Attualità

Padova / Migranti sulla gru contro la sanatoria truffa, e la prefettura cede

Dopo una estenuante notte di trattative il prefetto convoca il tavolo. Già da oggi le prime 20 convocazioni nonostante la circolare di Maroni. La lotta prosegue anche in altre città

17 Giugno 2011 - 15:58

> Mobilitazioni anche a Milano, Brescia, Verona: aggiornamenti sul sito di Radio Onda d’Urto

(da Melting Pot)

Tutto in un lampo. Perché quando la presa di parola diventa un atto di cittadinanza, quando nessuno può più consegnare al silenzio l’evidenza, quando i migranti scelgono di non arrendersi ad arrendersi è chi non voleva ascoltare.

Dopo l’occupazione della gru nel pomeriggio di giovedì tutto è cambiato negli uffici della Prefettura di Padova. Questore, prefetto, autorità cittadine si sono improvvisamente messe al lavoro per uscire dall’empasse lunga ormai quasi due anni in cui loro stessi si sono infilati.

Così, dopo una prima proposta di procedere con 20 convocazioni per chi, condannato per inottemperanza all’ordine di allontanamento, si era visto negare il permesso di soggiorno, una lunga notte di telefonate e incontri ha portato al risultato sperato dai migranti.

I migranti, forti della sentenza del consiglio di stato, un centinaio a Padova, verranno convocati TUTTI a gruppi di 20 a partire dalla giornata di venerdì, per perfezionare le procedure in prefettura e procedere al successivo ritiro del permesso di soggiorno in Questura nonostante la circolare di maroni del 26 maggio e l’imminente arrivo di una terza circolare attesa per i primi giorni della prossima settimana.

Contestualmente il Prefetto ha sottoscritto una nota in cui annuncia la convocazione di un tavolo con le Istituzioni per affrontare il tema delle truffe, a cui parteciperanno le amministrazioni cittadine e provinciali, le forze dell’ordine, la curia e i magistrati che si stanno occupando delle inchieste, oltre ai sindacati ed ovviamente all’Associazione Razzismo Stop che insieme ai legali Marina Infantolino, Giovanna Berti, Ugo Funghi e fabio Corvaja, si sta occupando dell’intricata faccenda dei raggiri che nel Veneto ha dimensioni ancora sconosciute, relazioni neppure troppo celate con la malavita organizzata e una rete di soggetti coinvolti dediti alle truffe nei confronti degli stranieri (anche su altri aspetti della burocrazia).

Una vittoria per i migranti che da mercoledì erano in Presidio sotto la Prefettura dopo che negli scorsi mesi avevano dato vita ad altri sit-in permanenti sfociati con l’occupazione della Basilica del Santo. Così come a Brescia, a Milano, a Massa e a Verona, non si placa dunque la lotta per la dignità che a partire dalla questione sanatoria parla dell’ingiustizia della legge Bossi Fini, prorpio nelle giornate in cui il Ministro Maroni ha presentato al CDM la proposta di decreto legge per riparare alla breccia aperta dalla normativa europea in tema di rimpatri e sanare il vuoto apertosi con il non recepimento entro i termini utili della direttiva 115. Un vero e proprio pasticcio normativo che si avvia verso una conclusione ancora in chiave repressiva da parte del Governo che vuole aumentare a 18 mesi la detenzione nei CIE e non adeguarsi alla sequenza del meccanismo espulsivo prevista dalla norme UE.

Intanto i migranti a Padova si godono questa prima parziale vittoria. Atteso in mattinata un nuovo contatto con le autorità per un aggiornamento sul tavolo di trattative.

> L’articolo di Melting Pot di ieri sera

Era cominciato tutto così, con una gru occupata a Brescia, una lotta estenuante e lunga, loro, i migranti truffati dallo stato e dagli aguzzini durante la sanatoria 2009, avevano scelto lo nel dicembre 2009 di salire lì sopra: un atto di cittadinanza che aveva stravolto il silenzio.
Dopo qualche giorno la torre occupata di Milano e negli ultimi giorni di febbraio di quest’anno sempre a Padova, i migranti per farsi ascoltare avevano occupato la facciata delle Basilica di Sant’Antonio dopo 4 notti passate accampati sotto la Prefettura.

Dopo mesi nessuna risposta. Anzi, nonostante la vittoria al Consiglio di Stato e le centinaia di denunce nei confronti dei truffatori, ancora il permesso di soggiorno sembra lontano. Maroni ha diramato una circolare che sospende il rilascio dei permessi nonostante la sentenza, mentre le procure faticano a rilasciare i permessi di soggiorno (art 18) che permetterebbero la protezione oltre che le testimonianze dlle vittime.

Così, dopo essere ripartiti mercoledì con una mobilitazione che dopo un incontro in Prefettura, finito con un nulla di fatto, ha bussato la porta del Comune e della Curia, dopo le rassicurazioni sul sostegno del Vescovo e la mozione annunciata da alcuni consiglieri comunali di maggioranza, i migranti, ancora accampati in presidio insieme ai tunisini approdati recentemente a Lampedusa hanno scelto, intorno alle 15 di giovedì di scalare come a Brescia una gru che guarda dall’alto il tetto della Prefettura di Padova.

Chiedono il rispetto della sentenza e il rilascio dei permessi. Chiedono un tavolo di lavoro sulla truffa che nel Veneto ha visto operante una vera e propria associazione a delinquere legata alla Camorra di cui ancora nessuno conosce i veri contorni e su cui forse qualcuno non vuole andare fino in fondo.

Ma loro, Eugene, John e Khalid sono lì su e non scenderanno fino a quando non verranno accolte queste loro richieste. (…)