Acabnews Bologna

“Riprendiamoci il presente, costruiamo il nostro futuro!”: 300 persone in Sala Borsa. Al termine corteo [foto aggiornate]

Tante le realtà e i singoli che hanno raccolto l’appello di Bartleby, che assicura: “A gennaio proseguiremo con le iniziative di lotta”. Poi parte un corteo per le strade della città.

22 Dicembre 2010 - 19:09

E’ terminata pochi minuti fa  in Sala Borsa l’assemblea cittadina indetta da Bartleby per aprire uno spazio di confronto pubblico con tutte le realtà in lotta e costruire le iniziative dei prossimi mesi. Più di 300 persone hanno riempito  la piazza coperta della biblioteca e  fin dai primi interventi è stato subito chiara la volontà degli studenti di proseguire la lotta anche  a gennaio indipendentemente da cosa succederà nei palazzi del potere.  Michele  di Bartleby, tra i primi ad intervenire, oltre a ribadire le conseguenza drammatiche dell’introduzione della riforma Gelmini ha sottolineato la necessità di “guardare oltre” e  lanciato un invito a tutti i presenti ad unirsi a nuove iniziative che ci saranno in gennaio. “Da gennaio organizzeremo altre forme di mobilitazione”. La strada e’ quella dello “sciopero generale” , indetto e praticato dal basso, “una strada che noi abbiamo gia’ avviato due settimane fa occupando l’autostrada. E’ questa la strada che vogliamo intraprendere da gennaio in poi ” per “fare ostruzionismo a questo Ddl” e per lanciare “pratiche di autoriforma”.

Tra i presenti  i centri sociali  Crash e Tpo, i collettivi studenteschi sia universitari che medi, docenti, insegnanti e bibliotecari precari, attivisti anarchici ma anche i candidati sindaco Merola e  Frascaroli che evidentemente non hanno voluto perdere l’occasione di sfruttare le lotte degli studenti per farsi un pò di pubblicità. La presenza più imbarazzante è forse però quella dei  sindacalisti Bruno Papignani della Fiom, che a livello nazionale ha condannato con un comunicato la rivolta del 14 dicembre, e Danilo Gruppi della Cgil, il cui segretario Camusso ha giusto dichiarato questa mattina che “non ci sono le condizioni per proclamare uno sciopero generale”. Numerosi gli striscioni appesi nella sala da “La peggiore infamia e’ l’inazione. Rivoluzione autorganizzazione” a “Resisteremo un minuto piu’ di voi” degli studenti precari di Bologna. Sull’altro lato, invece, pendono striscioni della Fiom della Magneti Marelli e dei “Bibliotecari necessari” (lavoratori precari delle biblioteche comunali).

Al termine dell’assemblea gli studenti hanno deciso di radunarsi  in piazza Nettuno per partire in corteo su via Indipendenza dietro lo striscione «Oltre il 14, oltre il ddl Gelmini, è solo l’inizio».