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Piazza Verdi, si ricomincia: più agenti e più controlli

Dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: aumenteranno i vigili urbani in divisa e in borghese, pattuglie più mobili e richiesta di “immediato intervento” delle forze dell’ordine per gli eventi non autorizzati.

16 Maggio 2018 - 15:04

Solito copione: più agenti e più controlli in arrivo per la zona universitaria. E’ l’esito della riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è svolta ieri sul tema dopo, negli ultimi giorni, ha ripreso vigore il dibattito su piazza Verdi e dintorni con puntuale coro bipartisan impegnato a chiedere più rigore. “A partire da questo weekend
aggiungeremo, al normale presidio di Polizia municipale composto da tre persone, altri 10 agenti in divisa e in borghese”, ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini. Inoltre si è stabilito che le pattuglie ferme in largo Respighi, di fianco al Teatro Comunale (di solito una della Polizia municipale e un’altra della Polizia o dei Carabinieri), “non saranno più fisse: l’idea è di far sì che una delle due possa muoversi per la zona universitaria, in modo da poter scoprire e contrastare immediatamente eventuali irregolarità”. Sono inoltre state decise, anche se saranno discusse e stabilite con precisione solo nella prossima riunione del Comitato, “ulteriori misure in vista dell’avvio del Guasto Village”, ha detto Aitini. Pugno duro annunciato anche per gli eventi non autorizzati, dopo l’ultimo di venerdì sera: “Se si ripeteranno episodi simili chiederemo l’immediato intervento delle Forze dell’ordine, perchè non devono piu’ esserci zone franche”, ha dichiarato l’assessore.

Più generica la Prefettura, che ha promesso di “affinare il coordinamento” tra le diverse forzedell’ordine e la Polizia municipale. L’elemento principale riguarderebbe il fatto che in futuro i cittadini, se chiameranno la Polizia o i Carabinieri per il rumore durante le serate dei weekend, non dovranno più rivolgersi in prima persona alla Polizia municipale se le Forze dell’ordine diranno loro di non poter intervenire in zona, o viceversa. L’idea, infatti, è che chi riceverà la chiamata per primo dovrà ‘inoltrarla’, se non potrà intervenire direttamente.