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Se l’attesa è una nuova frontiera [foto]

Ieri pomeriggio No Border ai giardini vicini all’Hub di via Mattei, per rompere la solitudine a cui sono lasciati i richiedenti asilo nell’estrema periferia della città.

22 Febbraio 2016 - 10:33

Welcome to Bologna - © Michele Lapini“Musica e socialità con cibo genuino e clandestino, per dare informazioni sulla città e abbattere la frontiera dell’isolamento”. Questa l’anima dell’iniziativa promossa da Bologna No Border, Rete Eat the Rich, Laboratorio sociale Afrobeat e Sim Xm24 ieri pomeriggio al Giardino Pioppetto Mattei di via Provaglia, a pochi passi dall’ex Caserma Chiarini, poi Centro di permanenza temporanea per migranti (Cpt), successivamente rinominato Centro di Identificazione ed Esplusione (Cie) e infine convertito, perdendo carattere detentivo, in hub regionale per richiedenti asilo, nodo di smistamento ovvero verso altre strutture di accoglienza. Così il pomeriggio è passato condividendo dolci, assecondando i ritmi dell’afrobeat, scambiando racconti, esperienze, informazioni e consigli per orientarsi in una Bologna sconosciuta ai tanti che affollano il centro.

“L’attesa, come la periferia in cui l’Hub si colloca, alza una nuova frontiera – recitava il testo di convocazione dell’iniziativa – le persone al suo interno sono libere di uscire, ma le poche informazioni e la lontananza, un’ora a piedi dal centro città, costruiscono un vuoto che innalzano muri tra chi attraversa e vive le periferie e chi no. Certo non ci troviamo davanti a muri di filo spinato o al mare a largo di Lampedusa, ma a un confine invisibile che comunque divide creando disuguaglianze e privilegi”.

Eat the Rich ha dato appuntamento a questo mercoledì: alle 19 a Xm24 “Dalla padella alle sbarre”, un incontro per “scoperchiare gli appalti d’oro della distribuzione del cibo nelle galere, di quale sia la sua qualità, e di come questo sia l’ennesimo strumento di ricatto per chi è privato della libertà”.

> Le foto dell’iniziativa:

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