Acabnews Bologna

Richiedenti asilo e anagrafe: respinto il ricorso del Viminale

I giudici confermano la sentenza che aveva obbligato il Comune a procedere con l’iscrizione anagrafica di una richiedente asilo, che era stato negata in base al decreto Salvini. Il reclamo del ministero dell’Interno è stato dichiarato inammissibile.

10 Agosto 2019 - 15:48

A Bologna è stato respinto il ricorso del ministero dell’Interno sulla residenza per i richiedenti asilo. Il tribunale aveva accolto l’istanza presentata da una richiedente asilo a cui il Comune, in base al decreto Salvini, aveva negato la residenza. Palazzo D’Accursio poi aveva deciso di non fare ricorso ma lo ha invece fatto il Viminale: a vuoto, perchè ora il tribunale ha confermato la propria decisione. Lo annuncia l’associazione Avvocato di strada: “È una vittoria del diritto in tempi bui per la nostra democrazia”. Il collegio, fa sapere l’associazione, “ha ritenuto inammissibile il reclamo del ministero dell’Interno contro l’ordinanza che aveva imposto al Comune di Bologna di iscrivere all’anagrafe una richiedente asilo”. Il ministero dell’Interno “riteneva di essere legittimato a proporre reclamo in quanto litisconsorte necessario. Sosteneva inoltre di potersi sostituire al sindaco di Bologna, che aveva deciso di non proporre reclamo ed aveva invece già iscritto all’anagrafe la signora richiedente asilo”, spiega l’associazione. Ma il collegio ha invece stabilito che il ministero dell’Interno “non è litisconsorte necessario e non può proporre reclamo non essendosi presentato nella prima fase del giudizio”. Inoltre, il Viminale “non ha il potere di sostituirsi al sindaco, se il sindaco decide di accettare la decisione del tribunale”. Dunque, “ancora una volta un tribunale afferma che anche il ministero dell’Interno è soggetto alla legge”, conclude l’associazione.