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Quarto giorno in piazza: “E il 3 novembre ci riprenderemo la mensa” [foto+audio]

Oggi blitz alla struttura ErGo di via Zanolini, poi partecipato pranzo sociale in piazza Puntoni. Appuntamento a giovedì con un cacerolazo: “Contrattazione sociale subito o sarà resistenza ad oltranza”.

28 Ottobre 2016 - 18:22

img_20161028_130044.jpg“Contrattazione sociale subito o sarà resistenza ad oltranza!”. E’ la promessa contenuta in un comunicato diffuso dal Cua e firmato “Gli studenti e le studentesse contro la mensa più cara d’Italia” dopo che oggi, per il quarto giorno consecutivo, è andata avanti la protesta contro prezzi della struttura di piazza Puntoni. “L’avevamo promesso dieci giorni fa: dopo due anni e mezzo di lotta contro lo scempio dei prezzi della mensa universitaria, trovarsi di fronte ad una serrata tout court sbattuta in faccia a centinaia di studenti e studentesse è quanto mai intollerabile. Se a ciò aggiungiamo poi l’irrisoria e beffarda riduzione di 20 centesimi sul costo di un pasto completo (passato da 6 a 5,80 euro) e la totale inesistenza di differenziazioni in base al reddito, per cui i borsisti pagano la bellezza di 5,40 euro, la misura è quanto mai colma. Per questo martedì ci siamo mossi in corteo verso Piazza Puntoni, determinati a reclamare giusti prezzi, così come decine e decine di altre volte nel corso degli ultimi anni. Sin da subito le parti e le intenzioni, gli interessi in campo, sono stati chiari: ad attenderci già il primo giorno la celere in assetto antisommossa. Evidentemente per Università, Ergo ed Elior il problema dell’accesso al cibo, ai bisogni primari, non solo non è una priorità ma è piuttosto un problema di ordine pubblico che di garanzie sociali, che, appunto, un atto dovuto. Evidentemente diciamo, dal momento che quattro giorni di militarizzazione, di aggressioni poliziesche, di cariche, fermi e feriti a decine tra gli studenti, sono una faccenda di per sé eloquente a sufficienza. Questi moderni Bava Beccaris, questi padroncini e generaletti dei nostri tempi, che a legittime richieste rispondono con manganelli e pestaggi, non hanno forse inteso la questione: qui ad ogni ulteriore sopruso e provocazione, ad ogni nuova serrata è un grumo di rabbia in più che cresce nelle vene. Se abbiamo intenzione di accettare queste condizioni? Affatto. Se abbiamo intenzione di medicarci le ferite? Soltanto per camminare più determinati di prima. Non siamo in alcun modo disposti ad accettare le irrisorie riduzioni proposte dieci giorni fa, non siamo in alcun modo disposti a sopportare ancora che la polizia resti in Piazza Puntoni. Vogliamo che la mensa sia accessibile a tutti, perciò ce la riprenderemo. Le nostre chiare e legittime richieste sono note e le confermiamo: vogliamo che Università, Ergo ed Elior aprano immediatamente un tavolo di contrattazione sociale per adeguare i prezzi della mensa di Bologna a quelli delle altre mense universitarie; vogliamo che la polizia se ne vada dalla zona universitaria da 4 giorni militarizzata; vogliamo che a tutti gli studenti e le studentesse sia garantita una vita degna e che si trovino soluzioni reali a problemi reali. A fronte di non-risposte, di contentini o nuove ridicole promesse noi da Piazza Puntoni non ce ne andremo”.

Sempre dal comunicato: “Il prossimo 3 novembre, se una contrattazione vera ed effettiva sui prezzi della mensa non si sarà aperta, torneremo in mensa, ci riprenderemo uno spazio che non spetta ai guadagni della multinazionale Elior, ma agli studenti e alle studentesse. Invitiamo quindi tutti i solidali e le solidali, chiunque creda che per giusti diritti e garanzie, che per una vita degna si debba lottare e resistere fino alla vittoria, a non prender impegni per il 3 novembre e a raggiungere con noi la mensa di piazza Puntoni. Mettiamo fine a questa vergogna! Cacerolazo! Ognuno con la propria pentola, il proprio coperchio o altro utensile da cucina, convinciamo la multinazionale Elior ad abbassare i prezzi! Contrattazione sociale subito o sarà resistenza ad oltranza! Resisteremo un minuto più di loro!”.

Oggi, intanto, la protesta ha interessato non solo piazza Puntoni ma anche la mesa ErGo di via Zanolini, che è stata “sanzionata e occupata”, come racconta il Cua: una struttura che “era stata pensata per ospitare 500 studenti al giorno,invece fattura appena 40 pasti. A seguito delle mobilitazioni degli studenti, nel 2014 veniva annunciata in pompa magna come servizio innovativo, ‘smart’ che avrebbe dovuto supplire alle carenze della mensa in piazza puntoni. Il problema però è che università ed ergo, ancora una volta, non hanno fatto i conti con la realtà dei fatti: sono i prezzi che rendono la mensa inaccessibile a tantissimi studenti! Ed infatti ad oggi dopo oltre due anni dalla sua apertura possiamo dire chiaramente che l’apertura della mensa in via Zanolini è un totale flop! Infatti gli speculatori di Elior, la multinazionale francese a cui l’unibo appalta il servizio mensa, hanno portato qui lo stresso servizio (e gli stessi prezzi!) di piazza Puntoni.Quanti soldi degli studenti siano stati spesi per quest’ennesima truffa? Vogliamo che queste risorse vengano spese per i bisogni reali degli studenti!”.

Dopo il blitz in via Zanolini, gli studenti si sono nuovamente radunati in piazza Puntoni per un flash mob, la realizzazione di una grande scritta a terra “Mensa per tutti” ed un partecipato pranzo sociale insieme alla rete Eat the rich.

> L’audio raccolto dal nostro inviato:

 

> Altre foto:

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