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Sara e Orlando agli arresti domiciliari

Il giudice ha accolto la richiesta della Procura. Il processo inizierà il 9 marzo. Noi Restiamo: “Oggi in piazza chi negli ultimi anni a Bologna ha conosciuto sulla propria pelle la gestione poliziesca dei problemi sociali”.

11 Febbraio 2017 - 16:22

Arresti domiciliari per i due studenti, un ragazzo e una ragazza, fermati ieri durante la manifestazione in zona universitaria contro i tornelli alla biblioteca di via Zamboni 36. Nell’udienza di convalida dell’arresto, che si è tenuta stamattina, il giudice ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura, che accusa i due ragazzi di resistenza aggravata. La prima udienza del processo è stata fissata per il 9 marzo. Intanto, arriva il primo assaggio del pugno duro annunciato dalla magistratura in merito alle lotte che hanno attraversato negli ultimi mesi la zona universitaria. “La rabbia è molta, molta da giorni, da mesi. Dobbiamo tornare in strada, anche oggi, lo dobbiamo alla nostra sorella e al nostro fratello detenuti, lo dobbiamo a chiunque quotidianamente lotti contro queste infame presente”, scrive il Cua su Facebook, ricordando il corteo di oggi pomeriggio che partirà alle 17 da piazza Verdi.

Appuntamento rilanciato anche da Noi Restiamo: “Sono stati chiamati a raccolta coloro che negli ultimi anni a Bologna hanno conosciuto sulla propria pelle il significato della gestione poliziesca dei problemi sociali, i lavoratori senza diritti pestati ai presidi, gli sfrattati e i senza casa sgomberati con forza, coloro che si stanno organizzando contro l’ulteriore gentrificazione di un quartiere popolare come la Bolognina. Scenderà in piazza chi sa bene cosa potranno fare Merola e il Pd con le nuove disposizioni ministeriali volte a creare la figura del ‘sindaco sceriffo’, come se già non bastasse essere amministrati da sindaci che realizzano di fatto le politiche della Lega, una realtà che nessun costosissimo staff di comunicazione può celare neppure mettendo in bocca al sindaco improbabili citazioni di Marx con cui ammaliarsi un vecchio elettorato di sinistra fiacco e confuso”.