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Piacenza / Ci voleva il morto per raggiungere i primi accordi alla Gls

La multinazionale promette 21 assunzioni e la stabilizzazione dei lavoratori dell’hub. Richiesto il risarcimento per la famiglia. Usb: “Finora abbiamo conquistato solo parte di quello per cui Abd Elsalam lottava insieme ai suoi compagni”.

22 Settembre 2016 - 18:35

Piacenza Usb Abdesselem - foto Zic“Al termine di due giorni di duro confronto presso la prefettura di Piacenza, nel tardo pomeriggio di ieri l’Usb ha raggiunto un primo accordo con la Gls per l’assunzione di 21 lavoratori e l’avvio immediato di un tavolo, con tutte le organizzazioni sindacali rappresentative nell’hub piacentino, per una soluzione complessiva e condivisa per tutti i lavoratori precari, a fronte di un nuovo investimento che la multinazionale ha deciso di realizzare a Piacenza”. A renderlo noto è stato lo stesso sindacato di base che dal 15 settembre è in lutto per la morte di Abd Elsalam, l’operaio della logistica morto investito da un camion durante un picchetto in azienda.

Allo stesso tavolo, su indicazione del sindacato: “il risarcimento della famiglia di Abd Elsalam e l’apertura di un tavolo nazionale finalizzato a regolamentare il comportamento delle aziende e cooperative che lavorano per Gls, tutte le parti presenti alla trattativa, a partire dalla delegazione della stessa Gls, hanno più volte dato ampia disponibilità a concludere positivamente l’accordo”.

La disponibilità da parte dell’azienda ad ogni modo non ferma la rabbia dei colleghi del lavoratore ucciso: “Nulla potrà restituire Abd Elsalam all’affetto della sua famiglia, dei suoi compagni di lavoro e del suo sindacato. Finora abbiamo conquistato solo parte di quello per cui Abd Elsalam lottava insieme ai suoi compagni: non ci fermeremo qui e continueremo a lottare contro lo sfruttamento e la precarietà diffusi soprattutto nel settore della logistica, per i diritti e la dignità di tutti i lavoratori”.

Negli ultimi giorni grande solidarietà era stata espressa dai colleghi della Gls di diverse città italiane. Oltre al blocco di Crespellano, anche in altre città come Milano, Bergamo, Roma, Torino i facchini hanno incrociato le braccia ai cancelli in solidarietà con quanto accaduto a Piacenza.