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Riders, corteo selvaggio contro “l’accordo-truffa” sui contratti [audio+foto]

I ciclofattorini di Riders Union Bologna hanno attraversato il centro contestando l’intesa recentemente firmata da Assodelivery e Ugl, in una giornata di sciopero internazionale dei lavoratori delle piattaforme del food delivery.

09 Ottobre 2020 - 11:07

“Sciopero oggi, sciopero domani!”, “Questo accordo è una truffa”, ma anche “Na Manzoor, Na Manzoor!”, in lingua urdu, che si potrebbe tradurre come: “respinto”, ovvero “questo accordo non lo vogliamo”. Sono questi i principali slogan scanditi ieri dai ciclofattorini nel corso di un “corteo selvaggio” -come lo hanno definito a manifestazione conclusa- che ha attraversato le strade del centro, bloccando a più riprese il traffico e attirando l’attenzione dei passanti con numerosi interventi al megafono, in occasione di una giornata di sciopero transnazionale contro le piattaforme di food delivery, partito dall’America Latina e che ha visto scendere in piazza lavoratori in oltre 20 nazioni in tutto il mondo. A convocare la manifestazione sotto le Due Torri è stata Riders Union Bologna, la sigla dei ciclofattorini che ha declinato la mobilitazione cittadina e nazionale della giornata dell’8 ottobre sul rifiuto dell’accordo recentemente siglato tra l’associazione datoriale Assodelivery e il sindacato Ugl: “Invitiamo tutti i clienti a non ordinare oggi dalle piattaforme di food-delivery come segno di solidarietà con i rider in lotta. Chiediamo anche il ritiro immediato del contratto truffa targato UGL Assodelivery. Pretendiamo un salario orario, un monte ore garantito, diritti sindacali, ferie e malattia pagati”, avevano scritto in mattinata sui canali di comunicazione. E lo hanno ripetuto in piazza: “Qualche giorno fa è stato firmato un accordo truffa fra la parte padronale e un sindacatino di comodo che si chiama Ugl – che non è per niente rappresentativo della nostra categoria – e che però fuori dai tavoli istituzionali in cui eravamo presenti noi con altre parti sindacali e la parte datoriale, ha firmato una porcata, un accordo che mantiene tutto invariato e anzi va a mettere in discussione le poche garanzie che avevamo conquistato e strappato con la lotta. Qualche settimana fa come Riders Union abbiamo fatto anche un’azione, una conferenza stampa davanti alla sede bolognese di Ugl per dire che questo contratto è una vergogna e che i riders non lo vogliono e va boicottato. Anche oggi in questa città che ci è stata già molte volte solidale riecheggia il nostro slogan: Mai più consegne senza diritti!”.

Il corteo – partito come presidio in piazza del Nettuno e che ha visto protagonista una combattiva presenza di fattorini migranti – ha attraversato piazza Maggiore per fermarsi quasi subito e a lungo in via Ugo Bassi, di fronte al McDonald’s, con i manifestanti che ne chiedevano le chiusura e invitavano i lavoratori presenti a incrociare anch’essi le braccia. Dopo la prima sosta, la manifestazione ha attraversato via Indipendenza, per fermarsi davanti a un altro McDonald’s, quello che incrocia Piazza 8 Agosto; infine si è mosso fino a Piazzale Medaglie d’Oro, dove davanti alla stazione sono stati registrati interventi nei confronti di Burger King, altra catena che utilizza i servizi di food delivery delle piattaforme: “Oggi in tutto il mondo i riders sono scesi dalle biciclette, hanno incrociato le braccia, oggi non si consegna, si chiedono diritti, tutele, garanzie. In Italia come noi ci sono altre città che in particolare combattono contro questo specifico accordo-truffa che mantiene la situazione uguale a adesso, in cui prevale la competizione fra riders e la paga a consegna, e in cui non abbiamo ferie, non abbiamo contributi, nè malattia. Fin qui ci sono stati passi avanti, con una legge che ha introdotto gli infortuni ma che ha lasciato un buco che ha permesso di scrivere questo accordo inaccettabile. Continueremo a combattere contro queste piattaforme che anche nella pandemia hanno fatturato milioni di euro, aumentando i profitti, e che a noi non hanno dato niente, nessun diritto, solo la solita paga a cottimo. Dobbiamo alzare la voce, siamo dei lavoratori e vogliamo essere rispettati in quanto tali. In tanti e tante ci conoscono, ci appoggiano. Noi lo diciamo e lo dimostriamo con giornate come quella di oggi, per riprenderci tutto quello che ci spetta”. A conclusione del corteo i riders si sono riuniti in piazza XX settembre, dove hanno tenuto un’assemblea.

> Alcuni interventi raccolti dal corteo:

 

> Altre foto della manifestazione: