della nostra voglia di trasformazione in una contestazione rumorosa e comunicativa là dove il presidente avrà il suo palcoscenico.

Diamo appuntamento a tutte e tutti le nostre compagne di scuola e di corso all’incrocio tra via Indipendenza e Piazza VIII agosto alle 15.30 di sabato 1 6 giugno per dire in faccia a Monti che noi ci siamo, che non siamo sole e che la Bologna che non ha perso la voglia di lottare sarà là a battere il proprio tempo.

C.ollettivo U.niversitario A.utonomo
C.ollettivo A.utonomo S.tudentesco

> Il comunicato del Coordinamento collettivi antagonisti:

SIAMO TUTTI STUDENTI DELL’ANNO
NO AL GOVERNO MONTI A BOLOGNA.

Apprendiamo in questi giorni dell’arrivo a Bologna del Presidente del Consiglio Mario Monti, ospite il 16 giugno a Bologna della festa di Repubblica. Abbiamo conosciuto bene in questi mesi un governo che ha agito nel segno dell’austerità, complice della dittatura finanziaria che tiene sotto scacco la vita di miliardi di persone.
Si presenta a Bologna nelle sale dell’Arena del Sole, mentre al di fuori di la città che viene colpita dalla crisi finanziaria e dalle misure del governo “tecnico” si darà appuntamento alle 15 in via Indipendenza angolo Piazza 8 Agosto per contestare l’intoccabile Mario Monti.

Per quanto riguarda noi studenti e studentese delle scuole superiori, la presenza del capo di Governo nella città risuona ancora più “fastidiosa” dato che proprio in questa settimana avrà inizio l’iter di approvazione della Riforma della Scuola firmata Profumo.
Conosciamo bene quali siano i bisogni e le necessità di una scuola affondata dalle recenti riforme Gelmini. Per questo una riforma che si pone come obbiettivo quello di rendere la scuola italiana, da direttive dell’unione europea, “meritocratica”. Nella pratica questa riforma istituisce l’elezione annuale dello “STUDENTE DELL’ANNO” in base alla media scolastica (lo studente più “meritevole” riceverebbe un premio consistente di agevolazioni dalle tasse universitarie) e la creazione di vere e proprie gare di matematica, italiano e altre materie in modo da esasperare la competizione nelle aule.
Crediamo che uno sconto per pochi non sia nemmeno una parziale soluzione ai problemi della scuola pubblica italiana ed anzi vediamo nell’imposizione della logica della competizione e nella “normalizzazione” della valutazione quegli elementi caratteristici di un sistema che ha prodotto la crisi globale che siamo oggi costretti ad affrontare.

Il 16 giugno sarà l’occasione giusta per riversare in quella piazza la nostra spinta antagonista e alternativa rispetto ad un governo tecnico che, sotto i dictat della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale, riversa i costi della crisi sulla popolazione ed allo stesso tempo sarà il momento in cui la nostra disapprovazione rispetto alla riforma Profumo.

Siamo tutti studenti dell’anno, viviamo tutti le condizioni di precarietà che caratterizzano una scuola attaccata e distrutta da governi di destra,di sinistra e ora anche “tecnici” (come amano definirisi).”Abbiamo tutti quanti necessità di vedere l’istruzione pubblica italiana riafforzata dopo anni di tagli senza fine e completamente ridescritta in quel contesto sociale al quale forzatamente appartiene, e definitivamente sganciata da ogni logica di mercato e di competizione.

Contro l’inutile riforma del merito.
Contro la competizione imposta come dogma nelle scuole.

Coordinamento Collettivi Antagonisti

> Il comunicato dell’Unione Sindacale di Base:

USB PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 16 GIUGNO CONTRO IL GOVERNO MONTI

L’USB sabato 16 Giugno sarà in piazza per dire “NO” al governo dei banchieri
e degli speculatori, alla controriforma del lavoro del ministro Fornero,
all’austerità, ai tagli, alle privatizzazioni, alle politiche imposte
dell’Unione Europea.

Si porteranno in piazza pentole, padelle e fischietti per esprimere pieno
dissenso e sdegno contro le politiche antipopolari del governo Monti!

L’appuntamento è alle ore 15.00 all’angolo fra via Indipendenza e Piazza
VIII Agosto per “accogliere”rumorosamente il presidente del consiglio.

USB Bologna

> Il comunicato del Laboratorio Crash:

Il 16 giugno il premier Mario Monti sarà a Bologna con il suo scellerato messaggio di austerity e politiche lacrime e sangue, sbandierato come unica soluzione possibile di fronte alla crisi economica.

Ma ormai sappiamo fin troppo bene che dietro quelle parole si nasconde uno scenario fatto di tagli al welfare, alle pensioni e di attacco indiscriminato ai diritti e ai salari.

