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Questure e permessi di soggiorno, prefettura convoca tavolo regionale

Dopo le denunce e le mobilitazioni per le male pratiche sui permessi di soggiorno. Il Coordinamento Migranti: “Sappia prendere decisioni in grado di modificare positivamente la vita dei migranti di fronte a crisi, precarietà e sfruttamento”.

11 Agosto 2015 - 15:03

Migranti: dopo la mobilitazione di giugno convocato a settembre un tavolo tecnico di confronto regionale sulle male pratiche di questure e prefetture!

Manifestazione migranti (foto di Giulio Cicanese - repertorio)In data 28 luglio abbiamo ricevuto una lettera da parte della vicepresidente e assessore al welfare e politiche abitative, con delega all’immigrazione, Elisabetta Gualmini. Nella lettera, che rendiamo pubblica come pubblica è stata l’iniziativa politica dei migranti, l’assessore afferma di valutare con attenzione le questioni sollevate dai migranti nella mobilitazione dello scorso 13 giugno, sostenendo però che le regioni hanno un margine di manovra limitato, essendo la Bossi-Fini una legge nazionale. Nella stessa lettera l’assessore dichiara di aver contattato il Prefetto di Bologna, coordinatore delle Prefetture regionali, in vista dell’attivazione di un “tavolo tecnico regionale di confronto”.

Il coinvolgimento del prefetto di Bologna su questi temi, in particolare riguardo le difformità e male pratiche adottate arbitrariamente da Questure e Prefetture in regione, è un fatto nuovo che cogliamo con favore. Ciò è il prodotto dell’iniziativa di quei migranti e di tutti coloro che hanno avuto il coraggio di rivendicare – nel silenzio di forze politiche, sindacati e grandi associazioni che si proclamano per i diritti e l’integrazione e da anni firmano protocolli con le istituzioni che in molti casi (pensiamo al protocollo con le Poste per la gestione delle pratiche di rinnovo) hanno persino peggiorato le condizioni di vita dei migranti – la necessità di migliorare la vita di tutti.

Rispetto a questo, dopo aver riscontrato gli scorsi anni atteggiamenti contraddittori da parte della Prefettura, pensiamo sia indispensabile che la regione si faccia garante di questo percorso. Ribadiamo che le questioni che abbiamo denunciato sono il segnale di un atteggiamento diffuso da parte delle istituzioni preposte alla gestione dei permessi di soggiorno e delle carte di soggiorno. Questo è ciò che chiamiamo razzismo istituzionale, una pratica che fa leva non solo sulla normativa nazionale o europea, ma anche sulle normative regionali e comunali e, soprattutto, sui margini di discrezionalità amministrativa di cui questi uffici rispondono.

Le questioni sollevate dai migranti sono questioni dal carattere politico e non dettagli formali. Per questo ci aspettiamo che il “tavolo tecnico” in questione sappia prendere decisioni in grado di modificare positivamente la vita dei migranti di fronte a crisi, precarietà e sfruttamento, e rifiutiamo sin da ora ogni ipotesi volta alla sola risoluzione di casi individuali. Ci aspettiamo per questi motivi che al tavolo regionale sia prevista la partecipazione di una delegazione regionale dei e delle migranti che hanno promosso la manifestazione dello scorso 13 giugno a Bologna.

Coordinamento Migranti