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Primo maggio, di lotte e di socialità

L’Usb si prende piazza dell’Unità: “Allontanato un banchetto del Pd”. Riders in presidio davanti al McDonald’s di via Indipendenza. Parade nell’ambito della campagna Il padrone di merda. Altre iniziative e momomenti di socialità organizzati a Bologna e in provincia.

01 Maggio 2019 - 15:39

“Mentre allestivamo piazza dell’Unità per preparare la giornata, è comparso come per magia un banchetto del Pd. Non possiamo accettare la provocazione del partito della repressione, del Jobs act, delle privatizzazioni e della distruzione del welfare pubblico. Sono stati allontanati e invitati a far la loro campagna elettorale altrove. La piazza dei lavoratori è piazza dell’Unità, se vogliono possono andare in piazza Maggiore dai loro amici dei padroni”. Così l’Usb, che per il Primo maggio ha organizzato una giornata di iniziative (“Ambiente, lavoro, diritto al futuro”) in piazza dell’Unità. In piazza Maggiore si sono invece svolti i comizi conclusivi della manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil. “In questa nostra piazza rifiutiamo la provocazione del Pd che si è presentato con un banchetto”, scrive Noi Restiamo, che partecipa alla giornata di piazza dell’Unità insieme all’Usb: “Li abbiamo cacciati perché non possiamo accettare la provocazione del partito della repressione, del Jobs act, delle privatizzazioni e della distruzione del welfare pubblico”.

I riders, invece, hanno manifestato in via Indipendenza con un presidio organizzato davanti a McDonald’s. “Anche oggi- scrive Riders Union– abbiamo spiegato le ragioni della nostra lotta: assicurazione, basta cottimo, stipendi degni, ferie, malattia, contributi. Mai più un 1 maggio senza diritti! Avanti riders!”.

È in partenza da piazza Verdi, poi, la parade promossa nell’ambito della campagna Il padrone di merda, con l’obiettivo di ” attraversare la città con le nostre maschere e la musica dell’Internazionale Trash Ribelle perchè il tempo di aspettare e subire è finito. L’1 maggio non lavoriamo, scendiamo in strada e ci vendichiamo dei padroni di merda!”. Perchè la realtà del lavoro a Bologna è fatta di “contratti inesistenti, mobbing, molestie sessuali, straordinari non pagati, salari da fame”, sopratutto nel centro “dove le istituzioni aprono al turismo selvaggio ma ignorano cosa comporta per i lavoratori l’avarizia dei padroni di merda, disposti a tutto pur di arricchirsi sempre sulle spalle dei lavoratori, senza tutele e costantemente precari. I padroni di merda di Bologna ci temono, sanno che noi siamo tanti e loro pochi, che siamo arrabbiati e stufi di aspettare, che il tempo per vendicarci di tutto quello che abbiamo subito è arrivato!”. Proprio ieri si è svolta l’ultima azione di protesta della campagna, stavolta indirizzata ad un bar di via Petroni che “basa il suo successo sullo sfruttamento dei dipendenti, pagati un fisso- si legge sulla pagina Il padrone di merda- senza contare straordinari o notturni, con contratto da tre ore quando in realtà ne lavoravano dieci, senza giorni di riposo o ferie”.

Tornando alla giornata del Primo maggio, infine, altre iniziative e memomenti di socialità si sono svolte o si stanno svolgendo al circolo anarchico Berneri, a Làbas, alla Casona di Ponticelli di Malalbergo e a Imola (a cura dell’Assemblea degli anarchici imolesi, del Circolo studi sociali Errico Malatesta e dell’Archivio storico della Fai).