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Riforma Erp, Gualmini contestata in Regione

Manifestazione in viale Ado Moro di Social Log, che segnala anche che a fine mese alcune famiglie dell’ex Galaxy rischiano di finire di nuovo per strada: “Respingeremo gli sfratti”. Picchetti anche martedì in via Gandusio.

10 Giugno 2016 - 19:32

socialContestazione sotto le finestre della Regione Emilia-Romagna per la vicepresidente Elisabetta Gualmini, stamattina, in vista dell’approvazione della riforma dell’Erp. Gli attivisti di Social Log si erano dati appuntamento davanti alla sede della Regione per contestare i nuovi criteri per l’assegnazione delle case popolari, che hanno ottenuto ieri il via libera dalla commissione Politiche sociali e saranno approvati lunedi’ dalla giunta Bonaccini. Per Social Log con questo provvedimento la Regione “butterà fuori dalle case popolari almeno 5.000 persone, le cui famiglie da un giorno all’altro si troveranno ad essere considerate ricche. Infatti dall’1 gennaio verranno abbassate le soglie di permanenza all’interno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, senza però che dall’altra parte ci sia un sostegno reale per chi dovrà lasciare quelle case. Non è possibile che una famiglia che percepisce 1.500 euro al mese, e che magari ha ricevuto un Tfr dopo una vita di lavoro, venga costretta a cercare casa sul mercato”. Piuttosto, sostengono gli attivisti, “si vadano a togliere le 14.000 case vuote di banche, società per azioni e costruttori, invece di cercare l’ago nel pagliaio delle case popolari”.

All’arrivo in viale Aldo Moro della vicepresidente Gualmini, i manifestanti l’hanno contestata al grido di “vergogna, vergogna”. La vicepresidente è stata fatta entrare da un altro ingresso, mentre le due entrate principali del palazzo erano presidiate dalla polizia, ma questo non è bastato ad evitare la contestazine. La vicepresidente ha replicato alle accuse mosse al nuovo provvedimento sostenendo che “nessuno vuole cacciare fuori le persone che non hanno le condizioni per stare sul mercato”. Secondo i nuovi criteri previsti nel provvedimento, in base ai numeri forniti dalla Regione, sono circa 1.650 gli assegnatari che si troverebbero fuori dall’alloggio per effetto delle nuove soglie (il 3,6% del totale): 1.336 per valori Isee troppo alti, 774 perchè superano il nuovo tetto patrimoniale.  Con la riforma di Erp viene confermata la soglia di accesso agli alloggi (al massimo 17.154 euro di Isee e 35.000 euro di patrimonio mobiliare), mentre viene previsto un significativo abbassamento sulla soglia di permanenza, che scenderà da 34.308 a 24.016 euro di Isee, a cui si aggiunge il tetto di 49.000 euro per il reddito patrimoniale.

Intanto, Social Log fa sapere che da fine mese potrebbero restare nuovamente senza casa alcune delle famiglie ospitate al Galaxy di via Fantini dopo lo sgombero dell’ex Telecom otto mesi fa. Sono cinque o sei i nuclei che rischiano lo sfratto perchè la loro assegnazione è in scadenza e l’Asp Citta’ di Bologna, che gestisce la struttura dedicata dal Comune all’emergenza abitativa, non ha ancora stipulato i contratti. Inoltre, molte delle persone ospitate al Galaxy non hanno ancora ottenuto la residenza. Gli attivisti del collettivo informano che il prossimo 30 giugno saranno davanti al Galaxy per evitare che le famiglie a rischio vengano lasciate in strada, “pronti a respingere gli sfratti”.

L’associazione sindacale Pugno Chiuso, nel frattempo, fa sapere: “Martedì 14 giugno sono previsti due sfratti presso le case popolari di via Gandusio 8, quartiere San Donato. Ci organizzeremo per impedirli, unitevi a noi per sostenere la lotta dalle 6,30 del mattino”.