Acabnews Bologna

Per i profughi uno stabile da autogestire?

L’idea è stata sottoposta al Comune, ieri, durante un incontro con diverse realtà che si sono interessate alla situazione dei migranti della cosiddetta emergenza nord Africa. In provincia ancora presenti 163 dei 348 profughi iniziali.

28 Marzo 2013 - 10:50
Foto di Simona Hassan

Forse si intravede una soluzione per i migranti della cosiddetta emergenza Nord Africa. Concluso il periodo di accoglienza gestito dalla Protezione civile e la successiva proroga decisa dal governo, ora i profughi rimasti a Bologna potrebbero trovare una sistemazione stabile. Il condizionale è d’obbligo, ma è questa la possibilità emersa dall’incontro con il Comune a cui ieri hanno partecipato  Tpo, Usb migranti, Asia-Usb, associazione 3 Febbraio e Primavera Urbana. All’amministrazione è stata sottoposta l’idea di sistemare i migranti in uno stabile che loro stessi possano autogestire. “Contiamo di risolvere la questione entro brevissimo. L’emergenza freddo si chiudera’ a fine mese ma gli inevitabili giorni di proroga dovuti al freddo intenso ci daranno un po’ piu’ di tempo per organizzare le cose- spiega un partecipante alla riunione- l’importante e’ che nessuno finisca ne’ in strada ne’ in dormitorio e sembra che la soluzione di uno stabile da affidare ai migranti sia quella giusta per risolvere il problema”. Questo sarebbe “un modo per chiudere con la fallimentare gestione assistenzialistica dei Prati di Caprara e lavorare verso percorsi di autonomia”, commentano dal Tpo.

La Provincia, intanto, ha fatto un bilancio della situazione dei profughi sul territorio. Alla presa in carico della cosiddetta emergenza da parte delle Prefetture locali e del ministero dell’Interno (31 dicembre 2012), la provincia intera contava ufficialmente un totale di 348 rifugiati, accolti in 35 strutture diverse dislocate in 27 Comuni. A Bologna, dove si sono riscontrate le difficoltà maggiori, erano ben 209 i migranti presenti, divisi fra le strutture di Villa Aldini e dei Prati di Caprara. Terminata l’emergenza il 28 febbraio scorso, a Bologna città risultano ancora 40 profughi nei dormitori messi a disposizione dal Piano freddo (che termina fra pochi giorni): 20 impegnati in progetti di inserimento a carico di altri enti e 20 rimasti all’interno della struttura dei Prati di Caprara.  Sempre in città, si contano inoltre 25 “situazioni di fragilita'” seguite direttamente dal Comune. In totale, secondo la Provincia risultano ancora su tutto il territorio provinciale 163 dei 348 rifugiati totali.