Acabnews Bologna

Quasi 4.000 famiglie escluse dal contributo per l’affitto

“Inaccettabile” per l’Adl Cobas, che sollecita il Comune a “essere coerente con le proprie promesse e garantire a tutti coloro che ne hanno diritto l’erogazione del sostegno in tempi rapidi”. Alla prossima amministrazione si chiede poi di “istituire immediatamente un Tavolo di monitoraggio sulla questione abitativa” e di “attuare un Piano straordinario per la casa”.

02 Settembre 2021 - 12:43

Quasi 4.000 famiglie bolognesi avrebbero diritto a ricevere un sostegno economico per il pagamento dell’affitto, ma sono rimaste escluse dal bando comunale. “Nonostante le dichiarazioni altisonanti dell’ultima primavera, in cui il Comune di Bologna annunciava lo stanziamento di 5,5 milioni di euro (di cui 2,1 da Regione Emilia-Romagna) per il cosiddetto Contributo affitto 2021“, negli ultimi giorni “quasi 4.000 nuclei (3.854 per la precisione) aventi diritto, tra cui diversi assistiti dal nostro sportello, si sono visti recapitare una mail le cui parole sono tanto semplici quanto desolanti”, ovvero: “Il punteggio della sua istanza, pur conforme ai requisiti del bando, in ragione delle limitate risorse a disposizione, non è purtroppo sufficiente per ottenere il contributo”. Così in una nota lo Sportello Adl Cobas – Bologna per il diritto all’abitare, che aggiunge: “Riteniamo questo semplicemente inaccettabile: non è pensabile che nella città che aspira ad essere ‘la meno diseguale d’Europa’ migliaia di cittadini/e a basso reddito vengano lasciati indietro, e debbano scegliere se pagare l’affitto o fare la spesa. Se è vero che il diritto alla casa è ‘un diritto e un bene primario’ messo tanto più a rischio dalle conseguenze economiche della pandemia non è pensabile che venga poi vincolato a limitazioni di bilancio: chiediamo al Comune di essere coerente con le proprie promesse e garantire a tutti coloro che ne hanno diritto l’erogazione del contributo in tempi rapidi. Questa vicenda per altro non fa che confermare quello che diciamo già ormai dai primi mesi di questa pandemia: contributi emergenziali che servono solo a toppare qualche buco ( e per giunta, nemmeno tutti!) e che non vanno davvero a toccare i problemi strutturali che centinaia di famiglie, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici precari si trovano ad affrontare quotidianamente. Situazione che, come denunciamo da tempo, e come confermato in questi mesi non solo da realtà autonome, ma anche dalla gran parte dei servizi sociali territoriali, con gli sblocchi degli sfratti e dei licenziamenti, sommati al perdurare della crisi sociale ed economica, non potrà che peggiorare”.

Scrive ancora l’Adl: “Ciò che abbiamo toccato con mano a cavallo tra l’autunno 2020 e l’inizio dell’estate 2021, purtroppo, è solo la punta di un iceberg che si preannuncia di dimensioni inimmaginabili. Chiediamo quindi non solo che venga erogato il contributi a tutti gli aventi diritto, ma che la prossima amministrazione istituisca immediatamente un Tavolo di monitoraggio sulla questione abitativa e l’obiettivo di attuare un Piano straordinario per la casa, utilizzando le risorse che arriveranno con il Pnrr per misure concrete e di lunga durata. Alcuni degli obiettivi concreti dovranno essere: risanamento e ampliamento del patrimonio di Edilizia pubblica; revisione dei requisiti di accesso agli alloggi Erp, alla luce dell’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari (povertà crescenti, licenziamenti recenti anche sul territorio cittadino) in stretta connessioni con gli osservatori di alcune fasce della popolazione (sportelli sociali di quartiere, parrocchie, ambulatori sociali, sportelli per il diritto all’abitare); tetto massimo sul rialzo ai prezzi degli affitti, come già sperimentato da alcune città europee (Berlino); mediazione tra proprietar e inquilini/e in difficoltà, specie per la componente studentesca e migrante; supporto per stranieri che, a causa del razzismo dilagante, si vedono rifiutate varie proposte di affitto, nonostante ne abbiano i requisiti. Le nostre richieste sono ambiziose, ma partono da un lavoro concreto di ormai un anno e mezzo. La realtà è questa e chi andrà a governare questa città non potrà non affrontare questi problemi. Le persone lavorano e fanno sacrifici continui per poter vivere dignitosamente, ora diciamo, basta briciole! Utilizziamo le risorse che arriveranno con il PNRR per misure concrete e di lunga durata. La casa è un diritto, non un privilegio!”.