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Rojava / La voce della comandante Ypj: “Nella nostra resistenza, le resistenze di tutto il mondo” [foto+video]

Al Tpo di Bologna incontro con Anwar Muslem (co-presidente del Cantone di Kobane nel Rojava) e Nessrin Abdalla (Comandante dell’Unità di difesa Ypj). Le immagini della serata e i video con un estratto degli interventi.

28 Giugno 2015 - 13:11

20150627_191209-1[1]La voce di Kobane e del Rojava arriva a Bologna grazie ad un’iniziativa organizzata al centro sociale Tpo dall’associazione Ya Basta, nell’ambito della visita in Italia di una delegazione dal Kurdistan siriano. E’ stato possibile, così, ascoltare le testimonianze dirette di Anwar Muslem (co-presidente del Cantone di Kobane nel Rojava) e Nessrin Abdalla (Comandante dell’Unità di Difesa Ypj). “Tutti devono sapere che noi resisteremo, anche se ci saranno attacchi più forti e più pesanti. Noi siamo lì per resistere, difenderemo il nostro territorio e difenderemo tutta l’umanità. Sosteneteci, perchè vinceremo insieme. Non è una lotta solo del popolo curdo, è una lotta per l’umanità e per tutto il mondo”, sono le parole di Muslem, che ha ha ricostruito lo sviluppo della lunga battaglia contro l’Isis e fatto il punto sulla recente offensiva su Kobane, respinta da Ypj (Unità di difesa delle donne) e Ypg (Unità di difesa del popolo curdo).

20150627_210504-1[1]Abdalla ha sottolineato l’emozione provata nel visitare, prima dell’incontro al Tpo, i luoghi della Resistenza partigiana a Marzabotto: “Sappiamo che anche qui si è resistito contro fascismo e nazismo. Il popolo si è liberato con la rasistenza e anche noi, sul campo, sappiamo che se non combatteremo e non resisteremo non avremo la libertà”. La resistenza “che stiamo facendo nel Rojava è una continuazione della resistenza fatta a Bologna” 70 anni fa “e di tutte le resistenze del mondo”. Nel suo intervento, Abdalla si è soffermata sul ruolo centrale che la figura di Abdullah Öcalan riveste anche nell’esperienza del Rojava e poi sul determinante contributo delle donne alla rivoluzione in corso. “Nella rivoluzione del Rojava c’è un ruolo molto chiaro delle donne, molto diverso rispetto ad altre parti del mondo. La donna non fa la solo la lotta con le armi ma anche una rivoluzione culturale, sociale e nella vita quotidiana. Le donne dai sette ai settanta anni nel Rojava si sono arruolate in questa rivoluzione, hanno preso posizione per una rivoluzione delle donne”. Aggiunge la comandante: “In una civiltà, in una società, in un popolo quando la donna prende posizione e si arruola nella rivoluzione, questa rivoluzione diventa meravigliosa e alla fine arriverà la vittoria. Tutte le cose diverse si riuniscono e la donna fa una rivoluzione nella società”. Questo, infine, il messaggio lanciato da Abdalla: “Quello che abbiamo fatto è ancora poco e faremo di più per portare libertà e pace in tutto il mondo. Viva la fratellanza dei popoli, viva la resistenza dei popoli, viva la resistenza del Rojava!”. Dal pubblico le donne curde presenti rispondono intonando lo slogan “Jin, jiyan, azadî!”, ovvero “Donna, vita, libertà!”.

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