I genitori dell’Osservatorio mense scolastiche e del Comitato 0-6: “Grande successo di partecipazione, un segnale forte e chiaro a Campanella (socio privato di Seribo) e al Comune”.
Oggi, nel giorno dello “sciopero del pasto“, il 64,2% dei bambini che frequentano le scuole bolognesi non ha mangiato in mensa. Scelta fatta per protesta in ben piu’ della meta’ dei casi, quindi meglio della protesta di maggio scorso quando la percentuale si fermò al 52%. L’incremento dell’adesione riguarda soprattutto le materne comunali (circa l’80%), mentre alle elementari il dato e’ stabile e alle medie in calo. Le cifre sono quelle fornite dal Comune, che però precisa che oggi è un venerdi’ pre-elettorale e quindi alcune scuole hanno chiuso alle 14 per l’allestimento dei seggi, facendo registrare un numero di alunni che non mangiano il pasto piu’ elevato della percentuale ordinaria. In occasione delle elezioni del 25 maggio scorso, ad esempio, la percentuale di chi non ha usufruito del servizio di refezione scolastica il venerdi’ precedente e’ stata pari al 10,6% del totale degli utenti. Facendo un paragone con l’ultima protesta delle famiglie, quella del 5 maggio scorso, si nota comunque che il dato degli “scioperanti” e’ salito: allora il 52% degli iscritti non aveva voluto mangiare, a fronte di una percentuale di assenze che in un lunedì come quello e’ in media dell’8%.
I genitori dell’Osservatorio mense scolastiche e del Comitato 0-6, che hanno promosso la protesta, parlano di “grande successo di partecipazione” e di “segnale forte e chiaro a Campanella (socio privato di Seribo) e al Comune di Bologna”. I genitori, così, da stasera chiedono con ancora più forza “risposte adeguate e costruttive” alle loro richieste. Per l’Osservatorio e il Comitato, dalle famiglie “e’ stato lanciato un grido di protesta forte e chiaro”, visto che “dopo sei mesi dal primo sciopero hanno riconfermato il loro messaggio: sono scontente del servizio di refezione bolognese”.