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Piacenza / Lavoratore travolto e ucciso durante un picchetto

Padre di cinque figli, era iscritto all’Usb: “Camion ha forzato il blocco”. E’ successo durante una protesta fuori dai cancelli della Gls. Solidarietà da Sgb, Ross@ e SiCobas. Oggi alle 17 presidio a Bologna.

15 Settembre 2016 - 10:19

gls“Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della Seam, ditta in appalto della Gls, questa notte davanti ai magazzini dell’azienda”. E’ il drammatico racconto fornito dall’Usb, che spiega: “Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la Usb aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato. Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato. Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di cinque figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di polizia, da un camion in corso che ha forzato il blocco. Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’Usb si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore”.

L’Usb convoca per oggi alle 11 a Piacenza una conferenza stampa davanti al magazzino Gls e alle 17, a Bologna, un presidio davanti alla Prefettura in Piazza Roosevelt.

Solidarietà  agli operai coinvolti arriva dalla Sgb dell’Emilia-Romagna: “Tutti noi che lottiamo insieme ai lavoratori della logistica per combattere le condizioni ignobili di un lavoro perennemente sotto ricatto dei padroni, sapevamo che sarebbe potuto succedere. E’ successo a Piacenza davanti ai cancelli della Gls ma sarebbe potuto succedere davanti a qualsiasi altro magazzino dove gli operai della logistica in sciopero bloccano le merci per rivendicare la dignità nel lavoro contrapponendosi a padroni, molto spesso al servizio di multinazionali che della vita delle persone non hanno alcun rispetto e pensano solo ai profitti”.

Scrive Ross@ da Bologna: “Questo fatto rappresenta il punto di arrivo, la conseguenza del clima di minacce, intimidazione, di brutale violenza con i quali padroni, crumiri e forze dell’ordine cercano di reprimere le lotte sindacali della logistica. Ross@ Bologna è vicino alla famiglia di Abdesselem e denuncia il grave comportamento della Seam e della Gls”.

Intervengono anche i SiCobas: “Piangiamo un nostro compagno che nella lotta per fare valere i propri diritti ha perso la vita. Onore a lui e condoglianze alla famiglia che ha perso il proprio caro in lotta per una causa in difesa degli interessi della propria classe. Nella prima mattinata, di oggi 15 settembre,le direzioni del SiCobas e dell’Adl Cobas si riuniranno per prendere delle iniziative con lo scopo di rimarcare la solidarietà di tutti i nostri iscritti a livello nazionale”.