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Quarant’anni dopo Piazza Fontana, le iniziative a Bologna e provincia. [aggiornato] Ma c’è anche un concerto nazirock

Volantinaggi, un dibattito, una rappresentazione teatrale, e un corteo per il pomeriggio di sabato 12. E gira in rete un appello contro il concerto della band neofascista “Nessuna resa”, previsto quella sera stessa.

08 Dicembre 2009 - 14:04

Quaranta anni fa un ordigno posto da mano fascista nella Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano faceva diciotto vittime, inaugurando quella che la storiografia avrebbe definito la Strategia della Tensione. Tre giorni dopo il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli volò da una finestra della Questura meneghina. La verità giudiziaria parla ridicolmente di un malore attivo.

A Bologna in occasione dell’anniversario sono previste diverse iniziative: si inizia mercoledì 9 all’Hub di Via Serra 2/c con dibattito e presentazione del quaderno “Piazza Fontana, una strage lunga quaranta anni”: la violenza dello Stato e dei neo-fascisti ieri e oggi.

Già da alcuni giorni, intanto, apprendiamo dal blog dell’Assemblea Antifascista Permanente, viene diffuso davanti alle scuole secondarie e all’università da alcuni antifascisti un questionario semi-ironico sulla strategia della tensione

Passando a sabato 12, è previsto alle ore 14 il concentramento in Porta Lame per un corteo promosso da alcune realtà bolognesi. Secondo quanto annunciato in alcune mailing list, la manifestazione sfilerà attraverso il quartiere Saffi, dove si trovano diversi punti di aggregazione dell’estrema destra bolognese.

Alle 17.00 a Imola il Gruppo Studi Sociali “Errico Malatesta” organizza presso l’Archivio Storico della FAI di Via F.lli Bandiera. 19 la conferenza: “12 dicembre 1969: Dalla bomba di Piazza Fontana alla Stagione delle Stragi” con il giornalista Luciano Lanza (rivista Libertaria) e Aldo Giannuli (Università di Milano)

La sera, alle 21 presso il circolo Iqbal Masih di via della Barca 24/3 a Bologna, la compagnia teatrale del circolo stesso mette in scena una rivisitazione liberamente ispirata alla commedia di Dario Fo “Morte accidentale di un anarchico”.

Lo stesso spettacolo sarà replicato domenica sera alla Nuova Casa del Popolo “La Casona” di Ponticelli di Malalbergo (BO), in una giornata prevista a conclusione del ciclo di seminari “Quale memoria per gli anni settanta?” organizzato con l’associazione Primo Moroni: alle ore 16 dibattito su “La strage di stato e l’omicidio di Giuseppe Pinelli.” con tre compagni milanesi di Pino Pinelli, Ore 16 – Intervengono tre anarchici, compagni, milanesi, di Pino Pinelli: Luciano Lanza (giornalista, redattore della rivista “Libertaria”, autore del libro inchiesta “Bombe e segreti”, Massimo Varengo (della commissione di relazioni internazionali della FAI, redattore della casa editrice “Zero in Condotta”) e Enrico Moroni (sindacalista).
«Dai loro racconti e dalle loro testimonianze la riaffermazione della verità storica che il versante giudiziario non ha voluto riconoscere piename nte della natura terroristica dello stato italiano. Una grande campagna di attacco agli anarchici che il movimento di lotta e la cointroinformazione riuscì a ribaltare.»
All’incontro segue cena: per prenotare chiama Findus 3485180851 o Andrea Hajek 3389254291

Desta tuttavia preoccupazione, per la sera di Sabato, l’annuncio di un concerto della band di estrema destra “Nessuna resa”, presso il Club Anni ’80 di via Riva Reno. Sul blog dell’Assemblea Antifascista Permanente è da oggi pubblicato un appello perché questo evento venga impedito, tra le prime adesioni quella dello scrittore Valerio Evangelisti e quelle di Rete dei Comunisti, Movimento d’Identità Trans, Associazione Sopra i Ponti, Bologna Prende Casa

na settantina circa di cittadini iraniani e alcuni antifascisti e
internazionalisti autoctoni hanno partecipato lunedì 7 dicembre al
presidio contro la feroce repressione del «Movimento verde» in Iran.
Aperta dalle note e dalle parole di «Bella ciao», mentre sullo schermo
appoggiato a Palazzo d’Accursio scorrevano le immagini delle grandi
manifestazioni del giugno scorso e delle violenze della polizia,
l’iniziativa è continuata con alcune performance per rappresentare i
metodi brutali delle forze dell’ordine, i maltrattamenti, le torture, le
esecuzioni sommarie, la cancellazione di ogni espressione di dissenso.
Alcune donne portavano sul volto delle maschere con l’effigie delle
studentesse assassinate dalla polizia. È stato anche distribuito un
volantino dal titolo «Sosteniamo la giornata di lotta degli studenti
iraniani» che ricorda la lunga «lotta antifascista e antidittatoriale
del popolo» contro il regime dello Scià poi «calpestata dal Regime
integralista di Khomeini», e sottolinea l’importanza delle lotte degli
studenti nelle Università iraniane. In Iran ogni 7 dicembre si
commemora l’uccisione di tre studenti nel 1953, ma oggi la «Giornata
dello studente» ha assunto valore più ampio di mobilitazione contro la
recente ondata repressiva: «Quest’anno i collettivi universitari del
Paese hanno indetto la giornata di lotta il giorno 7 dicembre per
celebrare quell’eroica giornata e affermare che la lotta del popolo
iraniano continuerà fino alla vittoria per la democrazia e la libertà in
Iran».