Lo sappiamo bene perchè abbiamo visto e saggiato sulla nostra pelle la ricetta del “governo dei tecnici” , che ha attaccato l’art 18 per poter licenziare indiscriminatamente, che ha dato soldi alle banche togliendoli dalla sanità e dal welfare e che investe nello scempio chiamato TAV e nella privatizzazione dei beni comuni, ricattando quotidianamente con Equitalia, vero e proprio strozzinaggio legalizzato, tutti e tutte noi.

La crisi economica prodotta dalla speculazione finanziaria e dallo sperpero di denaro da parte delle banche, questo governo vuol farla pagare a precari, pensionati, studenti e lavoratori per salvare quello stesso sistema che l’ha generata.

In un capitalismo in cui le elitè globali non hanno nessuna exit strategy che non sia quella di scaricare verso il basso i costi economici e sociali della crisi, poco cambia che a guidare questa macelleria sociale sia il duo Merkel-Sarkozy od un Hollande appoggiato da Obama , sempre applicazione del dogma neo-liberale a targa BCE ed FMI si tratta, con il suo portato di impoverimento sociale e di attacco generalizzato a tutt*.

Mario Monti è una delle espressioni più alte di questo attacco, in un sistema politico come quello italiano dove prima i governi di centrodestra e di centrosinistra, contribuiscono a creare lo scenario di crisi, per poi appoggiare un governo di unità nazionale che, sotto la minaccia del default dell’italia, non fa altro che adottare quelle misure drastiche che loro non avevano il coraggio di fare per paura delle urne, vuota routine sempre meno rispondente alle esigenze di cambiamento sociale.

A tutto questo dobbiamo dire basta!

E’ sulla spinta globale di rabbia ed indiganzione del 99% contro questo sistema, che a livello transanazionale le piazze di mezzo mondo si sono sollevate contro la dittatura del debito e la tirannia dello spread, contro l’austerity e per la costruzione dal basso di una uscita dalla crisi fatta di reddito per tutti, diritti e giustizia sociale.

Dalla Casbah di Tunisi a Puerta del Sol a Madrid, da piazza Syntagma ad atene fino a piazza Tahrir in Egito, passando per i riot londinesi e le giornate del 15 ottobre a Roma ed ancora il movimento Occupy negli States, sono là a dirci che il 99% non è più disposto a cedere a ricatti e ad avere paura rimanendo confinato nella solitudine neo-liberale, ma è pronto a scendere in piazza per opporsi a tutto ciò.

Mario Monti a Bologna è ospite sgradito, così come prima di lui lo è stato il presidente Napolitano, padrino di questo governo, e l’ex ministro Gelmini.
In quelle occasioni Bologna ha saputo contestare la loro intollerabile presenza a testa alta ed anche questa volta saprà portare in piazza tutta la rabbia del 99% contro l’1%!

Diamo appuntamento a tutte e tutti all’incrocio tra via Indipendenza e Piazza VIII agosto alle 15.00 di sabato 16 giugno con pentole, fischietti, striscioni e cartelli per un cacerolazo capace di farci urlare tutt* assieme Monti vattene, non ti vogliamo!

Laboratorio Crash!

> Il comunicato diffuso dopo l’assemblea pubblica promossa da Tpo e Sadir:

#sMONTIamolo: appuntamento 16 giugno ore 14 piazza del nettuno
Circa duecento persone si sono ritrovate il 6 giugno in Piazza San Francesco per costruire una grande giornata di mobilitazione contro il governo Monti e le politiche di austerity.

Mario Monti infatti sarà a Bologna il 16 giugno prossimo, ospite del dibattito “Il futuro dell’Italia” all’Arena del Sole, all’interno del programma della prima edizione della “Repubblica delle idee”.

L’assemblea di Piazza San Francesco ha visto la partecipazione di numerose realtà cittadine e provenienti da Parma, Reggio Emilia, Rimini: associazioni, collettivi, centri sociali, comitati territoriali, studenti, educatori, lavoratori, precari, hanno deciso di mettersi in gioco e aprire insieme un percorso politico che rimetta al centro temi e rivendicazioni reali.
Pensiamo che insieme si possa trovare una via d’uscita alternativa alla crisi, che parli di diritti, nuovo welfare, reddito e democrazia: l’unica strada per riprenderci il futuro e le nostre vite.

Ci sembra inaccettabile che Mario Monti venga a Bologna a discutere di “futuro”, un futuro che ci viene negato ogni giorno, a causa delle politiche di massacro sociale sperimentate sulla nostra pelle.
Pensiamo non si possa parlare di “futuro dell’Italia” senza di noi, senza una parte di questa città che esprime ricchezza ogni giorno, che non vuole più accettare tagli, sacrifici e ricatti, che vuole cambiare il modo di pensare e di vivere Bologna.

