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Si teme sgombero, Social Log: “Tutti in via Agucchi” [foto+comunicati]

Subito la celere e i Vigili del fuoco davanti all’edificio delle Poste, gli occupanti resistono sul tetto e chiedono di poter discutere una “soluzione politica”. Gli attestati di solidarietà.

07 Dicembre 2015 - 14:26

Clima molto difficile allo stabile occupato ex Poste occupato stamattina in via Agucchi. Sul luogo sono arrivati il reparto celere della polizia e i Vigili del fuoco: chi è sul posto parla di una situazione tesissima e si teme uno sgombero immediato. Gli occupanti sono sul tetto e resistono, e chiedono di aprire una trattativa: “Via scudi caschi e manganelli – scrive Social Log su faceook – bisogna discutere di come trovare una soluzione politica reale ad una vera e propria bomba umanitaria come l’emergenza abitativa. Accorriamo tutti a portare solidarietà a chi ancora una volta si è messo in gioco per ottenere una soluzione reale ad un diritto fondamentale”.

> Le prime foto da via Agucchi:

(foto Zic)

(foto Zic)

(foto Zic)
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> Comunicati di solidarietà:

Oggi la città si è svegliata con una buona notizia, numerose famiglie guidate dal collettivo Social Log hanno dato vita all’occupazione di uno stabile delle poste in disuso da anni. La polizia in tenuta antisommossa si è già presentata nei pressi dell’occupazione. L’ennesimo indicatore volto a mostrare l’incapacità di governo dei problemi radicati nella città. Di fronte all’emergenza abitativa il ruolo della questura risulta sempre più indispensabile nel difendere la legalità e l’ordine costituito ai danni di tutti coloro che cercano di riappropriarsi dei loro diritti. Mentre l’amministrazione cittadina tace e delega la risoluzione di questa emergenza alla governance della questura e della procura. Contro l’emergenza abitativa diventano sempre più urgenti risposte immediate e radicali, dalla legalizzazione delle occupazioni già esistenti sul territorio fino ad un vero piano strutturale di riuso e ampliamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Solidarietà dagli occupanti di via Irnerio e via Toscana a chi lotta per la casa.
No agli sgomberi, casa e reddito per tutti!

Asia-Usb

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Guerra ai diritti: in queste ore in Via Agucchi è dispegato un esercito contro decine di famiglie che rivendicano il diritto ad avere una casa. Non una brandina nel Piano Freddo o qualche notte in un albergo sociale o la promessa di un posto alla fine di una graduatoria, ma un alloggio vero. In una città piena di appartamenti inutilizzati e sprecati, chi governa continua a ripetere gli stessi errori: criminalizzare le soluzioni concrete ed elargire carità anziché riconoscere diritti. Enough is enough!

Tpo

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In via Agucchi, dove stamattina decine e decine di famiglie insieme a Social Log hanno occupato un grande stabile delle Poste, lasciato all’abbandono nonostante il bisogno di casa sempre più diffuso. Poco fa la polizia ha iniziato lo sgombero, caricando il presidio solidale all’esterno dell’edificio. La solita risposta, violenta e cieca, ai bisogni elementari delle persone. Stop sfratti e sgomberi, casa per tutte/i!

Vag61

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Foto dello striscione appeso dal circolo anarchico Berneri:

bern

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Immagini dalla giornata di ieri, mentre oggi si continua a resistere da più di 24 ore e si susseguono momenti di solidarietà e confronto in sostegno alle decine di famiglie e attivisti saliti sul tetto per difendere la nuova occupazione in via Agucchi, in mancanza di alternative all’emergenza abitativa.

L’escalation nel ricorso a soluzioni muscolari e violente da parte delle questure e delle prefetture nel silenzio delle amministrazioni cittadine, non indica tanto l’assenza della politica di fronte ai drammi umani scatenatisi con la crisi, quanto piuttosto un passaggio storico in cui le forme del politico oggi possibili non sono che queste se si vogliono portare avanti gli interessi dell’attuale classe dirigente e delle lobby che rappresenta. Il compromesso di classe è finito, ci vogliono al lastrico. Senza andare troppo lontano, la situazione in Francia parla direttamente anche a noi, e ci dice che la funzione storica di una certa sinistra è finita, e che i socialisti con l’elmetto e pro austerity sono i primi a coltivare e legittimare il terreno su cui pascolano i porci eurofascisti. Ne prendiamo atto e rilanciamo le lotte, sapendo di doverle dotare oggi più che mai di un piano autonomo che sappia dare prospettive nel deserto.

Noi Restiamo

> Successivi attestati di solidarietà: qui