Acabnews Bologna

“Ripartire da Bartleby per riprenderci la città”

Gli attivisti di Bartleby, che dopo lo sgombero hanno occupato l’aula Roveri di via Zamboni 38, promuovono un corteo domani sabato 26 gennaio’012 alle 14 da Piazza Verdi. Aderisce Vag61.

25 Gennaio 2013 - 16:59

Con lo sgombero di Bartleby l’Università e il Comune di Bologna hanno lanciato un chiaro messaggio alla citta. Una dichiarazione di guerra a chi produce politica e cultura in forma indipendente, a chi costruisce percorsi di autonomia e di autogestione, a chi sperimenta nuove forme di espressione e di trasmissione del sapere, a chi si organizza collettivamente per rispondere a un crisi economica che ci spoglia ogni giorno dei nostri diritti. Per queste esperienze in città non c’è spazio. Gli attacchi e gli sgomberi in questi mesi nei confronti di altre realtà autogestite e occupazioni a scopo abitativo lo dimostrano.

La risposta dell’Università e dell’amministrazione comunale verso chi sperimenta forme di riappropriazione e di organizzazione fuori dai perimetri istituzionali, per chi si permette di decidere tempi, modi e spazi per i propri bisogni e desideri, si è concretizzata in un muro di mattoni, col quale sono stati chiusi gli spazi di via San Petronio Vecchio 30/a.

L’idea di città che emerge dalle mosse di chi dovrebbe amministrarla è chiara. Una città vetrina, desertificata, dove la partecipazione è intesa puramente come sussidiarietà, dove le uniche iniziative “dal basso” tollerate sono quelle che suppliscono a quanto dovrebbero fare le istituzioni.

Sappiamo che esiste una città diversa, nella quale ci immergiamo tutti i giorni. Una città fatta di relazioni ed incontri. Di studenti, cittadini, scrittori, artisti, precari, migranti. Una parte viva di questa città che in questi anni abbiamo incontrato e con la quale abbiamo costruito non solo Bartleby ma un’idea di città differente.

A partire da questi incontri abbiamo dato vita in questi anni a uno spazio dove la cultura e il sapere sono sempre stati intesi come campo di battaglia. Dalle macerie dell’Univerità italiana abbiamo imparato a conquistarci pezzo dopo pezzo spazi di autonomia e di autoformazione.
Nell’incontro con gli artisti, i musicisti e gli scrittori di Bologna e non solo abbiamo sperimentato come la messa in comune di saperi e competenze possa dar vita a nuove forme di creazione e soprattutto (nell’epoca in cui l’istruzione diventa un lusso) nuove possibilità di accesso alla conoscenza.

C’è chi mura le porte e chi le apre. Chi si chiude nel vuoto delle proprie stanze e chi invece pensa che la partecipazione sia una pratica quotidiana non una parola da spot elettorale.

Vogliamo costruire una città e un’università differenti, sperimentando nuove forme d’incontro e di condivisione. Forme di mutualismo e di riappropriazione in tempo di crisi. Nuovi spazi dove organizzarci per sottrarci collettivamente alla morsa dell’austerità.

Ci rimettiamo in cammino, insieme a chi fino ad oggi ha costruito con noi questa sfida e insieme a chi incontreremo lungo questo percorso.

Ripartire da Bartleby per riprenderci la città.

Lo spettacolo comincia adesso.

Dissotterriamo le asce di guerra.

Bartleby

 

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Facciamo nostro l’appello a scendere in piazza, domani, lanciato da Bartleby e condiviso dall’assemblea di mercoledì al 38 dopo lo
sgombero di via San Petronio Vecchio. Non c’è molto da aggiungere. Con le compagne e i compagni di Bartleby abbiamo condiviso un pezzo importante della nostra strada. Sappiamo cosa vuol dire dover resistere a chi vorrebbe cancellare le esperienze di autogestione a colpi di vuota legalità e burocrazia e sappiamo, anche, che in gioco non c’è soltanto il destino di Bartleby e delle altre realtà sotto attacco. In gioco c’è il respiro libero di una città, l’aria fresca che fa sentire vivi ed una sfida che è di per sè vittoria. Non basta uno sgombero a farcelo dimenticare.

Sabato 26 gennaio – h14 @ piazza Verdi

Con Bartleby!

Vag61 – Spazio libero autogestito