Un futuro che vogliamo essere liberi di scrivere e scegliere liberamente, così come sono determinate a fare le popolazioni colpite dal sisma di questi giorni, che ha distrutto paesi, che ha stravolto la vita di tanti uomini e di tante donne che vivono a pochi chilometri da Bologna.
Pensiamo che la giornata del 16 giugno non avrebbe senso se non si partisse a ragionare da qui.
Ci vogliamo sottrarre alla gestione emergenziale del terremoto da parte della protezione civile per poter vivere liberamente, decidere come rialzare la testa, decidere autonomamente degli aiuti che arrivano, di interi paesi da ricostruire, del nostro futuro.
E non vogliamo dimenticare i morti di questo sisma: operai italiani e migranti costretti a lavorare e a tornare in quei capannoni.
Ricatti e sottrazione di diritti a cui siamo sottoposti continuamente, e che in questo caso si pagano con la vita.
Da una parte l’umanità, la cooperazione, il fare comune, il fare società, dall’altra parte le barbarie, la speculazione, i ricatti, la gestione dello shock.
La prima cosa che vogliamo andare a dire a Monti il 16 giugno è la nostra richiesta di cancellazione (e non sospensione) dell’IMU e delle rate dei mutui, ritiro della vergognosa liberatoria di alcune imprese emiliane che vogliono che i loro operai firmino individualmente la deroga dai rischi civili e penali se il capannone crolla sulla loro testa, dirottamento dei fondi usati per materiale bellico sulla ricostruzione del territorio colpito dal terremoto.
Tutto questo non riguarda solo chi è stato colpito ma è un claim che deve essere agitato da tutti, perché è un modo di intendere la vita, i rapporti, il lavoro, il fare società.

Viviamo in un paese in cui cancellazione dei diritti, distruzione del welfare, licenziamenti, saccheggio dei beni comuni, tagli alla cultura, respingimenti e omicidi nel mediterraneo, diritti negati, suicidi dovuti alla crisi sono diventati la cifra che scandisce la nostra quotidianità.

Da agosto, quando è stata ricevuta quella maledetta lettera di Draghi e Trichet, le nostre biografie immerse nella crisi parlano di flessibilità, inoccupazione, disoccupazione, ricerca continua di un lavoro, impossibilità di arrivare a fine mese, di pagare affitti o le rate di un mutuo.
Attorno al debito, all’interno dell’eurozona in crisi, è stato organizzato l’attacco alle condizioni di vita di milioni di persone. È chiaro il tentativo di costruire un nuovo ordine di politica basata sul debito, che diventa elemento normativo sulle nostre vite. Un debito che non è stato contratto da noi ma da banchieri, possessori della rendita, istituti della finanza, governi e opposizioni, parlamenti senza alcuna legittimità, una casta che con le sue scelte scellerate e consapevoli fa pesare la crisi sulle nostre vite.

Comincia a rompersi quell’immobilismo a cui eravamo abituati negli ultimi mesi: variabili e alternative allo stato di cose presenti cominciano a farsi vedere, e cresce una delegittimazione sociale a questa gestione della crisi.
Alle politiche di austerity, alla cancellazione dei diritti, alle restrizione degli spazi di libertà, all’impoverimento generalizzato, alla precarizzazione diffusa, agli investimenti sulle grandi opere inutili a discapito di un modello di sviluppo sostenibile, vogliamo rispondere, esprimendo forte un desiderio di trasformazione.

Mettere in comune pratiche e linguaggi, insieme a tanti, diversi. Esprimere il tempo e la necessità dell’alternativa. Da qui vogliamo partire.

Siamo convinti che non si possa rimanere fermi: c’è bisogno di aprire spazi di dissenso e radicalità.
Tocca a noi. Costruire e trovare nuove forme di legittimità sociale, per andare oltre le categorie, per dare corpo a coalizioni sociali in cui provare a confederare soggetti e realtà differenti ma con obiettivi ben precisi, senza fare sintesi, in uno spazio pubblico e politico nuovo.

È una scommessa che abbiamo davanti e che possiamo fare insieme. Partendo dalla costruzione cittadina di una giornata di dissenso contro Monti il 16 giugno, dentro a un percorso politico che ci vedrà mobilitarci anche il 13 e il 14 giugno.
Due giornate che vedranno nel 13 azioni dislocate in diverse città e scioperi di categoria dei metalmeccanici della FIOM, e nel 14 un’occasione di convergenza nazionale a Roma in piazza del Pantheon, per incidere sul dibattito parlamentare e bloccare l’approvazione del DDL Fornero. Da Bologna a Roma ci rimettiamo in movimento per determinare il nostro presente.

Ci siamo dati appuntamento il 16 giugno alle ore 14 in piazza del Nettuno, per andare all’Arena del Sole, per entrare in quel teatro e parlare in tanti, per attraversare liberamente la città e contaminarla, per affermare chiaramente che Mario Monti è diffidato dal parlare del nostro futuro, perché sappiamo già come lo vuole. Vogliamo essere liberi di scegliere chi essere, cosa fare delle nostre vite e come cambiare l’esistente. Vogliamo un futuro degno e la scommessa è costruirlo insieme.

Assemblea di piazza san francesco