Acabnews Bologna

Sfratto rinviato al Navile

Ne dà notizia Social Log, stamattina in picchetto davanti all’abitazione dove vive un uomo con tre figli minorenni: “Lotta unico metodo per consentire vita dignitosa a famiglie”. Intanto, Taksim: “Stiamo tornando!”.

09 Settembre 2014 - 14:22

Picchetto antisfratto (foto Social Log)Questa mattina insieme alle famiglie solidali, gli occupanti di via Mario de Maria e di Mura di Porta Galliera e a Social Log ci siamo mobilitati con un picchetto antisfratto per difendere la casa di Abdel e dei suoi tre figli minorenni, in quartiere Navile.
La situazione di Abdel è comune a centinaia di altre famiglie che a Bologna sono state parcheggiate in alloggi temporanei del Acer in vista dell’assegnazione definitiva.
Dopo quattro anni di promesse però, neanche l’ombra di una soluzione che accenni a risolvere il problema della casa di questa famiglia, nonostante il buon posizionamento nella graduatoria di accesso all’edilizia residenziale pubblica, non ha potuto completare il passaggio nell’alloggio definitivo a causa della perdita del lavoro che costituisce uno dei requisiti minimi per accedere alle assegnazioni definitive di una casa popolare.

Un problema emergenziale in costante peggioramento che accomuna il destino di migliaia di famiglie, 2000 solo quest’anno, che perderanno la casa a causa di una morosità incolpevole, dovuta alla crisi e alla perdita del lavoro.
A fronte di questi dati, le politiche abitative del Governo non sembrano minimamente prendersi cura di quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale, le scelte politiche delineate dal piano casa del ministro Lupi non solo non propongono nessuna misura per arginare l’emergenza ma appaiono coscientemente orientate a rifiutare, per questioni ideologiche, gli unici strumenti di risoluzione del problema, quali il blocco degli sfratti , il riuso di immobili sfitti e inutilizzati ed il rifinanziamento dell’edilizia residenziale pubblica.
Al contrario di ciò che dovrebbe essere fatto il Piano casa mette in campo una politica di defiscalizzazione per le imprese del mattone che destineranno parte del costruito al social Housing, inaccessibile per le famiglie senza reddito. Questa non è una soluzione, ma l’ennesimo sperpero di denaro pubblico a favore della speculazione e della rendita immobiliare, che reimmetterà sul libero mercato nuovi immobili dei quali nessuna delle migliaia di famiglie che vive in situazione di disagio abitativo potrà usufruire perchè lontanissimi dalla possibilità economica dei più.

Per questo la lotta per il diritto all’abitare, i picchetti anti sfratto e le occupazioni rimangono ancora oggi l’unico metodo per consentire a centinaia di famiglie di poter vivere dignitosamente ed avere una abitazione. Il picchetto anti sfratto di oggi, con la vittoria strappata di 3 mesi di rinvio dopo ore di trattativa, ha permesso ad Abdel di riportare serenità nella propria famiglia ed ai propri figli, consentendogli d’ iniziare il nuovo anno scolastico con la tranquillità che tutti i bambini dovrebbero avere.
Diamo quindi appuntamento alle prossime iniziative di lotta contro il piano casa per rivendicare il diritto alla maternità, all’infanzia, all’istruzione, alla salute e alla dignità che l’articolo 5 ha strappato via dalla vita di tantissimi uomini e donne che ha causa della perdita del lavoro hanno perso la casa.
Rilanciamo infine l’appello allo sciopero sociale metropolitano per il 16 ottobre promosso dai movimenti per il diritto all’abitare e contro l’austerità in tutta Itala.

Social Log

* * * * * * * *

Il nuovo anno accademico è alle porte e per studenti e studentesse fuori sede si pone il problema della ricerca degli alloggi.

Bologna, oltre ad avere l’ormai noto problema degli affitti in nero (che favoriscono gli speculatori edilizi a discapito delle tasche di noi studenti) detiene il terzo posto nella classifica degli affitti più cari,con una media di 330 € per una singola e di 240 € per una doppia.

All’elevato costo degli affitti si affianca il costo della mensa universitaria che risulta essere la più cara d’Italia: circa 7 euro per un pasto completo!

Contro un’università complice di logiche che speculano e guadagnano sulla vita dello studente, da una parte con la sempre più difficile possibilità di accedere a residenze Er.go e dall’altra con gli affitti sempre più alti, lo Studentato Occupato Taksim è una risposta chiara e forte a tutto questo andando a liberare spazi e tempi di vita e dimostrando che riappropriarsi del welfare che ci viene quotidianamente sottratto è possibile!

STAY TUNED…TAKSIM is COMING BACK SOON!

Taksim