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Scarcerati i facchini Granarolo

Due lavoratori erano stati arrestati giovedì scorso al picchetto davanti ai magazzini del colosso latteario. Solidarietà dalla Confederazione Cobas. Procura: se arriva una denuncia su spray urticante “la valuteremo con attenzione”.

27 Gennaio 2014 - 08:22

A darne notizia su facebook ieri a tarda sera è la legale Marina Prosperi: “I due facchini”  arrestati giovedì 23 a Cadriano “sono stati liberati subito. Il provvedimento di fatto conferma la gravità della crisi occupazionale e della vicenda Granarolo. Conferma anche che se la ricostruzione dei Cc non fosse vera sarebbe gravissima. In ogni caso invita le parti a raccogliere le prove dei testimoni oculari. E quindi testimoni oculari dell’arresto fatevi sotto che vi sentiremo volentieri”. Al termine dell‘udienza di convalida dell’arresto, sabato scorso, il giudice aveva annunciato che avrebbe deciso entro 48 ore sulle misure cautelari.

Sempre sabato, la procura aveva risposto a riguardo dello spray urticante usato contro alcuni manifestanti: “Ci aspettiamo che i magistrati si attivino e facciano esaminare la bomboletta per capire di cosa si tratta. Peraltro, anche se fosse in dotazione alla Polizia non può essere usato per offendere, ma come dissuasore”, aveva detto Prosperi. Se arriverà una denuncia, fa sapere il Palazzo di giustizia, “la valuteremo con attenzione”.

Solidarizza con i facchini la Confederazione Cobas: “L’azienda Granarolo sui giornali cittadini scrive lettere aperte per sostenere che non c’entra con questo attacco costante che riceve: ma come? Chi è il committente dell’appalto: è la Granarolo, l’azienda che appalta e subappalta senza assumersi responsabilità! Chi è che non applica il Contratto nazionale Logistica ai facchini? E’ la Granarolo attraverso i subappalti. Chi è che evade su contributi e tasse pagando irregolarmente i facchini degli appalti? E’ sempre la Granarolo. Allora perché questa azienda vuole passare per una delle perle della LegaCoop?”

“Dunque la Granarolo – continua la nota del sindacato – smetta di erigersi ad azienda corretta e leale, perché non lo è. La smetta di vendicarsi contro le lotte dei facchini perché le chiedono solo ciò che loro spetta per legge e per diritto”.

Continua intanto anche il coro dei potentati politici e economici che, dopo la lettera di Granarolo pubblicata negli scorsi giorni sui quotidiani locali, si affrettano a correre in soccorso del colosso latteario: dopo le dichiarazioni a senso unico di Merola, Draghetti e vari esponenti del Pd, dopo gli attacchi di Cgil e Cisl, sono arrivati gli articoli del confindustriale Sole 24 Ore che si rammarica che sia impossibile fare impresa in queste condizioni, le lamentanze di LegaCoop che piange gli “attacchi ingiustificati” e i “danni economici e reputazionali” causati dalla lotta dei facchini, la nota del consigliere regionale Pdl Bignami che si stupisce di trovarsi a solidarizzare con un azienda che” non è di certo vicina” alla sua “area politica e culturale”.