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Roma / Sgomberato il Cinema America: “Fatecelo comprare”

La sala, nel rione Trastevere, era stata occupata nel novembre 2012, gli attivisti attendevano a breve dal ministero il vincolo di destinazione d’uso per sventarne la trasformazione in appartamenti di lusso.

04 Settembre 2014 - 12:25
Paolo Virzì, assemblea dopo lo sgombero del Cinema America  (foto da tw @AmericaOccupato)
Il regista Paolo Virzì, all’assemblea pubblica dopo lo sgombero. Insieme ad altri, come Daniele Vicari e l’attore Elio Germano, si è detto disponibile a entrare in una cordata per acquistare la sala
(foto da tw @AmericaOccupato)

Questa [ieri, Ndr] mattina alle 7 e 20 il Cinema America Occupato è stato sgomberato da un considerevole dispiegamento di reparti speciali, antiterrorismo e mobili della polizia e della guardia di finanza, nonché con la mobilitazione di 3 squadre e relativi automezzi dei vigili del fuoco, a fronte della presenza nel cinema di un singolo occupante.

Lo sgombero è stato disposto in misura cautelare dal gip  con molta prontezza in seguito all’istanza che la proprietà ha presentato nella seconda metà di agosto, questa volta richiedendola in forma “preventiva”, e soprattutto dopo aver ricevuto notifica dell’apertura dell’istruttoria per l’apposizione da parte dei Beni Culturali dei due vincoli sulla destinazione d’uso del Cinema America e sulle opere d’arte presenti al suo interno.

Dunque la proprietà è rientrata in possesso del Cinema America solo nella forma di un “affidamento transitorio” come recita la stessa ordinanza del giudice, senza alcuna certificazione di reato da parte degli occupanti. E’ evidente che la proprietà non potrà praticare alcun intervento sull’edificio. Ciò vale nel termine dei 120 giorni previsti per il perfezionamento dei vincoli apposti. Ma vale, a nostro modo di vedere, permanentemente perché i vincoli apposti dai Beni Culturali ispirano ora addirittura una direttiva del MiBACT per vincolare automaticamente tutti i cinema storici, come il ministro Dario Franceschini ha recentemente comunicato a Venezia.

Assemblea Cinema America (foto tw @AmericaOccupato)In buona sostanza, noi sappiamo che la proprietà sa di non poter contare su alcuno dei profitti desiderati per il progetto di speculazione edilizia che aveva intrapreso sul Cinema e che ora, con la sospensione di ogni autorizzazione a cambi di destinazione d’uso, è vanificato proprio dall’apposizione dei vincoli strappata grazie a quasi due anni di occupazione, restituzione alla città e condivisione di cultura, saperi e socialità.

Dal primo momento nel quale si è profilata la vittoria della richiesta di vincolare il Cinema America, nella sua destinazione d’uso e nel suo valore artistico e architettonico, noi abbiamo rivolto in maniera pressante alle autorità pubbliche l’invito ad aprire uno spazio di trattativa, affinché il destino ineluttabile di restituzione del cinema alla sua vocazione originaria fosse assicurato in modo trasparente e soprattutto partecipato da quella città che attivamente se lo è già restituito in questi due anni. Tant’è che, pur davanti alle notizie diffuse sulla stampa venerdì scorso dalla proprietà sui suoi solleciti ad uno sgombero, abbiamo risposto liberando dalle palanche che la ostruivano l’intera facciata del cinema e tutti gli ingressi ed avviando ulteriori lavori di restauro.

Questa trattativa è stata negata. Ha pesato, proprio mentre si strappava il risultato dell’apposizione dei vincoli, l’atteggiamento elusivo di componenti delle amministrazioni di Comune e Regione, malgrado la prima esposizione da parte nostra di un vero e proprio progetto di acquisizione e gestione pubblica, partecipata e diffusa tra cittadinanza, giovani e mondo del cinema.

Dunque ora ci troviamo di fronte non ad un naturale processo di progettazione del futuro del cinema, già vincolato, bensì ad un atto di forza della proprietà che ha persino paventato l’omissione di atti d’ufficio da parte del Prefetto di Roma in caso di mancato sgombero. La stessa proprietà alla quale non resta altra prospettiva che quella appunto della restituzione del cinema alla sua missione storica.

Cinema America (foto tw @AmericaOccupato)Si tratta, com’è chiaro, di un ulteriore esempio della validità dell’interrogativo: “Chi governa la città?”. Ossia, di un ulteriore esempio di fallimento della politica, che in parte ha tentato di farsi promotrice di una soluzione ed in parte ha evitato di prendere in carico in tempi celeri la questione: ma noi non abbiamo alcuna intenzione di restare immobili e tantomeno di retrocedere dal progetto che abbiamo fondato in due anni di ricchissima esperienza fatta insieme al sostegno del territorio e della cittadinanza, alla partecipazione di migliaia di giovani, al contributo dell’intero mondo della produzione culturale nell’industria italiana del cinema.

Comunichiamo con piacere che venerdì mattina si svolgerà l’incontro con l’assessore alla rigenerazione urbana Caudo, richiesto già precedentemente allo sgombero dalla presidente della commissione Cultura capitolina Michela De Biase proprio al fine di istituire un tavolo di ricerca di soluzioni durature per il Cinema America. Anche in quella sede ribadiremo che siamo consapevoli dell’inutilità dello sgombero subìto così come del risultato che abbiamo già assicurato con l’apposizione dei vincoli. E anche in quella sede faremo valere il buon diritto della città, che si è esercitato in questi due anni e che solo può garantire la migliore forma di valorizzazione del bene-Cinema America: quella che lo restituisca alla fruizione libera e senza discriminazioni del Rione di Trastevere e di tutta la città, facendo del patrimonio di condivisione sociale istituito in questo biennio di occupazione una risorsa permanente.

Per questo lanciamo pubblicamente da subito la nostra proposta, rivolta alle autorità pubbliche come alla proprietà, senza soggezione alcuna per l’atto di forza che ha compiuto: l’acquisizione, sotto ogni forma possibile e ad ogni costo ragionevolmente necessario, e la conseguente gestione del Cinema America da parte di un’alleanza solidale di cittadine e cittadini, giovani e mondo del cinema.

Ci rivediamo nelle strade, nelle piazze e negli spazi abbandonati di Trastevere e di Roma.


Cinema America Occupato