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Scritta sulla parrocchia di don Lorenzo: ”Non si giustifica la violenza sulle donne”

E “nessuna strumentalizzazione razzista sui nostri corpi”, a firma “Libere & indecorose”. La segnalazione da Tpo e Làbas. Ieri presidio antifascista in Corticella: annullata la presentazione del libro di Mazzanti.

12 Novembre 2017 - 18:33

“Nessuna giustificazione alla violenza sulle donne, nessuna strumentalizzazione razzista sui nostri corpi”. E’ la scritta che è apparsa sui muri della parrocchia di San Domenico Savio a Bologna, firmata con l’hashtag “Libere & indecorose”. Lo segnalano, su Facebook, il Tpo e Làbas: “Qualche giorno fa Lorenzo Guidotti, il prete della parrocchia nel quartiere San Donato, aveva rivolto parole infami e vergognose, intrise di razzismo e sessismo, nei confronti di una giovane ragazza violentata in un vagone treno nella stazione di Bologna. Il parrocco sulla sua bacheca Facebook ha una lunga serie di post che inneggiano alle crociate ed evocano messaggi razzisti e nostalgici di personaggi fascisti. Sono arrivate anche le ‘scuse’ del parroco, che in realtà rincara la dose e punta il dito contro la ‘cultura dello sballo’ come se uscire fuori, bere e divertirsi possano essere elementi a giustificazione di uno stupro: non “ce la siamo cercata”, mai. Arriva anche la difesa della Curia di Bologna con un comunicato stringato, liquidando il tutto come ‘opinioni personali’ del prete. La violenza maschile sulle donne e la violenza di genere trovano un responsabile in chi le commette, oltre ad essere fenomeno strutturale e sistemico, frutto di una società maschilista e patriarcale, che va combattuta attraverso l’autonomia delle esperienze transfemministe, i percorsi di libertà e giustizia sociale, per un cambiamento strutturale a partire dalla formazione, dal lavoro, dalla salute, dall’amministrazione della giustizia, dai media. Non si può giustificare alcuna violenza sulle donne, non si può accettare alcuna strumentalizzazione sui nostri corpi per legittimare politiche razziste e securitarie, e bisogna rifiutare anche la retorica vittimista alimentata da giornali e istituzioni che ci vorrebbero relegare in un angolo. Per questo il 25 novembre saremo a Roma a manifestare contro la violenza maschile sulle donne, ad affermare la nostra libertà di scelta, a rivendicare la nostra autodeterminazione, il diritto ad attraversare ogni spazio indecorose e libere di decidere sui nostri corpi e sui nostri desideri, senza essere per questo colpevolizzate e molestate”.

Ieri, intanto, si è svolto in zona Corticella il presidio antifa convocato contro la presentazione del libro “L’ossessione antifascista” di Massimiliano Mazzanti, prevista in un pub poco distante. “Tu chiamale se vuoi… ossessioni. Bologna antifa”, è lo striscione esposto dai manifestanti. Il presidio c’è stato, ma la presentazione del libro no: vista l’annunciata contestazione antifascista, l’evento è stato annullato.